Il 7 maggio 1833, ad Amburgo, nasceva Johannes Brahms, uno dei massimi esponenti della musica romantica. Considerato l’erede spirituale di Beethoven, Brahms ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica classica, grazie a un linguaggio musicale rigoroso e al tempo stesso profondamente emotivo.
Chi era Johannes Brahms
Figlio di un contrabbassista dell’orchestra di Amburgo, Brahms mostrò fin da piccolo uno straordinario talento musicale. Studiò pianoforte, composizione e teoria musicale, esibendosi giovanissimo nei locali della città per sostenere economicamente la famiglia. Fu Robert Schumann a riconoscerne il genio e a promuoverne l’attività, definendolo “il nuovo Messia della musica”.
Le opere più celebri di Brahms
Il catalogo di Brahms è ricco di opere che spaziano tra diversi generi: quattro sinfonie, due concerti per pianoforte, un concerto per violino, numerose sonate e trii, l’intramontabile Concerto per violino in Re maggiore, i Valses op. 39, e soprattutto il Requiem tedesco, una delle più importanti composizioni corali dell’Ottocento.
Lo stile e l’eredità
Lo stile di Brahms si caratterizza per un equilibrio perfetto tra forma classica e passione romantica. Fu un compositore profondamente legato alla tradizione, ma allo stesso tempo innovativo nell’uso dell’armonia e nella struttura musicale. Il suo rigore stilistico fu spesso contrapposto alla libertà espressiva di Richard Wagner, con cui fu protagonista di una delle più note “diatribe musicali” dell’epoca.
Commemorazioni e influenza
La figura di Brahms continua a influenzare musicisti e compositori ancora oggi. In occasione del 7 maggio, numerosi concerti, documentari e iniziative didattiche vengono organizzati in tutta Europa per ricordare il suo immenso contributo alla musica colta occidentale.