Se sei curioso di conoscere alcuni mostri giapponesi, sei capitato nel posto giusto. Oggi, per la nostra rubrica settimanale dedicata all’arte e alla cultura giapponese, focalizzeremo la nostra attenzione su spiritelli, mostri ed esseri fantastici della tradizione nipponica: gli yokai.
Cosa sono gli Yokai?
Il termine yōkai deriva da “yō”, maleficio, fattucchieria, e da “kai”, manifestazione inquietante. Questo nome talvolta viene trasformato in youkai o yokai, traducibile con apparizioni, spettri, o demoni. Esistono diversi tipi di mostri o spettri: antropomorfi, yokai simili ad animali, buoni o malvagi, mezzi demoni e anche yokai oggetti.
Gli yōkai spesso hanno poteri soprannaturali; sono quasi sempre considerati pericolosi per gli esseri umani, e le loro azioni hanno ragioni oscure. Alcune storie moderne raccontano di yōkai che si mescolano agli esseri umani, generando gli han’yō (mezzi-yōkai”), nella tradizione, come esempio, abbiamo le kitsune ne erano capaci. Le loro caratteristiche fisiche, solitamente, rappresentano ed esaltano un carattere psicologico della creatura stessa.
Generalmente, questi esseri fantastici, che sono considerati pericolosi per gli esseri umani, non compiono solo azioni malvagie, ma molti compiono anche del bene, per motivi a noi oscuri.
Henge: animali mutaforma
Tra i più noti esempi di yōkai animali citiamo i seguenti, in ordine alfabetico:
- Bakeneko, gatto mutaforma;
- Nekomata, gatto a due code;
- Baku, tapiro;
- Kitsune, volpe;
- Kitsunebi, fuco di volpe, che appare sotto forma di lanterne lampeggianti;
- Mujina, tasso;
- Tanuki, cane procione;
- Tengu, uccello (o mezzo uomo, mezzo uccello) per lo più corvo;
- Tsuchigumo, ragno;
- Yatagarasu, corvo sacro;
- Yosuzume (nella prefettura di Kōchi), passero della notte o Suzumeokuri (nella prefettura di Wakayama), passero guida.
Il cane (犬 inu), poteva invece diventare un kami, esattamente uno shikigami (式神), ed era chiamato Inugami (犬神). Inoltre l’ormai estinto lupo grigio del Giappone (狼 Ōkami) era considerato un messaggero dei kami della montagna.
Yokai Umani e Umanoidi
- Ame-onna, donna della pioggia;
- Datsue-ba, la vecchia che spoglia, è un demone con le sembianze di un’anziana donna che vive sulle sponde del fiume Sanzu nell’inferno shintoista;
- Gashadokuro, gigantesco scheletro alto più di 15 metri, formatosi tramite l’unione di un ammasso di ossa di persone morte di inedia;
- Futakuchi-onna, donna dalle due bocche, caratterizzata dalla presenza, oltre a quella “normale”, di una seconda bocca nascosta tra i capelli della nuca, dove il cranio della donna si apre, presentando labbra, denti e una lingua;
- Kuchisake-onna, donna dalla bocca spaccata, è una donna avente una bocca enorme che, andando da orecchio a orecchio, assomiglia a una spaccatura;
- Yuki-onna, donna delle nevi.
Yokai animali e creature fantastiche
- Kappa, ragazzo o figlio del fiume, sono combinaguai maliziosi che popolano le acque dei fiumi, laghi o stagni;
- Karura, è un’enorme creatura in grado di sputare fuoco. Ha il corpo di uomo e il volto con un becco d’aquila. Trae origine dalla divinità hindu Garuḍa, infatti Karura è la traduzione fonetica giapponese di Garuda;
- Namazu, è un enorme pescegatto che ha a capacità di generare i terremoti;
- Nure-onna, donna bagnata, dall’aspetto draconico o anfibio, la cui principale peculiarità è il corpo simile ad un enorme serpente e la testa di una giovane donna;
- Shikigami, spirito servitore, invocato da un onmyoji, sono esseri invisibili, ma capaci di assumere forme umane o animali. Possono possedere e stregare le persone, causare dolore fino a portarli alla morte;
- Ushi-oni, bue-orco, generalmente è descritta con corna e muso bovino, ma la sua forme si differenzia secondo le tradizioni locali;
- Yamata no Orochi, serpente di Yamata, è escritto come un drago o un serpente a otto teste e otto code, con occhi rossi, il suo corpo poteva coprire otto valli e otto colline, il suo ventre era coperto di sangue e fiamme, mentre sul dorso crescevano muschi, cipressi giapponesi e cedri giapponesi.
Tsukumogami: yokai degli oggetti
Altri esempi sono:
- Bakezōri, sandali di paglia;
- Kameosa, otri di sakè;
- Morinji-no-kama, teiere;
- Chabukuro, sacchetto del tè;
- Ittan-momen, rotolo di cotone animato;
- Kosode-no-te, un kimono animato;
- Menreiki, una creatura spirituale composta da 66 maschere.
Ogni utensile può diventare uno yokai. Se è stato gettato via senza alcun rispetto, perché ritenuto ormai inutile, oppure trattato male o rotto, diventerà uno spirito maligno in cerca di vendetta, e anche il suo aspetto sarà terrificante. In caso contrario, avrà un aspetto benevolo e si manifesterà solo per apparizioni inoffensive.
Non potendo (purtroppo) parlare di ognuno di essi singolarmente, ti invitiamo a seguirci per approfondire l’argomento. Caro Icrewer, ti assicuro che resterai impressionato dal folclore nipponico e dalle innumerevoli storie che esistono dietro ciascun yokai.