Apriamo questa giornata d’autunno tra i suoni, i colori e le luci legate al ricordo dello storico Moulin Rouge che aprì le sue porte alla vita e all’arte il 6 0ttobre 1891, nel famoso quartiere a luci rosse di Pigalle a Parigi, nel XVIII arrondissement, vicino Montmartre.
Il locale fu fondato da Charles Zidler e Joseph Oller che fu anche proprietario dell’Olympia di Parigi e fu così chiamato per la presenza di un mulino a vento rosso, posto sul tetto della struttura.
Rosso era il colore della passione, mentre il mulino a vento incarna la labilità dei sogni, che sulla scia della Bella Epoque diedero quel senso di leggerezza che nascondeva quei conflitti irrisolti che esplosero nel 900.
Fu il Moulin De la Galette, ristorante danzante nato all’interno di un mulino, che oltre ad ispirare il celebre quadro di Renoir, ispirò anche la nascita del Moulin Rouge.
I fondatori del locale cercarono di attirare i clienti più ricchi per farli investire nella zona, farla rivalutare e mescolare i vari ceti sociali.
Il Moulin Rouge, il locale del Can Can
Il simbolo del Moulin Rouge è il ballo del Can Can di Offenbach, un ballo dalle origini incerte e spesso considerato licenzioso poichè le ballerine saltellavano alzando ritmicamente le gambe e sventolando le gonne in modo da scoprire le gambe e svelare le seducenti sottane e guepiere.
Molto probabilmente deriva dal “Galop”, creato nel 1850 per la struttura della quadriglia, secondo altri era il ballo licenzioso delle cortigiane, mentre per altri era un ballo della lavandaie di Montmartre che ogni domenica mostravano le gonne nelle strade del quartiere per prendersi gioco dei soldati o anche per prendere in giro il clero, soprattutto con i calci.
Tra la musica di Offenbach e le immagini di Lautrec, la storia della danza prende vita nella nostra immaginazione allietandola.
La ballerina che inventò il Can Can fu Louise Weber, una donna dalle umili origini, ma dalla grande determinazione e coraggio. La sua arte fu vera e propria necessità e sopravvivenza in un mondo che stava cambiando.
Nacque in un quartiere dell’Alsazia nel 1866, suo padre era un carpentiere, sua madre una sarta, anch’ella avvolta nel mistero. Secondo alcuni la donna incoraggiò il talento della figlia, secondo altri Louise fu abbandonata dalla madre e dovette prendersi cura del padre che era invalido di guerra.
Seguì il consiglio della contessa, ballerina e cortigiana di Céleste Mogador, Contessa di Chabrillan ed affiancò al mestiere di lavandaia quello di ballerina. Fu lei ad inventare questo ballo audace, ad alzare la gonna fino all’ombelico, ad afferrare i cappelli degli avventori con i piedi, a bere l’ultimo sorso dai bicchieri conquistandosi il soprannome della “golosa”, ma nonostante ciò non si faceva toccare.
Divenne ben presto la modella di Renoir e di altri artisti e fotografi. Strinse amicizia con Toulouse Lautrec, artista che fermò nell’arte la precarietà vestita di lusso e di bellezza nell’inno di tutte le diversità che nella notte lanciavano la loro poesia al mondo venata di colore e di malinconia.
Stravaganti erano i personaggi che animavano queste notti: basti pensare a Joseph Pujol in arte Le Pétomane, oppure il contorsionista Valentin le Désossé o al primo bacio saffico della storia, quello tra l’attrice e scrittrice Colette e la sua amante la duchessa de Morny.
I primi manifesti pubblicitari di Toulouse Lautrec
Toulouse Lautrec, assiduo frequentatore della vita notturna parigina, trovò diversi spunti di ispirazione e disegnò i primi manifesti pubblicitari del locale.
Nel celebre quadro Nel promenoir del Moulin Rouge egli rappresentava i clienti che si sedevano intorno ai tavolini, si riposavano dopo il ballo e conversavano. Lautrec rappresentava se stesso e suo cugino, il medico Gabriel Tapiè.
Spesso Lautrec frequentava proprio quel promenoir dove aveva un tavolo tutto per se dal quale dipingeva e disegnava. Era completamente immerso nella magia della notte e del ballo.
Nel quadro possiamo notare il critico d’arte Edouard Dujardin, la ballerina spagnola “la Macarona”, Paul Sescau, Maurice Guiberte e Jane Avril che danno le spalle al pubblico. Di fronte ad un grande specchio riconosciamo Louise Weber che si sistema l’acconciatura.
Moulin Rouge: dal Can Can alle operette.
Nei primi anni del XX secolo il Moulin Rouge estese il suo repertorio alle operette. Venne distrutto da un incendio il 27 febbraio 1915, ma sarà ricostruito nel 1921.
La principale vedette fu Mistinguett che si ritirò dalle scene nel 1929. Con la diffusione del Cinema il Moulin rouge sentiva l’esigenza di rinnovarsi e nel 1937 fu riconvertito in un night club.
Nel secondo dopoguerra Edith Piaf e Yves Montand rinverdirono i fasti dello storico locale. Tra gli artisti che si esibirono tra gli anni 50 e 60 del 900, ricordiamo Bing Crosby, Josephine Baker, Charles Aznavour.
Nel 1960 aprì anche al Kabuki giapponese.
In occasione dei 90 anni nel 1979 si esibirono sul palco Ginger Rogers, Dalida, Aznavour, i Village People, Zizi Jeanmaire.
La compianta regina Elisabetta II d’Inghilterra ebbe una serata riservata il 23 novembre 1981. Negli anni 80 si esibirono Liza Minelli, Dean Martin, Frank Sinatra.
Nel 1989, in occasione del centenario salirono sul palco Aznavour, Lauren Bacall, Ray Charles, Tony Curtis, Ella Fitzgerald, Gipsy King, Jerry Lewis, Jane Russell, Esther Williams.
In occasione dei 120 anni nel 2009, il Moulin Rouge ospitò le compagnie del Carnevale di Rio.
Ancora oggi il Moulin Rouge rimane una delle principali attrazioni a Parigi, in quanto offre spettacoli di livello internazionale per visitatori di tutto il mondo.
Vengono organizzati dei veri e propri tour all’interno del locale. Qui è possibile visitare le stanze segrete, scoprire spazi museali con oggetti in stile Belle Epoque, andare a scoprire il backstage di uno spettacolo, gustare meravigliose cene e perché non concedersi una romantica cena in cima al Mulino da dove ammirare lo spettacolo del quartiere Pigalle?
Lo storico locale ha ispirato il mondo del musical e il celebre film con Nicole Kidman che uscì a settembre del 2001 e ha segnato la rinascita del musical nel campo cinematografico.
Il 17 maggio 2021, dopo la chiusura dovuta al Covid, il locale ha finalmente riaperto le sue porte e l’evento è stato celebrato da un flashmob delle ballerine.
Per il mondo della danza, ballare al Moulin Rouge rappresenta un onore. Le ballerine che vengono selezionate, oltre alla presenza fisica devono essere scattanti e avere un’ottima base classica e sottoporsi a faticosi allenamenti.
Sei pronto a prenotare la tua vacanza al Moulin Rouge?