Luigi De Filippo: nel secondo anniversario della sua morte, Canale 21 manda in onda, martedì 31 marzo Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta commedia del 1888, resa famosa prima da Eduardo De Filippo, zio di Luigi e al cinema da Totò nel 1954. Una buona occasione per impegnare questo periodo di quarantena in modo costruttivo e scoprire quei canali televisivi che divulgano dell’ottimo teatro.
Luigi De Filippo: Miseria e Nobiltà
Questo periodo di sospensione è fondamentale per acquisire nuove consapevolezze e per rendersi conto che anche se il teatro è chiuso, le energie di coloro che lo hanno reso vivo sono sempre presenti e percepibili da chi ama il teatro, risponde a una vocazione e vi cerca il senso stesso dell’esistenza. Pertanto riscoprire il teatro di Luigi De Filippo in televisione significa riempire di significato e dare valore alle parole che l’artista disse al funerale di Luca De Filippo: “Il Teatro è la lotta quotidiana che fa l’uomo per dare senso alla nostra esistenza”.
Luigi De Filippo nasce a Napoli il 10 agosto 1930. E’ figlio di Peppino ed esordisce nella compagnia del padre nel 1951 all’eta di 21 anni. Nel 1978 lascia la compagnia paterna e ne crea una sua. Oltre alle commedie del repertorio De Filippo/Scarpetta, mette in scena anche Gogol, Moliere, Pirandello. Fu anche autore di commedie di successo come “La commedia del re buffone e del buffone re”, “Storia strana su di una terrazza napoletana”, “Buffo napoletano”, “come e perchè crollò il Colosseo“, “La fortuna di nascere a Napoli“.
Il 28 giugno 2011 diventò Direttore Artistico del teatro Parioli di Roma. Anche oggi di fronte all’emergenza Covid19, il teatro dei De Filippo si rivela attuale. La famiglia è sempre al centro e in tempi di pandemia, in cui siamo costretti alla quarantena, si rivela luogo di incontro e scontro, il nostro biglietto da visita col quale ci presentiamo alla società.
In Miseria e nobiltà il tema predominante è la fame, perfettamente esemplificato nella classica e divertente scena degli spaghetti. Nella commedia dell’arte la fame era rappresentata nelle sue forme primordiali dal servo che a Napoli era Pulcinella. Nella commedia di Scarpetta, Felice Sciosciammocca sostituisce Pulcinella. Luigi De Filippo sottolinea che la fame si traduce in fame di lavoro, di cibo, di giustizia e che il risvolto tragico di Miseria e nobiltà è proprio nel dramma della povertà del Meridione. Nel teatro di Luigi De Filippo, divertimento e riflessione camminano di pari passo in continuità con la tradizione di famiglia, ma sempre con rinnovate energie.
Luigi De Filippo e la sua compagnia: intervista a Stefania Ventura
La nostra redazione ha parlato con l’attrice Stefania Ventura che ha lavorato da oltre venti anni con la compagnia di Luigi De Filippo e che in Miseria e Nobiltà interpretò Luisella, ruolo che in passato fu di Dolores Palumbo. Una testimonianza importante che ci permette di mantenere viva la memoria dei maestri e indica il cammino verso il sentiero del vero teatro che adesso è in pericolo, ma vive nell’energia, nel ricordo e nella voglia di ricominciare.
Stefania Ventura, quando e come nasce la tua carriera teatrale e il tuo incontro con i De Filippo?
Da quando sono nata: la mia famiglia abitava a Napoli nel Palazzo Scarpetta, dove vivevano le maggiori famiglie teatrali; tra le quali appunto Scarpetta, De Filippo, Viviani e Murolo. Mia mamma è stata l’ ultima suggeritrice di Eduardo.
Durante l’ adolescenza mi è capitato di assistere alle prove di Eduardo e la sua compagnia. Dopo avere assistito a varie prove di altri spettacoli di vario genere e avere fatto varie esperienze di formazione e vari spettacoli, mi misi in testa che volevo lavorare con Luca De Filippo ( Eduardo già non c’ era piú ) . Dopo due anni di corte a Luca, accettó di incontrarmi per una chiacchierata. Mi trovava forse giusta per lo spettacolo “ Ogni anno punto e a capo” di Eduardo per la regia di Armando Pugliese. Così mi inserì in una lista di attrici e attori che avrebbero fatto i provini per i vari ruoli con Armando Pugliese.
Feci il mio provino, lo passai e fui presa in compagnia. Vi rimasi per tre lunghe ed intense stagioni teatrali , sia invernali sia estive. Poi per la quarta stagione non c’ era ruolo per me. Cosí mi presentai ai provini dello spettacolo “ La fortuna di nascere a Napoli “ di Luigi de Filippo e per la sua regia e fui presa. Sono rimasta nella sua compagnia oltre 20 anni.
Qual è stato l’insegnamento più importante che ti hanno trasmesso?
La tecnica del mestiere, cosa è davvero la vita del Teatro: magica ma complicata, inimmaginabile per il pubblico, la pazienza, lo scoprire le
proprie energie psicofisiche, l’ironia.
Questa sera andrà in onda su Canale 21 “Miseria e Nobiltà” di Eduardo Scarpetta per la regia di Luigi De Filippo. Parlaci della preparazione di questo spettacolo e dei ricordi legati alle prove e alla messinscena.
La preparazione duró circa un mese. Si provava al Teatro Parioli di Roma del quale Luigi De Filippo era Direttore artistico. Eravamo tutti
noi attori particolarmente contenti ed eccitati nel mettere in scena il capolavoro divertente di suo nonno con un De Filippo originale.
Io lo ero perché interpretavo “ Luisella “, ruolo che fu della straordinaria Dolores Palumbo, sia in teatro, che nella famosa versione cinematografica, vista, credo da tutti in tv . È stata una bella sfida cercare di rendere bene ugualmente il personaggio senza imitarla. L’ho dovuto studiare abbastanza, ma grazie al mio spirito burlesco riuscii nell’ intento con non troppe difficoltà. Ne ero felice.
Poi questa felicità generale fu interrotta di colpo dalla morte di Luca De Filippo. Furono giorni di “eduardiano gelo”. Ma il grande capocomico Luigi De Filippo, nonostante il suo particolare dolore, che gli si leggeva sul volto, non interruppe neanche un giorno le prove. Neanche l’ ironia della quale abbisogna il testo fu interrotta, perché come da nostra tradizione, si va in scena sempre, comunque e con il sorriso, anche se si ha il cuore spezzato. Lo spettacolo era fantastico tutte le sere!
Luigi De Filippo era straordinario e ricordo con particolare allegria i nostri buffi litigi di scena da marito e moglie. Tutte le sere improvvisava qualcosa nelle nostre scene per cercare di farmi ridere e rendermi ancora piú energica in scena nello sforzo per non cascare nel tranello. Era un compagno di giochi formidabile. Conduceva tutti dalla scena ogni sera con grande maestria. Lui un immenso “Felice Sciosciammocca”!
In tempi di coronavirus in che modo possiamo trovare attuale questo testo di Scarpetta e gli altri testi di Eduardo De Filippo?
Il testo parla di chi ha tanto e chi niente. In tempi di coronavirus le differenze in maniera naturale emergono del tutto creando situazioni
drammatiche, talmente drammatiche, che a salvare dalla fame forse puó essere in certi momenti solo l’ ironia. “ Miseria e Nobiltà” in questo caso è la commedia perfetta.
I testi di Eduardo, Titina e Peppino De Filippo, hanno al centro la famiglia , i conflitti familiari ed interpersonali in genere tra
amarezze, ironia e umorismo; ono tragicomici; cambiano i tempi, i contesti storici o le disgrazie, ma quel che accade all’interno delle famiglie,
in società , in politica o con il vicino di casa, in Miseria e nobiltà appunto e “tra miseria e nobiltà” non cambia mai. I sentimenti e le emozioni umane sono sempre gli stessi. Loro hanno saputo metterli su carta alla perfezione. Saranno per sempre attuali. Anche in tempi di coronavirus.
Anzi a maggior ragione!
Progetti futuri (Coronavirus permettendo?)
Dovrei, con la Regia Jacopo Squizzato recitare un testo a due su Beethoven ( madre e figlio ) per un festival estivo, ma non so se potrà andare in porto.
Poi dovrei girare un pochino con i miei due spettacoli “ Gaia in veloce scherzoso discorso al mondo “ per la regia di Luca Negroni e
da me scritto ed interpretato. È un tragicomico sui mutamenti climatici.
Dovrei riprendere anche “ Le donne del commendatore” sempre da me scritto ed interpretato, per la regia di di Gino Matrunola. E ‘ un omaggio alla famiglia Scarpetta/De Filippo.
Poi avevamo in serbo uno spettacolo su Raffaello ( sono Direttore artistico di una produzione) , ma non si sa se, e quando, potremmo farlo. In ultimo, prima della pandemia , stavo per debuttare con una commedia musicale divertente, per la regia di Gino Matrunola, ma come tutti ci siamo dovuti fermare. Non si sa ancora se e quando potremmo riprendere il lavoro.
Comunque sto pensando di inventarmi qualcosa nel web, nel caso che la pausa forzata dovesse essere lunga.
Stefania Ventura la redazione di Icrewplay.com arte e cultura ti ringrazia di cuore per questa preziosa testimonianza.
Caro lettore, Stefania Ventura ti fa ascoltare questa poesia di Luigi De Filippo dal titolo “Totò e Peppino” e la dedica a Luigi De Filippo. Ti invita inoltre a guardare Miseria e nobiltà su Canale 21.
Stefania Ventura: “Un abbraccio a tutti. E anche se c’è poco da essere allegri in questo periodo, viva l’allegria sempre! L’allegria aiuta tanto psicologicamente e anche fisicamente. I dottori lo dicono spesso che rafforza il sistema immunitario sempre e comunque a prescindere dal coronavirus”.