La pagina iniziale del sito ufficiale di Palazzo Bonaparte è già stata aggiornata, benché la notizia sia davvero dell’ultimora, Van Gogh resterà e fino al 7 maggio prossimo.
Un bel sospiro di sollievo per tutti coloro che dall’8 ottobre scorso hanno cercato di accaparrarsi un biglietto per visitare la mostra a quanto pare più richiesta del momento ma non ci sono riusciti.
Niente di più facile poiché Van Gogh a Roma ha fatto man bassa di presenze tanto che negli ambienti, neppure più tanto sottovoce, si parla di record.
Un ‘affezione quella del pubblico per l’artista olandese che non lascia spazio a fraintendimenti in special modo quando a parlare sono le cifre come in questo caso: 400mila presenza quelle che da ottobre hanno varcato la soglia di Palazzo Bonaparte per vivere un’emozione unica al cospetto delle opere dell’eterno Van Gogh.
Tanto successo di pubblico non è dunque passato inosservato e complice una reale disponibilità degli ambienti e una fattiva collaborazione tra le parti in causa, la decisione è stata presa: si proroga fino al 7 maggio.
Ti annovero senza il minimo dubbio tra i nostri lettori più attenti quindi, se vorrai come spero usufruire di questa opportunità ti suggerisco di tornare a qualche articolo fa ed immergerti nella lettura che ti porterà a scoprire ed approfondire qualche mistero su Van Gogh che forse avevi fin qui tralasciato.
Servirà a dare completezza a quella che resterà per te una delle più belle esperienze di sempre.
Van Gogh a Palazzo Bonaparte consenso di pubblico senza fine
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent Van Gogh fu un artista di sensibilità profonda con una vita tormentata.
Famosi e forse nel tempo troppo romanzati, si ricorda oltre al genio anche i suoi attacchi di follia, seguiti dai lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico in Provenza, con l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita, che terminò il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie sconvolgente di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose “Lettere” al fratello Theo Van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.
La mostra di Roma, attraverso ben 50 opereprovenienti dal prestigioso Museo Kröller Müller di Otterlo – che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.