Il 25 marzo al Castello di Conversano in Puglia è stata inaugurata la mostra di Antonio Ligabue che raccoglie oltre 60 opere. La mostra sarà visitabile fino all’8 ottobre 2023 e si preannuncia come una delle più belle mostre realizzate sull’artista.
Antonio Ligabue: nelle sale del Castello di Conversano vive la magia della sua opera
Il percorso espositivo è diviso in nuclei tematici: in un primo periodo che va dal 1927 al 1939 prevalgono colori tenui e diluiti, temi legati alla vita agreste e animali feroci ripresi in atteggiamenti non aggressivi. C’è unica immagine centrale, poche pennellate essenziali, i colori prevalenti sono il verde, il marrone, il giallo, il blu cobalto.
Fino a quel momento Antonio, nato a Zurigo nel 1889 da madre di origine bellunese e da padre ignoto era stato dato in adozione ad una famiglia svizzera, ma aveva manifestato disturbi psichiatrici e aveva subìto un primo internamento nel 1913 e l’altro nel 1917 in seguito ad un’aggressione nei confronti della madre affidataria.
Quest’ultima lo denunciò e Antonio fu espulso dalla Svizzera il 15 maggio del 1919 ed inviato a Gualtieri. Qui era conosciuto come “El matt”, passò anni di vagabondaggio e solitudine, si rifugia nell’arte ed incontra tra il 1928/1929 Renato Marino Mazzacurati, artista della Scuola romana, che gli insegnò ad usare i colori. In questo periodo trova sollievo nel dipingere la vita nei campi e si immedesima negli animali feroci per la sua quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Il secondo periodo che va dal 1939 al 1952 è caratterizzato dalla scoperta della materia grassa e corposa. Le forme diventano più complesse, la narrazione più articolata e reale, il colore più caldo. In quegli anni viene di nuovo ricoverato per autolesionismo e psicosi maniaco-depressiva, ma dal 1948 comincia ad esporre in qualche piccola mostra e grazie alla guida di Mazzacurati riesce ad ottenere qualche piccolo riconoscimento e a guadagnare i suoi primi soldi.
Il terzo periodo che va dal 1952 al 1962 è il più prolifico, nelle fiere rappresentate emerge una maggior cura del dettaglio ed esplode l’aggressività. Prevalgono gli autoritratti differenziati a seconda degli stati d’animo. Il contorno nero intorno alle figure diventa più deciso. In questo periodo si gode il successo, fino a quando nel 1962 ha una paresi, viene ricoverato all’ospedale di Guastalla, continua a dipingere, ma muore nel 1965.
Tra i capolavori esposti vi sono Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Autoritratto con sciarpa rossa (1952- 1962) e Ritratto di Marino (1939- 1952), accanto a sculture in bronzo come Gufo con preda (1957-1958).
Possiamo trovare anche una sezione dedicata alle incisioni e ai disegni come Iena (1952-1962), Cavallo con asino (1952-1962).
Verrà inoltre proiettato un film documentario di Raffaele Andreassi del 1961 e foto che risalgono agli anni 50.
La mostra viene promossa dal Comune di Conversano Città d’Arte e Museco – Musei in Conversano, con il contributo della Regione Puglia, con il patrocinio del Ministero della cultura, della Città Metropolitana di Bari, di Puglia promozione e del Teatro Pubblico Pugliese. Collaborano inoltre il comune di Gualtieri e la Fondazione Museo Antonio Ligabue.
La mostra è prodotta ed organizzata da Arthemisia, i curatori della mostra sono Francesco Negri e Francesca Villanti. Gli sponsor sono BCC Conversano e Master Italy. Il catalogo è edito da Skira.
Antonio Ligabue: informazioni e prenotazioni
L’orario di apertura della mostra è dal martedì alla domenica 10.00 – 13.30 e dalle 15.30 – 19.00. Lunedì chiuso. Per informazioni e prenotazioni chiamare lo +39 080 99 52 31 o visitare il sito http://www.arthemisia.it/it/home2/