Nell’anno del centenario della nascita di Pierpaolo Pasolini viene individuato un altro importante tassello che va a comporre il variegato puzzle di Pasolini artista ed intellettuale.
Dal 14 ottobre 2022 al 16 aprile 2023 La Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma ospiterà ben 200 opere pittoriche di Pasolini. Si tratta di un progetto inedito che focalizza l’attenzione su un aspetto trascurato dalla critica. L’esposizione sarà curata dalla cugina di Pasolini, Graziella Chiarcossi, da Silvana Cirillo, da Claudio Crescentini e da Federica Pirani.
La pittura pasoliniana è stata trattata in una mostra antologica del 1978, ma negli anni successivi la critica si è concentrata maggiormente sul cinema, sulla letteratura e sulla figura di intellettuale.
Pierpaolo Pasolini e le 200 opere del progetto espositivo della GNAM
I soggetti delle opere sono per lo più autoritratti dell’artista, nature morte, paesaggi, giovani ragazzi, ritratti di Ninetto Davoli, Laura Betti, Maria Callas, Andrea Zanzotto, definiti dall’organizzatore Crescentini come “ritratti dell’anima” e una serie di disegni dedicati al suo maestro, il celebre critico d’arte Roberto Longhi.
Pasolini nasce come poeta e pittore, pertanto la mostra si concentra sulle opere pittoriche degli anni 40 che procedono in parallelo con la poesia friulana che trovò massima espressione nella raccolta L’Usignolo della chiesa cattolica.
«Per molti anni anche se in modo saltuario Pasolini è stato attratto dall’idea di diventare pittore, unendo magari strettamente l’attività pittorica a quella poetica…Cominciò a dipingere a Casarsa nell’estate del 1941: quadri dipinti a olio e con l’acquaragia secondo le antiche ricette della pittura impressionista che si ispiravano al mondo friulano…Come un vero vedutista usciva di casa con il cavalletto e la cassetta dei colori legati alla canna della bicicletta e si inoltrava nei campi che circondano il paese».
Questa è la testimonianza di Nico Naldini, cugino di Pasolini, pubblicata nell’introduzione di un catalogo di una sua mostra.
Un altro spazio è invece dedicato alla rivista bolognese “Il setaccio”, con i disegni di Pierpaolo Pasolini e Fabio Mauri realizzati per la rivista.
Negli anni 5o Pasolini si dedicò al cinema dove porterà le sue conoscenze artistiche. Appartengono a questo periodo alcuni suoi scritti poco conosciuti che riguardano proprio la pratica pittorica.
L’Università La Sapienza di Roma sarà coinvolta in questa iniziativa, in quanto verranno organizzati dei reading, delle proiezioni e un grande convegno sul rapporto tra scrittura, pittura e cinema, promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna.
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