Volterra sarà protagonista nel giorno dell’Immacolata Concezione di una installazione di design, inaugurata a Piazza dei Priori che darà il via all’evento Volterra/Lumina primo Natale dell’alabastro a Volterra. Le varie iniziative avranno come leit-motiv la rigenerazione e la creatività. L’alabastro è appunto la pietra tipica di Volterra, piena di grandi virtù.
Tale iniziativa fa parte di tutta quelle serie di progetti che concorrono a candidare la città di Volterra come Capitale italiana della cultura 2022.
La designer Bocchietto dichiara:
” E’ la prima tappa di un percorso che si svilupperà nel corso del 2021, per valorizzare la trasparenza e le peculiarità di questo materiale. E’ importante trasmettere il messaggio che le venature dell’alabastro, che è un materiale naturale sempre diverso, sono caratteristiche della sua preziosità e rendono unica ogni opera”.
L’artista si è ispirata agli arnioni, dei blocchi ovoidali incassati in una matrice argilloso-gessosa. Si estraggono scalzandoli dalla roccia e liberandoli dal guscio che li riveste e, vengono ripuliti o meglio, pettinati e inviati alla lavorazione. Gli arnioni sono stati portati in piazza e al loro interno è stata inserita la luce per sottolineare le caratteristiche di questo materiale, la sua varietà di colori e le numerose venature.
I maestri alabastrai realizzeranno inoltre dei lumi portacandele che entreranno nella collezione 2020-2021 per simboleggiare la rinascita attraverso la luce.
Volterra produce l’alabastro più pregiato d’Europa
Volterra fu appunto una delle più antiche città-stato dell’Etruria, una delle antiche civiltà che si distinsero per l’uso e la lavorazione dell’alabastro, impiegato soprattutto per urne cinerarie e sarcofagi. Ancora oggi l’arte della lavorazione dell’alabastro costituisce una grande eccellenza artigiana di Volterra.
L’alabastro di Volterra, è costituito da un solfato di calcio bi-idrato e risponde alla formula chimica CaSO4 2H2O. La sua formazione risale a circa 6-7 milioni di anni fa e si trova nel territorio volterrano in cave a cielo aperto o in gallerie. Il materiale si trova in blocchi compatti, di forma ovoidale di varie dimensioni.
Le cave di alabastro generano tipologie diverse di questo materiale che si differenziano soprattutto per aspetto e consistenza in base alla composizione chimica del terreno. L’alabastro più puro risulta bianco e più o meno trasparente, mentre i terreni nei quali sono presenti gli ossidi metallici danno origine ad un alabastro grigio venato.
I terreni con ossidi e idrossidi metallici e ferro, generano un alabastro di color ambra, giallo e rossastro.
E’ un minerale molto duttile che può essere lavorato più facilmente del marmo. Gli strumenti utilizzati sono quelli per la lavorazione del legno e i metodi utilizzati sono quelli del passato.
Il prodotto in alabastro è frutto dell’intervento di numerosi artigiani che lavorano ogni singola fase prima di immettere il prodotto finito sul mercato. Gli “squadratori” rendono gli oggetti quadri, i “tornitori” realizzano pezzi tondi, circolari o sferici, gli “ornatisti”specializzati nell’ornato, gli scultori che a mano libera o con dei calchi in gesso ricavano delle sculture dal blocco di alabastro.
Ringraziamo la fonte dalla quale ho tratto questo paragrafo: http://www.artierialabastro.it/alabastro-lavorazione-artigianale-it.htm
Volterra e un po’ di storia degli usi dell’alabastro
L’utilizzo dell’alabastro è molto antico poichè ne è stata trovata traccia presso le antiche civiltà egizie, di Creta e di Micene, soprattutto nei rivestimenti delle pareti e nei vasi funebri. I Fenici furono però i precursori e gli Etruschi ne fecero un grande uso per urne cinerarie e sarcofagi.
La sua naturale luminosità venne inoltre sfruttata nelle Basiliche Paleocristiane. Venne inoltre utilizzato per soprammobili e bigiotteria e largamente usato anche nel Medioevo. Si crearono così delle maestranze, la più famosa fu quella del maestro di Rimini, probabilmente riconducibile a una bottega più ampia che aveva sede nel Nord della Francia o in Renania, all’inizio del XV secolo.
Caro Icrewer ti auguriamo una buona festa dell’Immacolata. Spero che tu abbia apprezzato questo breve viaggio nella lavorazione dell’alabastro.