Di nuovo San Valentino, la festa dell’amore e degli innamorati che oggi 14 febbraio, avvolge per un giorno l’intero pianeta in una nuvola di cuori, vetrine a tema, bei gesti, valanghe di dolci pensati e assemblati come opere d’arte, cioccolatini, strade addobbate di rosso e fiori a non finire.
Al centro di tutto questo non solo coppie innamorate di tutti i generi ma chiunque in un rapporto ci metta sentimento.
Un momento di positività e buoni sentimenti dunque, all’apparenza incorruttibile, visto il tema di fondo ma che ha dimostrato nel tempo, punti deboli e lacune che virano pericolosamente verso il trash.
Ponte Milvio a Roma, Pont des Arts a Parigi e Ponte dell’Accademia a Venezia, sono da circa un decennio testimoni di un’espressione d’amore un po’ insolita che allunga l’idea del giorno di San Valentino a tutto l’anno.
Coppie di fidanzati, amici o chiunque pensi di dover suggellare il proprio legame del momento, di qualsiasi natura esso sia, da circa un decennio si sente autorizzato a piazzare un lucchetto di varia foggia e colore, su un ponte, naturalmente di interesse storico e artistico possibilmente nelle pertinenze di un sito di grande richiamo.
Principalmente vengono scelti i ponti poiché solo su di un ponte si può facilmente portare a compimento l’intero rito pagano che con San Valentino c’entra poco e niente, di buttare la chiave nel letto del fiume, al fine di suggellare per sempre l’unione che ha spinto a quel pegno pubblico.
Solo se qualcuno trovasse quella chiave, il rapporto testimoniato dalla messa a dimora del lucchetto, sarebbe in grave pericolo poiché inevitabilmente rischierebbe lo scioglimento, altrimenti sarebbe per sempre.
Ora, posto che a Parigi si ha notizia del crollo della griglia con non so quanti chilogrammi di lucchetti, spererei che per questo ad iniziare da questo San Valentino ci fosse una lungimiranza maggiore per dimostrare amore, innanzi tutto non inquinando.
Deturpare ponti storici, paesaggi caratteristici o siti d’interesse storico con la semi moda trash di appendere un lucchetto, francamente ormai sa tanto di banale e insensato.
La città di Venezia forse più di tutte soffre di questa mania dei lucchetti e più volte negli anni il sindaco ha cercato di arginare il fenomeno.
Propongo per questo San Valentino di portare un po’ d’amore nei luoghi in cui ce n’è tanto bisogno
Far recapitare un vassoio di pasticcini in una residenza per anziani sarebbe un bel lucchetto per suggellare un amore grande, così come portare una crostatina con la marmellata di more a qual barbone che vediamo tutti i giorni sempre nello stesso angolo, quando frettolosamente usciamo dalla stazione.
E poi c’è sempre la possibilità di una telefonata all’amica d’infanzia che chissà come se la passa fino ad arrivare al cenno di buongiorno a tutti quando semplicemente si entra nell’autobus; quanti bei lucchetti ne verrebbero fuori e perfettamente compatibili con ogni luogo e situazione.
Un San Valentino ecologico, rispettoso, alla portata di tutti senza sensi di colpa per aver deliberatamente imbruttito un pezzo di mondo che appartiene a tutti.
Ed i lucchetti, d’ora in avanti lasciamoli pure sui chiavistelli dei portoni dei garage, sulle saracinesche dei negozi e meglio di tutti, sulle catene antifurto delle nostre biciclette e qui si che siamo autorizzati a sbizzarrirci con iniziali, colori e quanto la fantasia suggerisce.
Si potrebbe anche lanciare un hashtag proprio qui dalle pagine di iCrewPlay e farla diventare la moda del prossimo decennio: mai più sui ponti, l’amore ora va in bicicletta.
Direi anche utile scappatoia se l’idillio dovesse ahimè terminare, poichè tra lucchetto e bicicletta, l’infinito del verbo pedalare, ci sta proprio a pennello, facilitando l’allontanamento dei cuori che pensavano, sbagliandosi, fosse per sempre, senza bisogno di andare a dragare il letto dei fiumi alla ricerca della chiave per sciogliere la promessa: senz’altro più comodo, funzionale, ecologico e rispettoso per tutto e tutti.
Senz’altro una provocazione la mia ma neanche più di tanto, per questo San Valentino 2021 da vivere in un clima decisamente fuori dall’ordinario ma che veicola comunque quel senso di positività di cui al momento c’è così tanto bisogno.