Tarquinia ha ufficialmente presentato la propria candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028, depositando al Ministero della Cultura il dossier intitolato “La cultura è volo. Un territorio che genera futuro. Dall’eredità alla visione”. Un titolo che richiama la storia millenaria degli Etruschi, ma guarda anche al futuro attraverso un percorso collettivo e innovativo.
Una candidatura che parte dagli Etruschi
Il cuore del progetto è rappresentato dal Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (Pact), con le celebri necropoli riconosciute come Patrimonio Unesco dal 2004. Questo patrimonio diventa il punto di partenza per un “volo lungo e trionfale” che intende valorizzare l’intera area a nord di Roma, trasformandola in una destinazione culturale e turistica di rilievo internazionale.
Secondo il sindaco di Tarquinia, Francesco Sposetti, la candidatura è “un traguardo importante, raggiunto grazie a un progetto che intreccia storia, comunità, paesaggio e innovazione”.
La rete dei 12 comuni

La candidatura non riguarda un singolo centro, ma si presenta come modello di Capitale della Cultura Diffusa. Sono infatti dodici i comuni coinvolti, associati nella DMO Etruskey, rete che unisce comunità e risorse: Tarquinia, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Santa Marinella, Montalto di Castro, Tolfa, Monte Romano, Blera, Barbarano Romano, Canale Monterano e Allumiere.
L’obiettivo è superare la concentrazione degli eventi in un solo luogo, distribuendo attività culturali, iniziative e opportunità su tutto il territorio dell’Etruria Meridionale.
Cultura e sostenibilità
Elemento chiave del progetto è la collaborazione tra pubblico e privato, capace di rafforzare il sistema territoriale grazie al coinvolgimento di istituzioni, imprese, associazioni e operatori culturali. Come sottolinea Letizia Casuccio, presidente della DMO Etruskey, questa candidatura vuole dimostrare che la cultura può diventare motore di sviluppo sostenibile.
La rete di sostegno comprende partner istituzionali come il Ministero della Cultura, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Lazio, a garanzia della solidità organizzativa ed economica del progetto.
Testimonial d’eccezione
La candidatura di Tarquinia ha già raccolto il sostegno di personalità di spicco che hanno un legame diretto con il territorio. Tra questi, il regista Marco Bellocchio, il critico e produttore cinematografico Marco Müller, la montatrice cinematografica pluripremiata Francesca Calvelli, e i campioni di surf Marta Begalli e Leonardo Fioravanti. Le loro testimonianze sottolineano come la proposta non sia soltanto istituzionale, ma anche profondamente radicata nelle comunità locali.
Un territorio che guarda avanti
Il dossier di candidatura propone un modello che tiene insieme memoria e innovazione, puntando a coinvolgere le nuove generazioni e a rafforzare l’identità culturale del Lazio settentrionale. La storia millenaria degli Etruschi, i paesaggi naturali e l’impegno per la sostenibilità diventano i cardini di un progetto che vuole trasformare l’Etruria Meridionale in un laboratorio di futuro.
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