Gloria Scipione, della quale ti ho già parlato a proposito del suo singolo con il quale ha riproposto il canto popolare abruzzese Vola,vola vola, si può definire un talento puro che scaturisce dallo studio e dall’amore per la sua terra d’origine, che va ad esplorare con uno stupore fanciullesco e genuino, a mio parere il vero motore che rende un artista autentico e sincero.
Caro lettore, mentre la tua mente sarà impegnata ad osannare o a denigrare il Festival di Sanremo, ho deciso di distoglierti per un attimo, affinché tu possa capire che il talento vero non si trova solo sul palco dell’Ariston, ma in giro per il mondo, nel riscoprire le atmosfere antiche, ma sempre giovani e fresche.
Noi di Arte.icrewplay.com abbiamo fatto con molto piacere questa intervista a Gloria Scipione e abbiamo scoperto un’artista molto preparata e umile, con la quale andiamo alla ricerca del folklore nelle varie Regioni d’Italia e alla quale auguriamo di fare al più presto la sua bellissima esperienza di musical.
Intervista a Gloria Scipione
Come nasce artisticamente Gloria Scipione e come nasce il tuo interesse per la musica popolare?
Fin da piccolina sono stata vicina alla musica, qualunque genere. Vivendo in un paesino si rimane più legati alle tradizioni popolari. Gran parte delle famiglie vengono dalla campagna e hanno un’origine contadina. Ho iniziato a studiare canto sin dalle scuole medie, in particolar modo musica leggera, quando sono cresciuta ho studiato in Conservatorio, mi sono trasferita a Piacenza per studiare canto lirico. Ho sempre amato il musical e la musica pop in generale. Ora che sono ritornata in Abruzzo ho ritrovato il lato più genuino e più libero della musica che mi permette di svincolarmi dalle regole rigide della musica classica.
E’ stato un ritorno alle radici?
Sì, poiché ho vissuto tanti anni lontana da casa, ho riscoperto la bellezza di una musica che sembra povera, perché associata alla vita contadina, al lavoro nei campi, ma in realtà c’è tanta bellezza e tutto un mondo da scoprire dietro questa cultura che se si riesce a capire, si può valorizzare perfettamente e scoprire che non ha nulla da invidiare ad altri generi musicali più ricercati.
Secondo te quale posto può occupare la musica popolare sia nella formazione culturale dei giovani artisti e sia nella formazione culturale dei ragazzi in generale?
La musica popolare lega e aiuta a conoscere quelle che sono le radici, anche perché io parlo per l’Abruzzo, ma in tutta Italia ci sono tantissimi dialetti con infinite sfumature, anche rimanendo nella stessa Regione, c’è una grande cultura dietro tutto ciò e sarebbe bellissimo intraprendere un discorso più ampio per conoscere un po’ tutto il Folklore regionale e italiano in generale, che ci ha reso famosi in tutto il mondo attraverso delle canzoni che hanno decenni di storia.
Cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale italiano?
Ci sono certamente delle voci molto interessanti, che a me piacciono molto, Ad esempio Mahmood sia come artista, sia come vocalità, soprattutto per le varie melodie che inserisce nei suoi brani, mi piacciono tantissimo perché sono etniche, sarde e arabeggianti. Un po’ tutta la musica è bella e particolare, non ho un genere che prediligo, si può trarre ispirazione da qualunque genere, anche dalla musica elettronica.
Un tuffo nel passato: quali erano gli artisti che ascoltavi nelle tue cuffie da adolescente?
Gli Evanescence, il metal, quello più melodico, musiche norrene con gli arrangiamenti classici. Le cantanti di questi gruppi avevano delle basi liriche. Amo il musical e le colonne sonore della Disney, mi accompagnano tuttora.
Ti piacerebbe un giorno partecipare ad un musical?
Quando studiavo a Piacenza al Conservatorio, stavo anche lavorando al musical Notre dame de Paris, poi ho continuato con gli studi al Conservatorio, ma partecipare ad un musical rimane uno dei miei più grandi sogni.
Progetti futuri?
Al momento, mi piacerebbe esplorare meglio il panorama abruzzese e il repertorio folkloristico di tutte le Regioni italiane a partire da quello Campano che è un po’ più vicino a noi come melodia.
La nostra redazione ringrazia Gloria Scipione per la bella intervista.
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