“Non ho mai pensato di fare altro, ho sempre pensato che la scrittura fosse l’unica cosa di cui ero capace”
Grande scrittrice, anche se ancora per molti sconosciuta, Agota Kristof si trasferisce dall’Ungheria in Svizzera nel 1956 a causa della guerra, rifugiandosi a Neuchâtel . Nasce in Ungheria nel 1935 e la sua vita non sarà di certo facile, difatti inizierà a scrivere proprio dopo alcuni eventi tragici della sua vita, che la segneranno per sempre.
“Ci sono stati dei momenti cosi drammatici che ho messo la testa nel forno con il gas aperto“, rivela nel suo documentario proiettato presso il cinema. Anno in cui le viene dedicata la piazza di fronte la biblioteca nella città che la accoglie, Neuchâtel, e dove vivrà per il resto della sua vita.
Nel documentario Agota Kristof – Une rencontre (2006) de Eric Bergkraut, in cui rilascia l’intervista presso la sua abitazione, parla della sua sofferenza, dall’attraversare la frontiera di notte per scapare dalla guerra, il dramma della separazione dalla famiglia, e l’arrivo in una città per lei estranea. I primi anni non saranno facili, costretta a lavorare in fabbrica, Agota si rifugerà nella scrittura come via di fuga, e diventerà il suo mondo.
La disperazione della fuga, doversi nascondere e la solitudine saranno raccontati in Trilogia della citta di K, dove due fratelli affrontano un paesaggio e una vita tragica, la guerra viene raccontata attraverso metafore. e il luogo esatto non viene mai specificato.
L’esilio forzato sarà sempre tema ricorrente nelle sue opere.
Un’autrice che vale la pena di scoprire, leggendo i suoi scritti, la più recente pubblicazione Dove sei Mathias pubblicato nel 2006, dove in due racconti parla del dramma della dell’infanzia.
Molti artisti hanno reso omaggio alla scrittrice con opere teatrali, spettacoli musicali e letture di poesie.
Nonostante il tema aspro dei suoi testi, la lettura è consigliata, punto di vista molto importante sulla questione storica.
Anche la scelta del comune di voler inaugurare la piazza, a Neuchâtel, in accordo con i suoi familiari, è fondamentale in questo momento storico, rendendo omaggio sempre più spesso a donne artiste, scrittrici o che hanno fatto la storia.