Per il nostro incontro con la cultura giapponese, oggi conosceremo un artista che ha trasformato in opere d’arte l’arredamento per interni. L’artista in questione, ha origini giapponesi, è Isamu Noguchi. Recentemente è stata smantellata una sua opera nell’atrio del grattacielo 666, di New York.
Addio a Ceiling and Waterfall di Isamu Noguchi
Per consentire i lavori di ristrutturazione, il Museo 666 di Fifth Avenue ha dovuto smantellare le “Nuvole” di Isamu Noguch. Ceiling and Waterfall è un soffitto ondulato di lastre di acciaio e alluminio, che aveva accolto i visitatori nella lobby del 666 dall’anno di inaugurazione del palazzo nel 1957.
Lavorando in stretto contatto con l’architetto Robert Carson, l’artista di “Slide Mantra” (lo scivolo di marmo dell’Altissimo che rappresentò gli Stati Uniti alla Biennale del 1986) aveva accettato di creare il soffitto a patto di poter realizzare anche una cascata. Trasformando l’ingresso anonimo in marmo di un palazzo per uffici, le lastre lasciavano filtrare la luce evocando “un panorama di nuvole”, mentre il rumore dell’acqua assorbiva e neutralizzava quello della strada.
E’ da circa un anno che la Isamu Noguchi Foundation and Garden Museum era in trattative con gli immobiliari canadesi subentrati nel 2018 a Jared Kushner, il genero del presidente Trump, nella proprietà del grattacielo. Vani gli sforzi di conservare la legacy dell’artista consentendo al soffitto di restare al suo posto a condizione di subire modifiche.
Brookfield Properties non ha voluto sentire ragioni esercitando il suo diritto alla rimozione. E’ stato così che in ottobre e novembre sotto la supervisione del museo Ceiling and Waterfall è stata documentata, disinstallata e catalogata. Brookfield Properties ha coperto i costi e donato le componenti al museo. “Determinermo adesso come e quando potrà avere una nuova vita in un luogo pubblico”, ha detto il direttore, Brett Littman.
Dopo il suo rilascio, Noguchi ha aperto uno studio al 33 MacDougal Alley nel Greenwich Village, New York City, dove è tornato alla scultura in pietra e alla prolifica esplorazione di nuovi materiali e metodi. Le sue idee e sentimenti si riflettono nelle sue opere di quel periodo, in particolare nelle delicate sculture su lastre incluse nella mostra del 1946 Fourteen Americans al Museum of Modern Art, New York.
Noguchi non apparteneva a nessun movimento in particolare, ma collaborava con artisti che lavoravano in una serie di discipline e scuole. Ha creato scenografie già nel 1935 per Martha Graham, iniziando una collaborazione per tutta la vita; così come per Merce Cunningham, Erick Hawkins e George Balanchine e il compositore John Cage. Negli anni ’60, Noguchi iniziò a lavorare con l’intagliatore di pietre Masatoshi Izumi sull’isola di Shikoku, in Giappone; una collaborazione che sarebbe continuata anche per il resto della sua vita. Dal 1961 al 1966 ha lavorato alla progettazione di un parco giochi con l’architetto Louis Kahn.
Chi è Isamu Noguchi?
Isamu Noguchi (Los Angeles, 17 novembre 1904 – New York, 30 dicembre 1988) è stato uno degli scultori più importanti e acclamati dalla critica del XX secolo. Attraverso una vita di sperimentazione artistica, ha creato sculture, giardini, mobili e progetti di illuminazione, ceramiche, architettura e scenografie. Il suo lavoro, allo stesso tempo sottile e audace, tradizionale e moderno, ha stabilito un nuovo standard per la reintegrazione delle arti.
Figlio illegittimo di Yone Noguchi, poeta giapponese, e Léonie Gilmour, scrittrice statunitense che ha curato alcune edizioni di molti dei lavori dello stesso Yone Noguchi. Nel 1906 la famiglia si trasferisce in Giappone. Nel 1918 studia in Indiana e nel 1922 diventa apprendista dello scultore Gutzon Borglum in Connecticut.
Nei due anni seguenti frequenta i corsi per essere ammesso alla facoltà di medicina alla Columbia University, e corsi di scultura alla Leonardo da Vinci School, New York. Decide di diventare artista e lascia l’università nel 1925.
Nel 1926, Isamu Noguchi assistette a una mostra a New York del lavoro di Constantin Brancusi che cambiò profondamente la sua direzione artistica. Nel 1927, vince una borsa di studio della Solomon R. Guggenheim Foundation, che lo porterà per due anni a Parigi per studiare con Constantin Brâncuși. Dopo questa esperienza, viaggia per la Cina e per il Giappone studiando l’arte dei giardini zen e sperimentando la ceramica e il disegno calligrafico.
Il lavoro di Noguchi non era ben noto negli Stati Uniti fino al 1940, quando completò una scultura su larga scala che simboleggia la libertà di stampa, commissionata nel 1938 per l’Associated Press Building nel Rockefeller Center, New York City. Questa fu la prima di quelle che sarebbero poi diventate numerose e celebri opere pubbliche in tutto il mondo, dai parchi giochi alle piazze, dai giardini alle fontane, tutte riflettendo la sua fede nel significato sociale della scultura.
L’attacco giapponese a Pearl Harbor e il contraccolpo contro i giapponesi americani negli Stati Uniti hanno avuto un drammatico effetto personale su Noguchi, motivandolo a diventare un attivista politico. Nel 1942, ha co-fondato Nisei Writers and Artists Mobilization for Democracy, un gruppo dedito alla sensibilizzazione sul patriottismo dei giapponesi americani. E’ entrato volontariamente nel campo di detenzione del Colorado River Relocation Center (Poston) in Arizona dove è rimasto per sei mesi.
Dopo il suo rilascio, Noguchi ha aperto uno studio al 33 MacDougal Alley nel Greenwich Village, dove è tornato alla scultura in pietra e alla prolifica esplorazione di nuovi materiali e metodi. Le sue idee e sentimenti si riflettono nelle sue opere di quel periodo, in particolare nelle delicate sculture su lastre incluse nella mostra del 1946 Fourteen Americans al Museum of Modern Art, New York.
Isamu Noguchi non apparteneva a nessun movimento in particolare, ma collaborava con artisti che lavoravano in una serie di discipline e scuole. Ha creato scenografie già nel 1935 per Martha Graham, iniziando una collaborazione per tutta la vita; così come per Merce Cunningham, Erick Hawkins e George Balanchine e il compositore John Cage. Negli anni ’60, Noguchi iniziò a lavorare con l’intagliatore di pietre Masatoshi Izumi sull’isola di Shikoku, in Giappone; una collaborazione che sarebbe continuata anche per il resto della sua vita. Dal 1961 al 1966 ha lavorato alla progettazione di un parco giochi con l’architetto Louis Kahn.
Nel 1985, Noguchi ha aperto l’Isamu Noguchi Garden Museum, ora noto come The Noguchi Museum, a Long Island City, New York. Il Museo, istituito e progettato dall’artista, ha segnato il culmine del suo impegno per gli spazi pubblici.
Lo stile di Noguchi
Isamu Noguchi maturò la sua opera innanzitutto partendo dai materiali; inizialmente per le sue sculture (di una forte semplicità formale), utilizzava esclusivamente il metallo, ma, durante il periodo della guerra, allargò i suoi confini spaziando talvolta anche in materiali inusuali come la pietra, il legno e l’osso.
La svolta, però, avviene nel dopoguerra, quando, entrato in contatto con l’Ikebana, crebbe il suo, già presente, interesse verso i giardini zen; da qui, la sua apertura verso l’arte monumentale. Difatti, tornato negli USA, intraprese una sperimentazione di tipo naturalistico, e negli anni a venire diventerà noto a livello mondiale per i suoi progetti di spazi pubblici (gli verrà commissionato anche il Giardino della pace, per la sede centrale, a Parigi, dell’UNESCO).
Si è imposto nella scena artistica internazionale, anche come scenografo, allestendo la prima dell’Orpheus di Stravinskij e lavorando con compagnie come, ad esempio, quella di Martha Graham.
Isamu Noguchi è stato un artista che ha saputo esprimere al meglio la sua idea di arte. Un artista che vale la pena conoscere e apprezzare.
L’essenza della scultura per me è la percezione dello spazio, il continuum della nostra esistenza (Isamu Noguchi).