InWomen Gallery è una galleria virtuale che ha il compito di sostenere le donne artiste. Uno spazio che persegue come scopo quello dell’utilità sociale. Si rivolge infatti ad un pubblico molto ampio e propone un mercato sostenibile, con opere dai prezzi accessibili. Tale progetto è stato lanciato dalla storica dell’arte contemporanea Francesca Della Ventura.
La galleria e le artiste si impegnano a devolvere una percentuale delle loro vendite alle Associazioni che si occupano della difesa delle donne vittime di violenza.
“Nasce dall’esigenza di applicare al sistema dell’arte contemporanea due concetti (fino a oggi difficilmente presenti nel mondo delle gallerie d’arte) che per me sono fondamentali: la sostenibilità e l’uguaglianza di genere. Il mercato dell’arte contemporanea è molto spesso difficile da comprendere nelle sue dinamiche capitalistiche: è un mercato che privilegia sicuramente l’uomo (bianco), in cui le donne molto spesso fanno fatica a emergere. “
InWomen Gallery: sostenibilità ed uguaglianza di genere
Il concetto della sostenibilità per InWomen Gallery si estende non solo ai prezzi, ma anche all’uso di materiali con un ridotto impatto ambientale. Viene infatti privilegiata la cornice in legno.
Molto più ampio il concetto dell’uguaglianza di genere. In ogni settore della vita lavorativa continuano le lotte delle donne, sia per l’accesso al mondo del lavoro, sia per la parità della retribuzione. Ancora oggi nel 2020 la donna viene discriminata se ha figli, deve fare molti sacrifici per conciliare maternità e carriera e se riesce ad avanzare deve scontrarsi affinchè la sua retribuzione sia erogata in pari misura rispetto a quella del collega uomo.
Per le artiste, il percorso verso l’affermazione personale e un guadagno dignitoso è ancor più lungo, come dichiara Francesca Della Ventura:
“Storicamente parlando le donne che si sono dedicate alle attività artistiche sono sempre state considerate delle outsider. Pensiamoci: quanti nomi di artiste donne conosciamo? Al massimo se ne ricordiamo qualcuno è perché sono state descritte nei libri di testo come mogli di, amanti di, muse di. A nessuna di queste è stata riconosciuta la dignità della professione che svolgeva. A mio parere è necessario passare attraverso una riconsiderazione storica del ruolo della donna all’interno dell’arte. Insomma, ci sarebbe bisogno di riscrivere la storia dell’arte con più nomi femminili. Magari un giorno i testi su cui abbiamo studiato a scuola e all’università saranno altri e si darà ampio spazio anche alle donne che hanno investito la loro vita nell’arte”.
InWomen Gallery non si occupa solo di vendita, ma aspira ad essere uno spazio di scambio culturale dove si potranno condividere saggi, articoli ed eventi e nel quale verranno inoltre organizzate mostre personali e collettive. In InWomen Gallery troveranno anche spazio curatrici, critiche, consulenti, mercanti, galleriste, studiose, ricercatrici.
InWomen Gallery rappresenta quattro artiste: Giorgia Gigì, Carla Mura, Federica Scoppa e Francesca Maria D’Antonio.
Cara Icrewer, non perdere l’occasione di scoprire ed eventualmente riscrivere la storia dell’arte al femminile. Visita Inwomen.gallery.