Monica Guerritore, presente il 21 giugno a Villa Doria Pamphilj agli Stati Generali per il rilancio della cultura, propone varie idee per il teatro, uno dei settori più penalizzati durante la fase del lockdown. L’attrice è stata molto attiva in questi mesi, in quanto ha lanciato numerosi appelli alle istituzioni. Ecco quanto dichiara la Guerritore:
“E’ stato un incontro fiume, più impegnativo di una seduta di prove. E il Presidente Conte e i ministri sono stati lì quattro ore ad ascoltarci, senza alzarsi un attimo”
L’architetto Stefano Boeri, presente anch’egli agli Stati Generali insieme ad Alessandro Baricco, Stefano Massini, Giuseppe Tornatore, Franco Maria Ricci, Elisa, Massimiliano Fuksas, ha parlato di una legge del 2014 ispirata al modello inglese del Live Music Act che permette di allestire spettacoli musicali, di teatro e di danza entro le 23 nelle piazze delle varie città e con un massimo di 200 persone, senza certificazioni e burocrazia. Purtroppo mancano i decreti attuativi di questa norma. Per la Guerritore questo potrebbe diventare:
“Un escamotage per cominciare, per esempio, a programmare le tragedie greche anche nei piccoli centri, anche al mare. Penso a una mise en espace di Antigone, Medea e delle Troiane, con gli attori in tunica, all’imbrunire, al grande teatro classico che potrebbe ridare nuova vita anche ai piccoli paesi. Tra l’altro questo tipo di rappresentazioni, basate sulla forma oratoria, permette di evitare il contatto.”
Villa Doria Pamphilj a Roma
Monica Guerritore: Il teatro nelle piazze, a scuola e in televisione
Un’idea in linea con il concetto di adeguare le forme estetiche e i linguaggi in base alle contingenze, una buona idea per tornare alle radici dei classici greci che venivano concepiti all’aperto, ma soprattutto potrebbe essere anche un modo per valorizzare gli anfiteatri sparsi nella nostra penisola, le ville e i siti archeologici.
Il ministro Gualtieri e la ministra Azzolina hanno ben accolto la proposta del registro degli attori, per metterli a disposizione per la didattica in presenza. I teatri potrebbero quindi essere aperti al mattino, come aule per lezioni, nelle quali gli attori possano accompagnare con delle letture ad alta voce le lezioni sulla letteratura italiana e straniera.
Monica Guerritore in “Giovanna d’Arco”
In realtà questo è già un lavoro svolto da piccole e medie compagnie e Associazioni culturali già prima della pandemia, grazie anche ad insegnanti e presidi illuminati e compagnie che con pochi mezzi propongono lezioni alternative. Certamente va incrementato per garantire la continuità lavorativa delle compagnie.
Premesso che il teatro vive e si nutre del rapporto attore-spettatore, è però necessario il sostegno della televisione, per sperimentare, come afferma la Guerritore, “una forma nuova di racconto, in grado di dare l’opportunità a giovani attori e registi di adattare testi, anche della drammaturgia contemporanea, dando così anche visibilità a nuovi intepreti”.
L’attrice ha chiesto pertanto che l’extra-gettito della RAI, ossia parte dei fondi provenienti dal canone sia messa a disposizione degli operatori del mondo del teatro. Inoltre continua Monica Guerritore:
“Vorrei che televisione, cinema e teatro fossero sempre più intimamente legati, come in America dove il teatro muove anche il cinema e molte opere teatrali fanno da base a grandi serie che si stanno producendo, come il Macbeth per House of Cards, perché gli autori americani amano le scritture teatrali.”
Il rapporto tra teatro e audiovisivo è importante per lasciare contributi necessari per ricostruire la storia dello spettacolo italiano che sopravvive grazie al continuo dibattito e trova il suo senso profondo nell’insegnamento e nella trasmissione del sapere dei maestri.
Monica Guerritore nei panni di Judy Garland
La redazione arte.icrewplay.com , vuole contribuire ogni giorno a questa trasmissione del sapere attraverso le testimonianze, le parole, gli artisti affinchè l’arte del teatro conservi il valore di un mestiere prezioso, pertanto accoglie con grande stima e rispetto le parole di Monica Guerritore, una delle testimoni del teatro del Novecento che ha lavorato con grandi registi come Strehler, Lavia e Sepe e che ha dato voce a grandi donne quali Giovanna D’Arco, La signora delle camelie, Madame Bovary, Carmen, Giocasta, Lady Macbeth. Di recente stava lavorando a una sua regia di un’opera di Brecht, L’anima buona del Sezuan.
Monica Guerritore ne “L’anima buona del Sezuan”