Hieronymus Bosch (pseudonimo di Jeroen Anthoniszoon van Aken) fu un pittore fiammingo attivo tra il XV e l’inizio del XVI secolo.
Hieronymus Bosch: un artista avvolto nel mistero
La sua biografia risulta essere molto controversa e ancora oggi dibattuta: probabilmente nacque tra il 1450 e il 1455 in una famiglia di artisti, dove compì i suoi primi passi nel mondo dell’arte. Completò gran parte della sua formazione pittorica tra Anversa e Bruxelles.
Intorno al 1480 sposò Aleyt deMeervenne, proveniente da una famiglia benestante, che gli permise di dedicarsi alla sua passione. Nel 1486 prese parte alla congregazione di Nostra Diletta Signora dedicata al culto della Vergine. A tal proposito, alcuni studiosi, nel tentativo di spiegare l’iconografia delle sue opere, hanno ipotizzato che la figura di Bosch fosse accostata anche ad altre sette.
Bosch non fu amante dei viaggi, né tantomeno si ispirò ai lavori dei suoi colleghi artisti. Si ritiene che abbia compiuto solo in tutta la sua vita solo un paio di viaggi in Europa. Bosch morì, forse a seguito di un’epidemia di colera il 9 Agosto del 1516.
Hieronymus Bosch: la carriera artistica
È possibile cercare di ricostruire parte della vita di Bosch attraverso le opere. Le sue tele furono molto apprezzate dal mercato dell’arte del tempo e tale fama durò anche dopo la sua morte. Tanto che gli studiosi contemporanei hanno considerato Bosch come una fonte d’ispirazione per alcune delle avanguardie artistiche quali il Simbolismo, l’Espressionismo tedesco e il Surrealismo.
La sua formazione artistica avvenne dapprima all’interno dell’ambiente familiare, per poi trasferirsi in bottega all’età di tredici anni. Si presume che a seguito di un viaggio a Utrecht (non solo sede episcopale, ma anche importante centro di miniature), si fosse avvicinato al mondo della xilografia di matrice prettamente gotica.
Hieronymus Bosch e il mistero: Dottor Jekyll o Mr Hide?
Il carattere distintivo di questo artista è sicuramente la fervida immaginazione, ma anche il mistero che si cela dietro le sue opere. Considerato una specie Dottor Jekyll e Mr Hide del XV secolo a causa della sua vicinanza alla religione in contraddizione al simbolismo esoterico delle sue opere. I suoi dipinti, anche di contenuto satirico, vanno dal sogno alla follia.
La sua è una pittura decisamente grafica. Bosch dedicava una particolare attenzione al disegno preliminare: come per molti pittori antichi, aveva l’abitudine di tracciare l’intera composizione direttamente sul sostrato bianco e di ritoccare in seguito il disegno con tratti leggeri e trasparenti di colore per gli incarnati, ottenendo così un effetto che deve molto al sostrato.
In particolare, Bosch sembra aver fatto riferimento alle simbologie dell’universo alchemico, al mondo dei tarocchi e all’iconografia sacra. Nelle sue tele, infatti, oltre alla continua lotta tra bene e male, emergono rappresentazioni appartenenti al mondo misterioso dell’alchimia, da sempre oggetto di interpretazione da parte degli studiosi. Questa propensione gli procurò il soprannome di creatore di diavoli.
Hieronymus Bosch: il mistero dietro le sue opere
Controversa anche la questione riguardante la datazione delle sue opere. Ricostruire un catalogo è stato un lavoro estremamente complesso a causa delle scarse informazioni pervenuteci. Con Bosch tutto risulta essere un mistero. In ogni caso, il periodo che va tra il 1500 e il 1510 risulterebbe essere il più prolifico a livello artistico.
Appartengono a questi anni, infatti, tele di grande spessore come il trittico Giardino delle delizie – considerata l’opera più ambiziosa dell’artista per l’immensa complessità simbolica e stilistica. Raffigura scene bibliche e descrive la storia dell’umanità attraverso la dottrina cristiana medievale. Gli studiosi lo hanno interpretato come un ammonimento agli uomini sui pericoli delle tentazioni della vita.
Bosch riuscì a conferire forma tangibile alle paure che avevano perseguitato la mente dell’uomo nel Medioevo (Ernst Gombrich).
Un altro trittico importante, realizzato tra il 1506 e 1508, è il Trittico del Giudizio di Vienna: la composizione dell’opera mostra al centro il giudizio universale vero e proprio, in una atmosfera che tende all’oscurità e al mistero. Il pannello di sinistra rappresenta il giardino dell’Eden, mentre il pannello di destra l’Inferno.
Il Trittico di Sant’Antonio è considerato il capolavoro della maturità dell’artista sia per la fantasia visionaria, ricca e strabiliante, sia per l’efficacia compositiva e la sintesi della narrazione. Sebbene i personaggi sembrino appartenere a una dimensione fantastica, in realtà ognuno di essi si rifà ad un concetto ben preciso.
La vita e le opere di Bosch è ancora oggetto di studio e di curiosità per gli accademici. Altri provano a dipingere l’uomo per come è fuori, mentre solo lui ebbe l’audacia di dipingerlo per come è dentro (José de Sigüenza).