Danza a distanza: è possibile? Di questi tempi, in cui tutti siamo a casa, i negozi e le attività sportive e artistiche sono chiusi, anche la danza si organizza. Come? Attraverso le lezioni online. Nonostante le difficoltà di connessione e il senso di solitudine che si prova dietro uno schermo, gli allievi delle lezioni di danza online seguono la maestra da un balcone, da un giardino o da una stanza di casa. E lo spazio privato si muta in spazio condiviso.
La danza online
Molte scuole di danza si sono adeguate ai tempi della pandemia: attivano lezioni online, lanciano sfide con balletti registrati dalle maestre, con lo scopo di mantenere l’allenamento e il rapporto umano. Così si creano gruppi di genitori e allievi per i più piccoli, passando ai professionisti o agli aspiranti ballerini che devono continuare l’attività, per non perdere le fatiche fatte precedentemente, fino alle mamme che vogliono mantenere la linea a suon di zumba.
Tra Bologna e Ravenna nasce “Dancer a distanza. L’hip hop nella tua stanza“, rivolto ai ragazzi fra i 6 e i 14 anni. Gli allievi che vi partecipano per far monitorare i loro progressi dalle insegnanti, possono farsi riprendere mentre svolgono una coreografia nella loro stanza.
Altre iniziative arrivano frizzanti ed entusiasmanti quali “Uniti con la danza, uniti con la vita“ che è un’ importante raccolta fondi per l’emergenza che stiamo vivendo va a sostenere l’Ospedale Spallanzani di Roma che si sta distinguendo nella cura e nella ricerca contro il covid19, è indirizzata ai tantissimi allievi delle scuole di danza italiane. Addirittura Alessandro Rende, ballerino del Teatro dell’opera di Roma, ha lanciato una competizione online: i fortunati che eseguiranno una coreografia degna di nota saranno invitati ad esibirsi ad un Gala a Roma, non appena sarà possibile.
Anche la Gypsy Musical Academy di Torino non si ferma: così le lezioni di canto, danza e musica si trasformano in corsi a distanza, ben strutturati e articolati. Per fortuna, ci sono le piattaforme come Zoom, Skype che permettono tutto questo. Secondo le scuole artistiche, si tratta di senso civico che non solo va messo in pratica, ma va passato anche agli studenti.
Le lezioni di questa Academy torinese possono essere di gruppo oppure one to one allievo e studente. Poi, ci sono compiti ed esercizi e le proposte di video di auto – allenamento e gruppi di dialogo attraverso i quali si possono chiedere chiarimenti e supporto.
La danza online continua i progetti sociali
Molte insegnanti sono concordi nel ritenere che bisogna mantenere i progetti iniziati, soprattutto per combattere il bullismo e certi contesti sociali e familiari non certamente positivi. Con la danza, molti ragazzi si sono tolti dalla strada e si sono impegnati in un’attività che libera l’anima dai sentimenti negativi e dalle frustrazioni. Per questa ragione, i progetti di questo tipo continuano e si evolvono in veri e propri master di danza virtuali, con l’impegno ammirevole di coach e insegnanti.
Anche le scuole come Artedo che prevede la crescita personale e la cura del cliente attraverso l’utilizzo delle varie arti, fra cui la danza, propone promozioni e lezioni in differita. Puoi approfondire anche con questo articolo:Gli artisti ai tempi del Coronavirus: Sonia Barsotti, la voce di una danzamovimentoterapeuta
La danza online è sempre meglio che niente!
Il virus non ferma l’arte e nemmeno la danza, sembra proprio il caso di dirlo, vedi anche Sherazade Mami, dancing on the roof.
Così le novelle ballerine si acconciano i capelli, nel bagno di casa, con uno chignon, s’infilano in un body e mettono le scarpette, dimostrando che a volte è solo l’atteggiamento che esprime una meravigliosa abitudine. Le ragazze si preparano per un ballo hip hop e le donne più mature aspettano con ansia il collegamento per ballare con le amiche, seppur attraverso uno schermo. La tecnologia è apparentemente distante dal mondo dell’arte, ma in realtà, può essere un valido aiuto in questo momento.
Potrebbe essere un’opportunità per concepire un mondo, anche artistico, in modo diverso. La presenza, la vicinanza, la socialità e tutto quello che di umano ne deriva, non possono essere sostituite da nessun tablet o pc. Tuttavia, la tecnologia può incentivare ad uscire dal guscio della timidezza o dell’insicurezza quelle persone che mai e poi mai sarebbero riuscite ad iscriversi ad un corso, per la paura di essere giudicate. Perché no?