Lo scorso 20 Maggio, a Milano, nello spazio pubblico dell’anfiteatro di Apple Piazza Liberty, la Fondazione Henraux ha inaugurato il nuovo progetto dell’artista franco-algerino Neïl Beloufa. Il titolo è The Moral of the Story, è stato curato da Edoardo Bonaspetti e resterà in esposizione fino al 20 Settembre 2021.
Neïl Beloufa è nato a Parigi nel 1985. Il suo modo di fare arte è tutto incentrato sulla società contemporanea e sul modo in cui viene rappresentata dalle tecnologie digitali.
Così è sorto in lui il desiderio di giocare con l’esperienza sensoriale degli spettatori e di farli confrontare con le proprie convinzioni riguardo alcune tematiche riguardanti la società odierna.
Beloufa lo fa utilizzando come strumenti le sculture, i lungometraggi, i video e le installazioni realizzati tutti digitalmente e il suo scopo è far capire al pubblico quanto tutto ciò che facciamo sia definito in base ad un algoritmo prestabilito.
Per questo egli ama definirsi editor, ovvero colui che monta le informazioni che trae dal mondo reale per sconvolgerle e ripresentarle come qualcosa privo di un giudizio.
Neïl crea delle installazioni immersive che restituiscono una realtà frammentata rivisitata.
Neïl Beloufa e il suo progetto
Il progetto è un site-specific, ovvero è stato creato appositamente per il luogo nel quale verrà esposto, e vuole rappresentare una favola scritta dall’ artista stesso, il quale ha realizzato quattro installazioni decorate con dei bassorilievi e degli intarsi di marmi policromi.
Le opere sono state create appositamente per essere in dialogo ed essere un continuum con la personale di Beloufa che, attualmente, è in corso presso la Fondazione Pirelli Hangar Bicocca di Milano. Questa si concluderà durante la Milano Art Week, che si tiene in Settembre, ed è a cura di Roberta Tenconi.
L’artista è solito avere una particolare attenzione per la costruzione di ambienti immersivi, coadiuvato anche dal largo utilizzo delle nuove tecnologie. Nel caso dell’opera The Moral of the Story è tutto focalizzato sul rapporto tra opera e fruitore: i protagonisti della favola che Neïl Beloufa ci racconta sono una cammello, alcune volpi e una colonia di formiche, i quali si trovano a vivere una serie di avventure.
Le tracce del loro passaggi restano sulle superfici marmoree delle postazioni, ma sono disposte casualmente e non in ordine cronologico.
Così facendo l’artista incoraggia lo spettatore a cercare da solo le tracce in modo da raccogliere le idee e ricreare la storia così come deve essere realmente accaduta. In questo modo si genera una specie di gioco in cui realtà e finzione si mescolano perfettamente.
Per rendere il tutto ancora più digitale e contemporaneo si potranno utilizzare dei codici QR grazie ai quali ci si potrà addentrare nei vari capitoli della storia. Si potrà così ascoltare una voce narrante e vedere delle illustrazioni in modo da poter godere del progetto a 360 gradi.
Lo spettatore potrà quindi fruire le opere come più desidera e creare la propria esperienza di visita personalizzata.
Ed è esattamente questo l’intento dell’artista: egli vuole rendere il suo pubblico più consapevole, vuole che legga in maniera differente le opere da lui realizzate in modo da creare esperienze di visita interattive e assolutamente nuove.
Le installazioni sono state prodotte dall’azienda Henraux grazie all’utilizzo di avanzatissime tecnologie 3D che hanno permesso una perfetta lavorazione del marmo, rifinito in seguito a mano da esperte maestranze.
La mostra è visitabile sia di giorno che di sera e l’ingresso è libero, per cui non vi sarà bisogno di prenotazione.
Per maggiori informazioni al riguardo consultare il seguente link: https://www.finestresullarte.info/mostre/neil-beloufa-progetto-moral-story-henraux .