È quasi un mese che sentiamo parlare di città assediate, bombardamenti e un popolo in fuga. Tra le azioni per tutelarsi, il popolo ucraino non dimentica il patrimonio culturale ucraino da proteggere dall’avanzata russa.
Il patrimonio culturale ucraino da proteggere
Con l’inizio della guerra in Ucraina i professionisti della cultura si interrogano sulla sorte dell’ingente patrimonio culturale ucraino, che come in ogni teatro di guerra rischia di subire perdite, distruzioni e saccheggi. A rischio non ci sono soltanto il Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO, ma anche le ricche collezioni dei tanti musei del paese.
Il patrimonio culturale ucraino racchiude anche spettacolari chiese cattoliche e ortodosse, monasteri millenari, teatri ottocenteschi, palazzi neoclassici, ricche biblioteche e archivi dove è conservata la storia del paese, centri storici secolari. Le opere storiche devono essere protette dai danni causati da bombe e dalle distruzioni sistematiche.
Molti musei si sono preparati per tempo al fine di salvare il salvabile: gli istituti sono al lavoro da diversi giorni per mettere le collezioni al sicuro, temendo il conflitto che è poi arrivato. A Kiev, il direttore del Museo Nazionale dell’Ucraina, Fedir Androshchuk, in una lunga conversazione con il collega Joakim Malmström, membro del consiglio svedese per il Patrimonio Culturale Nazionale, ha fatto sapere che lo staff del museo sta lavorando per proteggere la raccolta del museo.
Alla domanda su cosa sia possibile fare da fuori per sostenere il museo, Androshchuk ha risposto affermando che “la cosa più importante è garantire che vi sia una consapevolezza dell’importanza del patrimonio culturale e una comprensione di come ora rischi di essere danneggiato”. La preoccupazione infatti è che i musei subiscano danni durante gli attacchi aerei. Insomma: dall’Ucraina la richiesta al mondo è quella di tenere alta l’attenzione anche sulla situazione del suo patrimonio culturale.
Appena scoppiata la guerra, i Musei hanno cercato di mettere in salvo molte opere. Gli stessi cittadini hanno provato a proteggere i monumenti creando imballaggi di fortuna con qualunque tipo di materiale. Anche gli enormi finestroni di musei ed edifici storici vengono protetti, per evitare che le onde d’urto delle bombe causino danni irreversibili.
Purtroppo, città come Leopoli e Mariupol hanno visto il loro patrimonio crollare per sempre. Gli ucraini non si arrendono agli attacchi e si adoperano in tutta fretta anche a mettere al sicuro i monumenti: ricoprono con lastre di metallo le vetrate delle chiese, impacchettano le statue con tessuti ignifughi, portano le opere d’arte nei rifugi sotterranei, mentre molti operatori e funzionari fotografano e fanno scansioni di opere che non possono essere trasportate. Altri volontari mettono in sicurezza e archiviano, diffondendo anche online, tutto quello che riescono a salvare del patrimonio culturale.
Gli ambienti artistici e culturali del mondo hanno i fari puntati sulla minaccia alla cultura ucraina e attraverso appelli e informazioni digitali si stanno organizzando per recuperare le opere d’arte e ricostruire i centri storici devastati. Anche Italia Nostra si sta attivando per una raccolta fondi a questo scopo, non soltanto attraverso i propri soci ma anche cercando il coinvolgimento delle istituzioni e di professionisti esperti nel restauro di opere d’arte.