Caro Icrewer sei mai rimasto incantato dai capolavori dell’arte del vetro di Murano? Dal 6 settembre al 10 gennaio li potrai ammirare nella mostra Venezia e lo Studio Glass americano, curata da Tina Olknow e William Warmus, (curatori di vetro moderno e contemporaneo al The Corning Museum of Glass di New York), promossa dalla Fondazione Cini e da Pentagram Stiftung, all’isola di San Giorgio a Venezia.
“Nell’arte contemporanea fortunatamente non ci sono ancora frontiere e non si sa in quale campo cada il seme”
Questo è quanto afferma Luca Massimo Barbero direttore dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Cini, poichè l’arte del vetro di Murano ha trovato un terreno fertile nel confronto e nella contaminazione con l’arte vetraria negli Stati Uniti.
L’esposizione riunisce 155 pezzi: vasi, sculture e installazioni in vetro, realizzati da 60 artisti americani e veneziani e costituisce il diciottesimo capitolo del progetto “Le stanze di vetro” che da anni indaga sui diversi aspetti, momenti, tendenze dell’arte vetraria, con particolare attenzione sul ‘900 a Murano, dove il settore del vetro ha attraversato un momento difficile.
Vetro di Murano: andiamo a conoscere un’arte antichissima
L’arte della lavorazione del vetro a Venezia è molto antica e se ne trovano tracce già nel VII secolo a.C. sia nell’isola di Torcello, sia nell’isola di Murano. Nel XII secolo però Murano fu in grado di imporre tale arte come attività manifatturiera organizzata che si concentrò nell’isola fino a quando la Repubblica di Venezia decretò il trasferimento nell’isola di tutte le fornaci presenti nel centro storico per motivi di sicurezza legati al rischio di incendi.
In seguito le tecniche di lavorazione del vetro di Murano si affinarono sempre di più grazie anche a un frequente contatto con fenici, siriani, egiziani, dai quali appresero la lavorazione del vetro sodico che si adatta a lavorazioni a caldo e presenta più colorazioni.
I veneziani concepivano il vetro come malleabile e adatto ad essere soffiato, mentre la tradizione nordica si basava più sulla durezza, pertanto valorizzava gli oggetti attraverso il taglio.
Nel 1291 il Doge Tiepolo promulgò l’editto attraverso il quale Murano veniva riconosciuta come vera e propria area industriale e divenne ben presto anche la capitale della produzione vetraria mondiale.
La produzione era sia di carattere utilitario che di carattere decorativo: bottiglie di vino, da olio, bicchieri, lampade, ma anche immagini religiose a scopo decorativo.
Nel 400 ci fu il passaggio alla lavorazione del vetro bianco che imitava il cristallo, ad opera di Angelo Barovier. Nel XVI secolo l’attività delle vetrerie entrò in crisi, poichè venne scoperto un nuovo tipo di vetro al piombo e vetro cristallo al potassio, la cui lavorazione veniva effettuata in Boemia e in Inghilterra nel 1676.
Inoltre nel 600 ci fu un grande esodo dei maestri muranesi nelle grandi città del Nord Europa a causa della miseria dovuta alla rigidità delle leggi repubblicane. Ed è infatti in questo periodo che l’arte del vetro cominciò a decadere pur avendo validi artisti, dando spazio all’affermazione del vetro boemo, più semplice da lavorare.
La Caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 provocò una grave crisi industriale e occupazionale. Nel 1806 infatti Napoleone attraverso una serie di decreti sancì l’abolizione delle corporazioni artigiane ed inoltre le materie prime importate subirono una forte tassazione.
La rinascita fu merito nel 1838 di Domenico Bussolin e di Pietro Bigaglia nel 1845. Gli artigiani ripresero a produrre vetro filigranato dai colori vivaci e dalla varietà di intrecci e alla produzione dell'”avventurina” e di Lorenzo Radi coi “calcedoni”. Intorno alla metà del secolo, i fratelli Toso fondarono la fornace omonima e nel 1859 Antonio Salviati creò il laboratorio collaborando con l’abate Vincenzo Zanetti alla Fondazione dell’Archivio e alla Scuola di disegno per vetrai, che diverrà poi Museo del Vetro.
Scuola e Museo erano strettamente connessi, poiché gli allievi diventavano maestri se abili a riprodurre fedelmente gli oggetti antichi. Dopo la terza guerra di indipendenza del 1866, con l’annessione del Veneto all’Italia, rinacque lo splendore del vetro di Murano. Infatti, nel 1866 Antonio Salviati riattivò la produzione e il commercio del vetro soffiato esportando soprattutto a Londra.
In quest’epoca Vincenzo Moretti creò i “vetri murrini” della Compagnia di Venezia e Murano riproducendo i vetri a mosaico romani. Gli artigiani riproposero anche i vetri paleocristiani a foglia d’oro, esposti all’Esposizione Universale di Parigi del 1878 e i vetri smaltati tra i quali la “Coppa Barovier”, conservata al Museo.
Il vetro di Murano viene ancora prodotto in ambito artigianale. Alcuni dei prodotti caratteristici prodotti nell’isola sono: vetri di prima lavorazione, articoli per l’illuminazione, vetri incisi, vetri decorati, vetri decorati per sabbiatura, vetri molati, lavorazioni murrine, specchi e vetri a lume e perle. Un gruppo di aziende artigiane e industriali hanno creato in collaborazione con la Regione del Veneto, un marchio per garantire l’autenticità e la provenienza dell’oggetto in vetro di Murano. Il marchio è stato istituito e regolamentato dalla legge regionale del Veneto nº 70 del 23/12/1994. Ad Oggi circa 50 aziende utilizzano il marchio registrato “Vetro Artistico® Murano”. Nel dicembre del 2001 ne viene affidata la gestione al Consorzio Promovetro Murano.
Studio Glass: Stati Uniti
Gli Stati Uniti hanno avuto due fasi di lavorazione del vetro. La prima è stata ad inizio 900 nelle città di Toledo (Ohio) e Corning (New York). Qui le fabbriche Fenton e Steuben producevano oggetti in vetro sia per scopo decorativo, sia per usi funzionali. La tradizione della lavorazione del vetro di Toledo risale già dalla fine dell’800 e si impose a livello mondiale al punto che Toledo fu dichiarata la “Capitale mondiale del vetro”.
Ma nel 1960 la soffiatura del vetro si era da tempo industrializzata negli Stati Uniti e molte abilità manuali erano andate perdute, così gli artisti dello Studio Glass avevano guardato all’Europa, e in particolare a Venezia e ai soffiatori di vetro di Murano, come guida. Ebbe quindi inizio la seconda fase di lavorazione del vetro nel 1962, quando il Professore Harvey Littleton e il chimico Dominick Labino diedero il via a due importanti laboratori presso Il Museo d’arte di Toledo, nel quale sperimentarono la fusione del vetro in un piccolo forno e la tecnica del vetro soffiato. Grazie ad Harvey Littleton si formarono artisti del vetro contemporanei come Marvin Lipofsky , Sam Herman (Gran Bretagna), Fritz Dreisbach e Dale Chihuly .
Nel 1964, Tom McGlauchlin introdusse lo studio dell’arte del vetro presso l’University of Iowa, e Marvin Lipofsky presso l’Università della California a Berkeley. La maggiore concentrazione di artisti del vetro si trova a Seattle, Ohio, New York, Pennsylvania e New Jersey.
Tra le principali scuole del vetro abbiamo Il Pilchuck Glass School vicino Seattle nel quale gli artisti hanno la possibilità di frequentare corsi di perfezionamento. Il Pittsburgh Glass Centre a Pittsburgh ha programmi di residenza per artisti che lavorano il vetro. C’è la possibilità di frequentare lezioni sulla tecnica della soffiatura del vetro.
Philadelphia ospita ospita il programma PIPE senza scopo di lucro, con residenze per artisti che utilizzano il vetro e il metallo, e per coloro che vogliono studiare elettroformatura su vetro e la fusione in bronzo . Lo stato della Pennsylvania ha una lunga tradizione della produzione del vetro industriale e la sua influenza è stata rapidamente assorbita da artisti che lavorano in vetro.
Lo studio del Corning Museum of Glass, fondato nel 1996, è una struttura didattica di fama internazionale con sede a Corning NY. E’ possibile frequentare Programmi residenziali, avere accesso alle collezioni del Corning Museum of Glass, beneficiare delle risorse della Research Library Rakow.
Wheaton, centro culturale e artistico , che si trova nella storica capitale di industria del vetro di Millville, New Jersey , è un centro non-profit che ospita la più grande collezione di oggetti in vetro americani nel mondo. La collezione comprende vetro storico così come il lavoro contemporaneo di alcuni dei più grandi nomi del mondo del vetro. Il Wheaton Arts gestisce una scuola del vetro di fama mondiale sotto la direzione creativa di Hank Adams Murta. La principale Missione del Creative Center Glass of America, finanziato dal Wheaton Arts è quella di portare avanti l’eredità di Millville. Il Creative Centre ospita infatti un programma di borse di studio.
Il vetro di Murano incontra gli Usa: Le Stanze del vetro
L’elemento centrale della mostra Venezia e lo Studio Glass americano sarà inoltre l’installazione di Dale Chihuly, Laguna Murano Chandelier, realizzata nel 1996 a Murano con i maestri veneziani Lino Tagliapietra e Pino Signoretto ed esposta nella Sala Carnelutti della Fondazione Giorgio Cini. Il lampadario, formato da cinque enormi componenti, rappresenta elementi scultorei che rimandano alla laguna veneziana.
Le Stanze del Vetro rappresentano invece un progetto espositivo permanente nell’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, finalizzato allo studio delle forme moderne e contemporanee dell’arte della lavorazione del vetro.
Ogni anno vengono infatti ospitate due esposizioni: una in primavera dedicata all’arte del vetro contemporanea e un’altra in autunno dedicata ai singoli artisti.
Le mostre sono sempre a ingresso gratuito e ogni progetto espositivo è accompagnato da visite guidate, laboratori didattici e incontri dedicati a tutta la famiglia.
Artisti presenti alla mostra
- Tina Au ero, Philip Baldwin, Monica Guggisberg, Alfredo Barbini, Fulvio Bianconi, Martin Blank, Sonja Blomdahl;
- Nancy Callan, James Carpenter, Dale Chihuly, Deborah Czeresko, Dan Dailey, Laura Donefer, Jeff Mack, Fritz Dreisbach;
- Claire Falkenstein, Katherine Gray, William Gudenrath, Kim Harty, Richard Jolley, John Kiley, Beth Lipman, Marvin Lipofsky;
- Harvey K. Littleton, Flora C. Mace, Joey Kirkpatrick, Dante Marioni, Richard Marquis, Napoleone Martinuzzi, Josiah McElheny;
- James Mongrain, Benjamin P. Moore, William Morris, Andy Paiko, Marc Petrovic, Stephen Rolfe Powell, Kait Rhoads, Alexander Rosenberg;
- Richard Royal, Ginny Ruffner, Charles Savoie, Italo Scanga, Carlo Scarpa, David Schnuckel, Michael Schunke, Archimede Seguso;
- Pino Signoretto, Preston Singletary, Raven Skyriver, Thomas Stearns, Ethan Stern, Boyd Sugiki, Lino Tagliapietra, Mark Tobey;
- Norwood Viviano, Karen Willenbrink-Johnsen, Robert Willson, Fred Wilson, Mark Zirpel, Toots Zynsky.
Caro Icrewer se vuoi visitare la Laguna veneta e le meraviglie delle sue isole non perdere questa mostra. Per informazioni e prenotazioni vai su lestanzedelvetro.org