Renato Zero ha sempre avuto il coraggio di mettere in discussione le regole, soprattutto quelle legate alla morale e al costume. Con la canzone Erotica apparenza, l’artista romano porta al centro della scena un tema che negli anni Ottanta era ancora considerato scomodo: il desiderio come forza vitale, che non si lascia ingabbiare in schemi sociali o giudizi morali.
La provocazione come linguaggio artistico
La carriera di Renato Zero è segnata da una continua tensione tra l’individuo e la società, tra libertà e pregiudizio. Con Erotica apparenza questa dialettica diventa ancora più evidente. Il brano non è soltanto una celebrazione della sensualità, ma un invito a guardare oltre la superficie, oltre la “maschera” che ciascuno indossa per proteggersi dallo sguardo altrui.
Il titolo stesso gioca con questa ambiguità: “erotica” come impulso autentico, “apparenza” come facciata che cela e allo stesso tempo rivela.
Un contesto culturale in fermento
Il brano fa parte dell’album Le infinite vie del cuore, pubblicato nel 1986. Un disco che segna una fase di grande maturità per Zero, capace di alternare ballate intense a pezzi più graffianti. Cercando il titolo dell’album su Google è possibile ascoltare l’intero lavoro sulle principali piattaforme di streaming o leggere le recensioni d’epoca.
Sapere l’anno e l’album è già un primo passo per chi vuole approfondire, perché consente di collocare la canzone nel contesto storico preciso della discografia di Zero.
Corpo e identità
Uno dei messaggi più potenti della canzone è il legame tra corpo e identità. Renato Zero non ha mai vissuto la corporeità come un semplice dato biologico, ma come uno strumento di espressione. L’erotismo, in questa visione, diventa un linguaggio che parla della nostra verità interiore. È qui che il testo si fa più universale: chiunque può ritrovarsi in quelle parole, indipendentemente dall’orientamento o dalle esperienze personali.
Una riflessione sulla libertà
Erotica apparenza è anche una canzone sulla libertà. Libertà di mostrarsi, di sedurre, di vivere i rapporti senza paura del giudizio. Ma è pure un avvertimento: ciò che vediamo è spesso una costruzione, un artificio. L’apparenza, pur erotica, può ingannare. È questo continuo oscillare tra autenticità e maschera che rende il brano attuale ancora oggi.
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L’eredità del brano
A distanza di decenni, Erotica apparenza conserva tutta la sua forza. Non è solo un pezzo musicale, ma un documento culturale che racconta l’Italia di un’epoca e il percorso di un artista capace di anticipare dibattiti che sarebbero esplosi anni dopo. Parlare di desiderio, di identità fluide, di corpi liberi di esprimersi, era qualcosa che apparteneva a pochi visionari. Renato Zero, con la sua ironia e la sua intensità, ha dato a questi temi una dignità popolare.
Cosa ci lascia
La canzone non è un invito alla trasgressione fine a sé stessa, ma una riflessione profonda su come ci rapportiamo agli altri e a noi stessi. La sensualità, ci dice Zero, è un linguaggio universale che può avvicinare, unire e liberare. Ma l’apparenza, se presa alla lettera, rischia di intrappolarci. È in questo equilibrio che Erotica apparenza trova la sua verità artistica.