Oltre duecento capi unici, tredici sale immersive, una lettera d’amore alla cultura italiana: al Palazzo delle Esposizioni di Roma, Dolce&Gabbana svelano l’anima artigianale e visionaria della loro moda.
C’è un’espressione che ricorre spesso, parlando di moda: capolavoro. Ma raramente questo termine trova una casa così adatta come nel caso di “Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana”, la mostra evento che ha aperto i battenti a Roma il 14 maggio e resterà visitabile fino al 13 agosto 2025.
Non si tratta di un semplice allestimento, ma di un vero e proprio racconto visivo e sensoriale che abbraccia arte, artigianato, memoria storica e tradizione popolare, con la stessa teatralità che ha reso celebre il duo siciliano nel mondo.
Un progetto pensato per Roma
La mostra arriva nella capitale dopo i successi di Milano e Parigi, ma lo fa con un’impronta del tutto nuova. Negli spazi monumentali del Palazzo delle Esposizioni, capolavoro neoclassico firmato da Pio Piacentini, ogni abito si confronta con l’architettura, amplificandone la forza simbolica. Curata da Florence Müller, una delle massime esperte internazionali di moda come linguaggio culturale, l’esposizione è stata ripensata appositamente per dialogare con lo spirito di Roma.
E il dialogo è profondo. Perché Dolce e Gabbana, da sempre innamorati del Barocco e delle radici italiane, trovano qui un terreno fertile per raccontare il loro percorso creativo: dalla scintilla iniziale all’opera finita, dal cuore alle mani, appunto.
Oltre la passerella: moda come patrimonio
In mostra ci sono oltre 200 pezzi di Alta Moda e Alta Sartoria, realizzati a mano da maestranze specializzate. Ciascuno richiede in media sei mesi di lavoro, e non parliamo solo di vestiti, ma di opere d’arte indossabili: ricami, intarsi, broccati, sete e fili d’oro cuciti con pazienza certosina. Alcuni abiti evocano la lirica italiana, altri reinterpretano il Rinascimento, altri ancora celebrano l’arte sacra, il folklore siciliano o il cinema di Visconti.
Tutto è pensato per emozionare. Perché qui l’estetica non è mai fine a sé stessa: ogni dettaglio racconta una storia, ogni cucitura contiene un frammento di cultura, ogni silhouette è un omaggio a un’Italia arcaica e insieme contemporanea.
Un viaggio tra stanze, visioni e simboli
Il percorso espositivo si articola in tredici ambienti tematici, vere e proprie installazioni immersive. Si passa da una stanza dedicata al teatro barocco a un ambiente ispirato alla Roma imperiale, da una sala che riecheggia le atmosfere del Gattopardo a un giardino visionario in omaggio alla dolce vita.
Non mancano i riferimenti all’artigianato tradizionale – merletti, ceramiche, oreficeria – e alle iconografie popolari del Mediterraneo: un patchwork visivo che fonde passato e futuro, lusso e folklore, culto e quotidiano.
Accanto agli abiti, in alcune sale trovano spazio anche opere di artisti visivi contemporanei, chiamati a dialogare con l’universo estetico del brand. Un confronto che allarga lo sguardo, trasforma il visitatore da spettatore in testimone attivo di un linguaggio in continua evoluzione.
Un’esperienza aperta (e rara)
Come ha sottolineato Nigel Hurst, direttore mostre per IMG (che produce l’evento), ciò che rende questa mostra speciale è la sua accessibilità. “Di solito, eventi di questo tipo sono riservati a poche centinaia di invitati in tutto il mondo”, ha dichiarato. “Qui invece, chiunque entra ha la sensazione di partecipare a qualcosa di esclusivo, senza filtri”.
Una scelta non scontata nel mondo dell’alta moda, che tende spesso all’élite. Dolce&Gabbana, al contrario, sembrano voler restituire qualcosa. E lo fanno portando la loro visione a contatto diretto con il pubblico, senza barriere.
Dopo Roma, il mondo
La mostra, nata da un’intuizione nel 2022 durante Homo Faber a Venezia, è solo all’inizio del suo percorso. Dopo Roma, partirà per un tour internazionale negli Stati Uniti, toccando alcune delle principali istituzioni culturali nei prossimi anni.
Ma chi può, dovrebbe cogliere l’occasione ora. Perché viverla a Roma – nella città eterna, nel cuore di una delle capitali della bellezza – significa comprenderne pienamente lo spirito: un omaggio al fare con amore, alla tradizione che si rinnova, all’Italia che incanta.
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