Il Castello di Miramare sembra avere una doppia faccia; maestoso, imponente e luminoso di giorno quanto tetro e misterioso dal calar della sera.
A certe storie non ci si abitua mai e questa del Castello di Miramare non si sottrae di certo a quelli che sono i dettami classici del mistero.
Forse a non farci caso neanche ci si imbatte più di tanto in racconti del genere ma sono certa che se dovessi per qualche scherzo del destino avere la possibilità di soggiornare nel Castello di Miramare, vorresti senz’altro approfondire l’argomento e questa credo sia per te l’occasione giusta.
Un mistero tutto sommato non nasce dal nulla e quindi non ritengo debbano essere relegate a mera casualità certe storie che vengono tramandate e che parlano di fantasmi e dimore infestate come in questo caso.
Il Castello di Miramare dunque non è da meno e la cornice naturale in cui è incastonato, di giorno lo rende una perla degna della più alta ammirazione, di notte le cose cambiano e non poco.
La leggenda popolare prima di raccontare cosa accadde, inizia subito con il raccomandare di non soggiornare nel Castello se non si è più che disposti ad uno o più incontri indesiderati e ad andare incontro ad una morte cruenta.
Tutto nasce nel lontano 1855, in piena estate, quando l’Arciduca Massimiliano D’Asburgo, in navigazione nelle acque antistanti la porzione di mare che oggi lambisce il Castello di Miramare, fu sorpreso da una violenta tempesta di Bora che lo costrinse a riparare nelle più sicure acque della Baia di Grignano.
Passata la tempesta, l’Arciduca potè ammirare dal mare la magnificenza dei luoghi tanto da rimanerne molto affascinato, sensazione che lo convinse ad edificare proprio lì, una sontuosa dimora da regalare all’amata moglie Carlotta del Belgio.
L’intera gestione della costruzione del Castello di Miramare fu affidata all’architetto Carlo Junker che diede il via ai lavori quasi nell’immediatezza, impiegando le migliori maestranze del luogo.
Nel periodo della costruzione l’Arciduca e consorte occuparono un caseggiato attiguo ma al fine di poter prendere al più presto possesso del Castello, si impegnarono molto per far si che i lavori procedessero celeri.
Il giorno di natale dell’anno 1860, pur non essendo terminati tali lavori, la coppia decise comunque di trasferirsi in via definitiva nel Castello di Miramare, dove però soggiornarono solamente per i quattro anni che seguirono.
L’inizio della fine di questo idillio fu nel 1863, quando all’Arciduca fu proposta da Napoleone III la Corona del Regno del Messico; impegno che Massimiliano D’Arburgo accettò volentieri ma che dinamiche politiche forti, atte a pilotare il destino dell’America centrale e più ampiamente di tutto il Sud America, lo portarono di fatto all’isolamento.
Carlotta dal canto suo cercò in tutta Europa di reperire importanti appoggi istituzionali ma senza successo.
A seguito di cruenti moti rivoluzionari, l’Arciduca Massimiliano venne fucilato in Messico il 19 giugno 1867.
Al sopraggiungere della notizia, la giovane sposa Carlotta si dice impazzì di colpo, trovando la morte nel 1927 senza mai tornare in sé.
Da qui il potente sortilegio che sembra ancora aleggiare nel Castello di Miramare
A causa degli appoggi non trovati nelle varie corti europee, si dice che ogni testa coronata che soggiorni nel Castello di Miramare vedrà il suo destino irrimediabilmente segnato e destinato a morte cruenta.
La misteriosa maledizione di Carlotta, oralmente tramandata, dice che ogni coppia reale o militare, dopo aver dimorato nel Castello è destinata ad andare incontro a morte violenta come detto e lontano dalla patria.
Esattamente la stessa sorte toccata all’Arciduca Massimiliano, lontano dal suo Castello di Miramare e dalla sua amatissima Carlotta.
La lista dei generali e reali di tutto il mondo che in barba alla leggenda hanno osato soggiornare nel Castello è decisamente lunga e tutti sono morti in terre lontane ed in modo atroce.
Forse anche perché la stragrande maggioranza degli eventi citati, sono occorsi durante le due guerre mondiali ma questo potrebbe essere un dettaglio atto a trarre in inganno nel valutare l’opportunità di passare una notte al Castello di Miramare.
Per il resto il Castello e il Parco annesso, godono dei favori della popolazione locale che li frequenta in modo assiduo.
Di giorno… solo di giorno.