Il 2021 è l’anno che celebra il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri. Durante il corso dell’anno sono molti gli eventi che si sono svolti lungo tutto il Paese. A tal proposito, la città di Siena ha organizzato la maratona dantesca 100 Canti per Siena finalizzata a celebrare il Sommo Poeta con un evento corale che coinvolge tutta la città.
100 Canti per Siena, maratona dantesca
Il progetto 100 Canti per Siena vedrà l’adesione di giovani, anziani, studenti, ma anche la partecipazione di detenuti del carcere e rappresentanti di associazioni e istituzioni cittadine. Lo scopo di 100 Canti per Siena è quello di dar vita ad un evento di partecipazione popolare capace di coinvolgere e popolare non solo le strade, le piazze, le chiese di Siena, ma anche le botteghe e luoghi emblema della città.
100 Canti per Siena è un vero e proprio percorso che si snoda lungo tutta l’estate. Ha inizio, infatti, a giugno e sono coinvolti cantori e delle cantrici, per concludersi poi sabato 2 ottobre 2021 nel centro storico di Siena con la lettura in contemporanea di 100 Canti della Divina Commedia. Questo evento si predispone come un vero e proprio segnale di rinascita civica e di speranza, capace di arrivare dalla città di Siena all’Italia intera.
L’anteprima del progetto 100 Canti per Siena si è tenuta giovedì 17 giugno 2021 in Piazza del Campo. Alessandro Benvenuti – direttore artistico dei Teatri di Siena – ha inaugurato la maratona leggendo il I canto dell’Inferno, mentre il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha interpretato il XXVI canto dell’Inferno dedicato ad Ulisse. A seguito di ciò è partita la ricerca dei cantori che seguiranno un breve percorso di formazione sotto la guida del regista Franco Palmieri.
100 Canti per Siena, idea di Associazione Culter con Stazione Utopia, Comune di Siena e Regione Toscana
Il progetto nasce nel 2006 dall’Associazione Culter insieme a Stazione Utopia, ed è realizzato a Siena grazie al contributo e in collaborazione con il Comune di Siena e il sostegno della Regione Toscana. 100 Canti per Siena è un evento che si rivolge in particolar modo agli attori, ma mira a coinvolgere soprattutto i cittadini comuni di tutte le età.
Sono i cantori, infatti, il perno della manifestazione, a testimonianza di un progetto coinvolgente e appassionante che si fonda sull’avvicinamento alla parola e alla poesia di Dante, lontano da schemi accademici. La formazione dei cantoni partirà dal mese di luglio e per tutto il mese di settembre e prevede un incontro per tutti online di presentazione del progetto e tre incontri per ciascuno in appuntamenti programmati sulla base delle esigenze dei partecipanti.
In che rapporti sono stati Dante e la città di Siena?
Vista la ricorrenza e tenuto conto dell’evento in programma, è inevitabile non ricordare i rapporti fra Dante e la città di Siena. Si presuppone, infatti, che egli fosse stato a Siena in varie circostanze, ma di un momento ben specifico ne parla Giovanni Boccaccio all’interno del suo Trattatello in laude di Dante.
Dante essendo una volta tra l’altre in Siena, e avvenutosi per accidente alla stazzone d’uno speziale gli fu mostrato un libro di considerevole importanza. Non essendoci spazio in bottega per permettergli di sfogliarlo comodamente, si sedette fuori su una panca e, messosi il libretto davanti, quello cupidissimamente cominciò a vedere.
Sembra che Dante si lasciò talmente tanto catturare dalle pagine di questo libro da non accorgersi di tutto il baccano della general festa de’ Sanesi che si stava svolgendo per le strade di Siena con balli di vaghe donne e giuochi molti di giovani.
Non contento, Dante si dilungò nelle sue letture fino ad ora nona, prima fu passato vespro tra lo stupore di tutti per come avesse ignorato quella gran bella festa, ma specialmente per come fosse riuscito a rimanere attento nonostante tanto rumore.
Alcuni studi compiuti intorno al 1870 ritengono di aver individuato fisicamente questo negozio vicino a Porta Salaia e a Palazzo Cerretani e cioè alla Costarella.
Dante scrive di Siena e dei senesi anche nella Divina Commedia: cose riguardanti la città, o persone riconducibili ad essa, sono citate almeno una ventina di volte. Fonti bibliografiche riportano della sua amicizia con Cecco Angiolieri e dei suoi soggiorni a Siena intorno all’anno 1300.
E ancora, da Boccaccio sappiamo che Dante studiò Ortografia proprio a Siena; da altre fonti storiche che vi abitò per alcuni mesi (1302 – 1303), quando esiliato da Firenze, vi lasciò il figlio Pietro per ultimare gli studi. Dante tornò a Siena un’ultima volta nel 1305 per riprendere il figlio e portarlo a Bologna.
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