“City Post” a Jesi è il nome dell’iniziativa dedicata all’arte tramite lo strumento del manifesto, che si svolgerà nella città in provincia di Ancona. L’ideatrice è la fotografa Francesca Tilio, in collaborazione con Graziano Giancani e il collettivo Pensiero Manifesto. A chi non è capitato di passeggiare in città dopo la fine del lockdown e di far cadere l’occhio sui manifesti affissi, che riportavano eventi di ogni genere che non si sono potuti svolgere a causa del tempo sospeso durante la pandemia? Concerti, mostre, film in uscita, promozioni pubblicitarie con delle date che ci son sembrate così lontane, dopo aver passato nelle quattro mura della nostra casa questi due mesi.
Ormai, la parola “lockdown” si è appropriata del nostro linguaggio quotidiano, la parola più letta, più pronunciata; un periodo difficile per il mondo intero e questo lo sappiamo, ma credo che tutti, nel nostro piccolo, stiamo cercando di trarne positività provando a riprendere contatto con le nostre città, i nostri spazi; questa bella iniziativa ce lo dimostra.
“City post” a Jesi l’arte in manifesto
L’iniziativa “City post” è stata accolta dal Comune di Jesi e dalla società che gestisce le pubbliche affissioni, Abaco spa. Nella città tutti gli artisti del territorio sono chiamati ad esibirsi: spazio alla creatività tramite lo strumento del manifesto di affissione, l’importante è trasmettere un messaggio positivo e propositivo per questa rinascita della città: “immagino Jesi come un museo a cielo aperto, arricchito dalla creatività e dai messaggi di comunicatori e artisti”. Francesca Tilio si esprime in questo modo parlando del suo progetto. Entro oggi, 27 maggio 2020 è possibile inviare le proprie creazioni che verranno affisse negli spazi pubblicitari della città.
Portare di nuovo in vita quegli spazi abbandonati, dandogli un nuovo significato, quello della rinascita e dell’idea di comunità, con l’arte e tutte le sue forme di espressione tramite lo strumento della “locandina”. Torniamo un po’ alle origini! Questa iniziativa ripropone un elemento storico, il manifesto, elemento di comunicazione e linguaggio universale. Ed è proprio questo l’obiettivo degli organizzatori di questa manifestazione a cielo aperto:
“Questi spazi, al momento dimenticati, potrebbero diventare un mezzo di espressione nuovo e interessante. Da Post-er a Post-it giganti, dei veri e propri Post sociali invece che social”
Conosci qualche curiosità sull’origine del manifesto?
Il manifesto nasce per sponsorizzare l’arte, creando un nuovo linguaggio verbale e visivo e soprattutto di impatto. Sapevi che la prima locandina fu pubblicata per sponsorizzare l’opera lirica Faust di Gounod nel 1863 e che in seguito ne venne creata una a colori per Edgar di Giacomo Puccini?
“Particolarmente proficua fu la collaborazione ventennale con i fratelli Mele, che nel 1889 fondarono a Napoli uno dei primi esempi di grandi magazzini in Italia. Artisti del calibro di Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Leonetto Cappiello e Aleardo Terzi realizzarono una serie di manifesti in stile pittorico in cui venivano ritratte persone in abiti raffinati e situazioni mondane, pensati per attirare l’attenzione della media borghesia sull’ ampia gamma di vestiti confezionati a prezzi contenuti.”
Su questo blog, molto interessante a mio parere, ci sono chicche sul manifesto e la sua evoluzione. Ti consiglio di dargli un’occhiata! Ecco il link.!
Alcuni manifesti sono diventati da collezione. Esistono gallerie specializzate, dedicate a questo settore: importanti collezioni sono al Mart di Trento e Rovereto e al Museo Salce di Treviso, dove c’è la collezione di Nando Salce. Uno spunto per una prossima gita fuori porta. In conclusione, nonostante l’avvento della tecnologia e dell’universo digitale, i manifesti restano un punto cardine delle nostre città. Perciò noi di Icrewplay Arte ringraziamo gli organizzatori di questa iniziativa!
Francesca Tilio Graziano Giacani
Credo che donare una nuova vita agli spazi pubblicitari inserendo manifesti artistici sia una trovata a dir poco geniale e che trasmetta un messaggio positivo e colorato in questo passaggio storico assai arduo per tutta la popolazione.