Lo spettacolo “Gente di facili costumi” andò in scena per la prima volta nel 1988, con Nino Manfredi nei panni del protagonista, Ugo, insieme ad Anna – nome d’arte “Principessa” – una prostituta disordinata e rumorosa che sogna di diventare “giostraia”.
Gente di facili costumi: Insinna raccoglie l’eredità di Manfredi
La vicenda parte il via la notte in cui Ugo sale al piano di sopra per lamentarsi con l’inquilina che tornando a notte fonda e accendendo il giradischi l’ha svegliato e lei, per la confusione, lascia aperto il rubinetto dell’acqua della vasca allagando irrimediabilmente l’appartamento di lui.
Ugo sarà costretto quindi, anche a causa di uno sfratto, a trovare rifugio dalla “Principessa”.
Con questa convivenza forzata inizia un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni, ma anche un curioso sodalizio, dove ciascuno condivide con l’altro ciò che ha.
Dall’incontro tra Anna e Ugo nasce un turbine di disastri, malintesi, ilarità e malinconie pienamente in sintonia con l’immagine che il loro autore, Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi.
Lo stesso Insinna ha detto sul suo ruolo di attore chiusa l’esperienza televisiva con L’eredità:
“Posso solo dire grazie e essere riconoscente alla Rai per tutti questi anni bellissimi”.
Lo spettacolo ha debuttato il 29 dicembre a Brindisi, con la regia di Luca Manfredi e il 30 è andato in scena al teatro comunale Vittorio Emanuele a Benevento. Poi si riparte con Roma, teatro Argentina, dal 3 gennaio in poi.