Caro iCrewer, per il nostro appuntamento settimanale con la rubrica di arte e cultura giapponese, oggi vi presento uno scultore nipponico che ha deciso di restare in Italia a produrre opere e organizzare mostre. Vi presento Kengiro Azuma, lo scultore del bronzo.
L’opera artistica di Azuma è varia, ma le opere più importanti si trovano qui in Italia, a Matera, in provincia di La Spezia nel Parco Naturale di Montemarcello e della Magra, e altre opere si trovano nella sua casa per le vacanze a Gattico (Novara).
Storia e biografia di Kengiro Azuma
Kenjirō Azuma, naturalizzato Kengiro Azuma, è nato il 12 marzo 1926 a Yamagata, in Giappone, da una famiglia di artigiani del bronzo, il padre produceva campane per i templi. A 17 anni, nel 1943, è entrato nella marina come pilota-kamikaze, ma, per nostra fortuna e per l’arte, non arrivò a sacrificarsi per la sopravvenuta fine della guerra.
Si è avvicinato all’arte per colmare un vuoto spirituale, sopraggiunto con la nuova definizione della natura dell’Imperatore. Fino a prima della Seconda Guerra Mondiale, l’Imperatore giapponese era visto come discendente diretto delle divinità, dopo la guerra si attribuisce la mera natura umana anche alla sua figura. Azuma, scrisse, sull’arte e sul suo percorso:
Nell’arte, pensai, potrò trovare me stesso, la serenità ed una ragione di vita, coniugando la ricerca del nuovo con il passato, la storia della mia famiglia, senza recidere legami e radici. La ricerca estetica e la bellezza; la ricerca della perfezione avrebbe potuto sostituire le antiche certezze crollate di fronte alla realtà fornendo una ragione al grande quesito: cosa significa vivere?
Nel 1949 si iscrive all’Università Nazionale d’Arte e Musica Gedai di Tokyo ove consegue la laurea in Scultura, nel 1953, frequentando per i due anni successivi i corsi di perfezionamento. Nel 1956 ottenne una borsa di studio dal governo italiano e si trasferì in Italia. Continua i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
È convinto che il percorso che stava intraprendendo, fosse la strada giusta da seguire per divenire un artista nonostante le difficoltà economiche e gli innumerevoli quesiti che si pone sulle origini, sul senso della vita e su se stesso. Nel 1958 partecipa alla Terza mostra nazionale d’arte giovanile presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.
In Italia, inoltre, partecipa anche ad un film, Rascel Marine diretto da Guido Leoni, interpretando uno dei sette soldati giapponesi.
Dopo aver terminato gli studi e acquisito il diploma nel 1960, diventa assistente personale di Marino Marini. Dopo aver conosciuto il Maestro Marini, si ispira alle sue opere, ma grazie allo stesso Maestro, riesce a trovare una sua strada e un suo percorso.
Inizia una ricerca personale, analizzando le sue radici, il vuoto che continuava a provare, e la bellezza e l’equilibrio, costanti presenti in tutte le arti nipponiche.
Queste riflessioni sul significato dell’infinito e sul ciclo della vita lo portano a realizzare i primi bassorilievi intitolati MU. Da questo momento le sue opere si intitoleranno MU seguito da un numero che le definisce e le distingue.
Nel 1961 inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria Minima di Milano cui seguiranno diverse personali fra cui una a Palazzo Strozzi a Venezia e nel 1962 una presso la Galleria l’Obelisco di Roma e una presso la Galleria il Cavallino di Venezia.
Dal 1963 vice diversi premi, i più importanti sono: il National Museum of Modern Art Award con la scultura MU-99; il Premio Emile Godar con la scultura MU-52 durante il Concorso Internazionale di Scultura a La Sarraz in Svizzera; il secondo premio al Quinto Concorso Internazionale di Scultura a Padova con la scultura MU-89; nel 1968 partecipa e vince il secondo premio al concorso Dalmine Forma in Tubi.
Nel 1971 partecipa al Simposio Internazionale di Scultura a St. Margarethen con l’istallazione Cielo, Terra e Uomo. La sua opera Croce, inizialmente realizzata per il Monastero Francescano di Sion, entra a far parte della collezione dei Musei Vaticani per volere di Sua Santità Paolo VI.
Nel 1972 partecipa ad un’importante mostra collettiva itinerante in Giappone e nel 1974 una sua mostra personale è presentata nei musei di Tokyo, Yamagata e Osaka. Nel 1977 torna ad esporre ai Musei Vaticani con l’opera Folgorazione di Saulo, San Paolo.
Dopo la more di Marino Marini, Kengiro Azuma decide di seguire i lavori per la realizzazione del suo Museo a Firenze, e della sua Fondazione a Pistoia.
Nel 1988, a Roma, in Corso Vittorio Emanuele organizza una mostra, con l’idea di creare un museo all’aperto. Tra il 1988 e il 1989, sei musei ospitano una sua mostra antologica personale. Nel 1990 la Lorenzelli Arte a Milano gli dedica una mostra personale in Via Sant’Andrea, nel 1991 installa l’opera A Monument of Life nella sede dell’Asahi Mutual Life Insyrance Co. a Tokyo.
Nel 1993, organizza la Mostra Arte Africana, e nello stesso anno viene nominato accademico di San Luca a Roma. Kengiro Azuma espone le sue sculture per Una mostra a Sant’Ambrogio a Milano e l’Imperatore giapponese lo riceve. Nel 1994 il Museo d’Arte di Mendrisio organizza una sua mostra personale. Nel 1995 riceve la decorazione Shijuhoshi dall’Imperatore del Giappone a Tokyo e nel 1996 il comune di Milano gli conferisce l’Ambrogino d’argento.
Tutti eventi e riconoscimenti importanti che è possibile ripercorrere ed approfondire sul sito dedicato all’arte di Kengiro Azuma, oppure la biografia approfondita su Lorenzelli Arte.
La produzione artistica di Kengiro Azuma terminerà solo con la sua morte nella notte tra il 14 e il 15 ottobre 2016.