Spopola l’arte urbana del Progetto TRUSt- Taranto Rigeneration Urban Street, il progetto per la riqualificazione della città di Taranto attraverso l’arte che ha dato vita alla capitale della Magna Grecia promuovendola come capitale europea della street-art.
L’arte urbana ha sottolineato la giusta importanza di Taranto, una città nata con l’arte e che cerca di rinascere e riqualificarsi attraverso di essa, evolvendosi secondo i canoni artistici del tempo.
Così per le vie di Taranto e dei suoi vari quartieri, tutti possono fruire delle opere dei 16 artisti di fama nazionale ed internazionale esposte sui palazzi delle città, godendo del museo a cielo aperto.
Dal 30 settembre fino a metà ottobre sono stati consegnati alla città i murales. Ognuno di questi artisti ha contribuito non solo a riqualificare la città con l’arte, a sperare nelle potenzialità di Taranto, che può vivere di cultura e turismo rifiutando il “mostro”, lo stabilimento così chiamato dai bambini della città, ma anche a dare un messaggio importante di speranza e forza, messaggi di forte impatto sociale.
I quartieri Tramontone, Salinella, Paolo VI, sono stati colorati dalle menti fantasiose e dalle mani sapienti di 3ttman, Attorrep, Belin, Carlitops, Elisa Capdevila, Helen Bur, Jorit, Kraser, Lidia Cao, Marta Lapena, Mr.Blob, Nico Skolp, Psiko, Tony Gallo, Slim Safont, SteReal.
Progetto TRUSt, Ecco le opere dei 16 street-artist
Tony Gallo presenta “Evaluna e l’elefante” un murales con un’atmosfera quasi fiabesca e magica, una situazione idilliaca dove Evaluna, la protagonista del dipinto, con la sua forza di volontà e con estrema leggerezza data dalla sua purezza riesce a sollevare un elefante che nonostante la sua maestosità appare leggiadro su quell’altalena.
È simbolo di superamento delle difficoltà “per poter far alzare un elefante a tutti i bambini che sognano di poter raggiungere i propri obiettivi”, come dice l’artista.
Lidia Cao con “No vacation” presenta un’opera rivolta a tutti i ragazzi e ragazze che affrontano situazione difficili, momenti bui che appaiono anche in circostanze piacevoli come una vacanza che si trasforma in incubo a causa di una destabilizzazione emotiva dovuta a problematiche adolescenziali come può essere anche la separazione dei genitori.
Una testimonianza per dire che non siamo soli, e che i demoni che ci seguono come ombra si affrontano.
Progetto TRUST- Marta Lapeña
Non è prima volta che Marta Lapeña lascia la sua “impronta artistica” a Taranto, la sua arte è sempre molto “familiare”, con quei caldi colori casalinghi sorprende per la semplicità quotidiana dei soggetti rappresentati.
Porta a tavola colori caldi come il giallo e l’arancio degli agrumi presentando una “natura viva” e aria di casa.
Antonio Perrotta in arte Attorrep con l’opera “Diamante” realizza un murales nel murales, una finestra aperta sull’arte, un simbolo che fa riflettere sull’importanza dell’arte e su quelle città, quei posti che acquisteranno valore e non passeranno più inosservate grazie all’operato degli artisti.
“Di fronte a delle pareti dipinte ora non si può più pensare di rimanere immobili, questi quartieri non possono più passare inosservati. Un bambino intanto guarda al futuro, con prospettive differenti, con la consapevolezza dell’estrema contagiosità del bello, dell’arte, della cultura”- Attorrep
Elisa Capdevilla ha optato per un’opera semplice, spensierata, leggera, un’immagine che ci riporta alla tranquilla vita domestica che spesso sottovalutiamo. L’ambiente di casa, con i cari, con il gatto sornione simbolo di leggerezza, libertà.
Con la Vida es liviana, la street-artist ci parla di quel tempo impercettibile che nella vita quotidiana scorre semplice e leggero.
Ed ecco che si approda nel mondo fantasy di Mr. Blobb, colori sgargianti, vivaci e luminosi, una scena quasi irreale ma che cela la realtà che si mostra ai nostri occhi ogni giorno, caricata dal simbolismo.
L’artista tarantino presenta L’albero della Vita, narra la sopravvivenza e la dipendenza ciclica della vita alla quale tutti noi apparteniamo.
Nell’opera appaiono strani personaggi fantastici, delle chiavi fondamentali, dell’acqua e una luce albeggiante che inquadra il mare e i delfini simbolo di Taranto, cetacei che hanno scelto il mare tarantino come loro habitat da sempre, il tutto all’interno di un cuore.
Questi personaggi sono legati tra loro, in primo piano appare un’ape, animale fondamentale per l’ecosistema, che intrappolata in una bolla all’interno del siderurgico tarantino chiede aiuto ad un uccello, il quale cerca di aiutarla ma anche lui è bloccato all’interno di una gabbia.
Le chiavi che appaiono servono a liberare gli esseri, possiamo vedere l’immagine simbolo di un adulto con un bambino che liberati tentano la fuga e l’acqua fonte di vita cerca di mantenere vivo questo habitat, così come tutti personaggi all’interno di questo ciclo perfetto contribuiscono alla rinascita.
Belin con il suo stile cubista, con forme geometriche e dislocate tra loro, raffigura un soggetto femminile ispirato ad una delle opere di Picasso “Las bañistas ” evidenziando l’immagine di una bagnante con le mani alzate in gesto di forza, vittoria, bellezza. Evidenzia il tutto con i colori del mare e del cielo, auspicando che quando le persone passino e vedano la sua opera si sentano belli e vittoriosi.
“…Quando si passa per il quartiere si sente che è uno spazio caldo uno spazio pieno di gioia, di vita..”
Helen Bur ci presenta, invece, “Caught red handed”, un idioma britannico che significa “Colto sul fatto”.
L’opera è alquanto particolare, prima perché ritrae la street-artist Elisa Capdevilla, omaggiando e ringraziando così l’amica che aveva ritratto Helen in un murales in Grecia, e secondo perché rappresenta Elisa davanti ad un barattolo di vernice rossa con le mani imbrattate di queste come simbolo di flagranza.
L’opera di SteReal è molto tenera ma allo stesso tempo rappresenta un messaggio forte e simbolico.
SteReal ha pensato di realizzare un’opera ispirata al quartiere stesso dove l’ha realizzata fotografando una passante, una mamma che allattava suo figlio. Un inno alla donna, alla maternità, all’allattamento.
Un’opera molto sensibile e carica di emozione che celebra la vita. “Sara si è dimostrata una modella perfetta insieme al suo piccolo Enea”.
Non si può che citare l’opera attraverso le parole forti dell’artista stessa, che fa riflettere sull’inquinamento:
Vietato Nascondersi “Allattamento in pubblico tra vecchi tabù e forti ipocrisie: un disagio tale da scomodare “un’offesa al pudore”.
“Il latte materno delle donne di Taranto avrebbe concentrazioni di diossina e PCB superiori del 28% rispetto a quello delle mamme che abitano in provincia, l’acciaieria avvelena silenziosamente i bimbi di Taranto fin dalla nascita, nonostante le rassicurazioni. Ecco perchè ho scelto di affrontare questa tematica proprio qui, in questa città, un muro per affrontare questa battaglia, un inno al ciclo della vita che non dovrebbe mai fermarsi”.
Slim Safont, invece, riprende l’immagine simbolo della città andando a scovare anche lui la gente più comune dal mestiere antico e semplice delle città di mare, ricercando l’identità del luogo, rappresenta un pescatore che naviga nelle acque del golfo di Taranto, un omaggio alla città, al mestiere, al mare.
3ttman “Ci sono sempre fiori per coloro che vogliono vederli”, con questa frase-messaggio posta sotto la sua opera, l’artista ci presenta un giardino colorato, magico, che mette di buon umore, uno stile che riprende dal grande Henri Matisse e che vuole essere un tributo da parte dell’artista al maestro, elogiando la natura.
Psiko all’interno della sua opera decostruita e glitchata, inserisce una frase molto particolare “Reeboot system”, “Sistema di Riavvio”, questo per descrivere una scena della quotidianità che ci raffigura di fronte ad un futuro incerto per un sistema fuori fase e corrotto.
L’immagine che rappresenta una donna che scrive forse la lista della spesa, o una lettera, o i conti del mese, è stata per un errore imprevedibile decostruita volutamente, un’immagine che diventa quasi un film-video della vita, un pensiero impreciso, decostruito, fatto di pixel come una figura che si scompone e ha bisogno di essere risistemata tramite un riavvio di tutto il sistema.
Progetto TRUST- Niko Skolp
L’opera di Niko Lò Skolp non la vediamo esposta sui palazzi, sui muri messa in maniera verticale, ma la troviamo in orizzontale in una piazza, nell’area aperta della Chiesa di San Giuseppe a Taranto.
Arte urbana che si fonde con la vita sociale, facendo diventare l’area dipinta opera d’arte ma anche pavimento per le attività ricreative.
Uno spazio funzionale, dove si può fruire dell’arte in parte attiva. Colori che riprendono il blu del mare, il giallo del sole, tonalità di colori in sintonia tra loro.
Progetto TRUST – Jorit “Giorgio”
Jorit inconfondibile per i suoi ritratti con cicatrici, ci mostra “Giorgio”, il ritratto di un bambino di 15 anni che ha combattuto e perso la vita a causa di un carcinoma ai tessuti molli.
È un omaggio a Giorgio, ai suoi genitori, all’associazione Giorgio forever fondata in suo onore, a tutti i bambini ed i malati di Taranto che combattono contro questo male, a tutti i cittadini che combattono contro “il mostro”, all’amministrazione affinché combatta anch’essa per salvare la città e i propri cittadini, contribuendo alla ripresa sociale, culturale e naturale.
Progetto TRUST- Carlitops
Carlitops inonda di arte astratta il sottopassaggio di Via Ancona a Taranto, colorando con la sua arte le mura grigie ed andando ad inserire un murales anche in un tratto che non è per il passeggio cittadino ma destinata al traffico stradale. L’arte insediandosi nei posti più impensabili, può far rinascere tutto.
Progetto TRUST- Kraser “Nettuno”
Kraser realizza la sua opera “Nettuno” su una facciata murale. Un’opera mastodontica, maestosa, che governa e protegge Taranto e il mare, un’opera visibile dal mare.
Nettuno o Poseidone è il dio del mare e padre spirituale di Taras, secondo la legenda, il fondatore di Taranto.
Ciò che Kraser ha rappresentato è la copia della statua di “Nettuno del Giambologna” che si trova a Bologna, con inserti contemporanei, fondendo così le due arti quella antica e quella moderna.
L’opera di Kraser è stata oggetto di discussione, non tutti i tarantini hanno “accettato” tale rappresentazione, proprio perché per molti non è la rappresentazione identitaria della città di Taranto.
Ciò che è certo è che questo murales del progetto TRUST , realizzato da un grande artista di fama internazionale non potrà che abbellire ed avvalorare la città. L’opera, infatti, sposta l’attenzione verso il grande “bene naturale” di Taranto: il mare, grazie al simbolo di Poseidone con il suo tridente e il gesto “di protezione”.