Lucio Dalla ancora protagonista nella sua amata Bologna.
Dopo l’apertura della Casa-museo di cui vi abbiamo parlato, in via D’Azeglio, dove il cantante aveva scelto di vivere gli ultimi anni della sua vita, suddivisa in Stanza Caruso, Stanza delle Colonne e lo Studio di Lucio, un altro omaggio all’autore di canzoni memorabili come Caruso, Piazza Grande, La sera dei miracoli e L’anno che verrà.
Bologna torna ad accoglierlo con una statua a lui dedicata in piazza Cavour, che secondo alcuni fu il luogo che ispirò proprio la celebre Piazza Grande.
La scultura – che immortala lo sguardo di Dalla rivolto verso la sua casa natale, dove ha vissuto per 29 anni – è stata realizzata da Antonello Paladino e donata al Comune di Bologna da Lino Zaccanti, cugino ed erede del musicista, che ha curato la posa dell’opera approvata dalla Soprintendenza.
E’ il gioco di sguardi e di prospettive l’aspetto più affascinante dell’opera, un Lucio Dalla dall’aspetto beffardo, ironico, dissacrante, seduto sulla panchina sulla quale avrà sicuramente trascorso gli anni formativi, prima di trasferirsi con il suo gruppo di inseparabili amici nella vicina Piazza San Francesco, da dove partivano le spedizioni per andare a giocare a calcio nei prati di Gaibola.
“Tutti noi da piccoli abbiamo giocato in qualche posto che ricordiamo come molto grande”,
ha detto Virginio Merola, sindaco di Bologna
“immagino che per Lucio, che ha passato con i suoi amici molti pomeriggi qui, questa resterà sempre la sua piazza grande, come sarà grande il ricordo di un’artista che ha fatto tanto per la musica italiana e per la reputazione di Bologna nel mondo”.
“Ricordo quando con Lucio e tanti amici giocavamo nel giardino di piazza Cavour, eravamo bambini, portavamo i calzoni corti e questo era per noi il centro dell’universo”,
ha ricordato Zaccanti
“A Lucio la mia famiglia e io siamo sempre stati molto legati ed era importante per me provare a restituirgli con questo omaggio tutto l’affetto che ci ha sempre dimostrato. Mi emoziona vedere questo mio desiderio finalmente realizzato e sono felice di poter contribuire a ricordare questo grande uomo e questo grande artista”.
Altre iniziative per celebrare Lucio Dalla
La Fondazione Lucio Dalla ha scelto proprio questa occasione per anticipare alcune delle iniziative in ricordo dell’artista in programma nel prossimo biennio, che vedrà due ricorrenze importanti: il decennale della scomparsa e gli ottanta anni dalla nascita di Dalla (rispettivamente l’1 marzo 2022 e il 4 marzo 2023.
Proprio il 1 marzo del prossimo anno verrà inaugurata una mostra a Bologna, dalla durata di tre mesi, che poi si sposterà a Roma, Milano e Napoli con l’obiettivo di trasferirsi in Germania, in Austria e in Argentina, dove Dalla continua a essere apprezzato.
A curare lo spazio espositivo itinerante sarà Alessandro Nicosia, presidente di Creare organizzare realizzare (Cor), che si e’ già occupato delle mostre dedicate a Fellini, Fallaci, Pavarotti, Totò, De Filippo e Sordi.
L’esposizione, che avrà anche materiali inediti, sarà divisa in due: la prima parte è dedicata al suo percorso artistico, ha spiegato Nicosia, dall’altra ci sarà il racconto della sua personalità, degli amori e delle passioni di Lucio come il mare, la Ferrari e l’arte.
Da ricordare inoltre, il docu-film dal titolo Per Lucio, proiettato nelle sale 5, 6 e 7 luglio, per la regia di Pietro Marcello.
Dopo l’anteprima mondiale alla 71ª Edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, la pellicola è finalmente approdata nelle sale: un concentrato di canzoni e interviste agli amici più intimi del cantautore bolognese, un viaggio visivo e sonoro nel suo mondo, attraverso l’inedita narrazione del fidato manager Tobia (Umberto Righi ) e dell’amico d’infanzia Stefano Bonaga.
Da queste immagini impariamo molto su Lucio, ma anche dai suoi stessi racconti.
“Io ho cominciato non come cantante, ho cominciato come clarinettista, prima dilettante e poi professionista. Il primo complesso mio fu a Bologna, si chiamava La Reno Jazz Gang, poi me ne andai a Roma e suonai per due anni nei Second Roman New Orleans sempre il clarinetto.”
Scopriamo un Lucio diverso, per certi versi addirittura inedito
“Nel rapporto con gli altri cerco tutto o comunque molto. Quando riesco a trovare una persona diversa da me, mi attrae”
“io credo nell’uomo, nell’amore assoluto, nella possibilità di riscattarsi e che nessuno debba mai essere giudicato fino in fondo.”
Grazie a tutte queste iniziative, la memoria di Lucio Dalla resta non solo viva, ma abbiamo l’impressione che non se ne sia mai andato, e chissà, magari è ancora là, nella sua Piazza Grande.