Museo Pushkin: Vladimir Opredelenov, Vicedirettore dello storico Museo Statale Pushkin di Mosca, si dimette a causa della situazione in Ucraina. Durante la scorsa settimana si è anche dimesso il Direttore artistico della Fondazione V-A-C di Mosca, Francesco Manacorda.
A causa di queste dimissioni, il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, ha comunicato all’Agenzia di stampa TASS, l’intenzione di Putin di organizzare un incontro con il mondo della cultura per fornire spiegazioni a coloro che non sono d’accordo e non comprendono quella che il Cremlino chiama “operazione speciale in Ucraina”.
Museo Pushkin di Mosca: le origini
“Il mio atteggiamento nei confronti dell’attualità mondiale non coincide con quello di molti dei miei colleghi del Ministero della cultura della Federazione Russa. Spero che questo cambierà nel prossimo futuro, ma con le cose come stanno, sono costretto in questo momento a lasciare il mio amato Museo”
Queste sono le parole di Vladimir Opredelenov che per 19 anni ha fatto parte del team del Museo Pushkin e per 9 anni è stato vicedirettore. Si è occupato di tecnologie informatiche, di sviluppo digitale.
“Abbiamo sviluppato progetti e concetti e sognato uno spazio digitale disponibile e accessibile a tutti, la rimozione delle barriere alla bellezza e alla conoscenza per tutti coloro che apprezzano un dialogo e una cultura equi come base della civiltà e del suo sviluppo sostenibile.”
Il museo fu fondato dallo storico Ivan Vladimirovic Cvetaev, progettato da Klein e Suckov e finanziato da Ma’lcov. Fu edificato dal 1898 al 1912. Inizialmente furono esposte opere di antiche statue. Tre anni dopo vennero donati il Papiro di Mosca e il Viaggio di Wenamun.
Nel 1918, quando la capitale fu spostata a Mosca, con il governo dei Soviet, migliaia di opere vennero trasferite dal Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo al Museo Pushkin a Mosca.
Il nucleo centrale delle opere del Museo Pushkin è formato da due importanti collezioni di due mercanti d’arte russi, amanti delle opere impressioniste e post impressioniste: Ščukin, appassionato di Matisse e Morozov. Queste collezioni vennero però nazionalizzate dopo la Rivoluzione del 1917 e le opere rimasero dentro le abitazioni dei collezionisti.
Nel 1928 queste due collezioni vennero riunite nel Museo di pittura moderna occidentale, spesso boicottato dal regime che considerava solo le opere relative al Realismo sovietico. Nel 1948 la collezione venne poi smistata nell’Ermitage presso Leningrado (che prima era San Pietroburgo) e poi verso il Museo Pushkin.
Nel secondo dopoguerra ospitò la collezione della Gemaldegalerie di Dresda che venne poi restituita alla Repubblica Democratica Tedesca. Il museo Pushkin possiede il famoso Tesoro di Priamo, ritrovato da Schliemann e consistente in una serie di oggetti in metallo prezioso.
Per maggiori informazioni consulta il sito https://pushkinmuseum.art/?lang=it