Il 5 dicembre 1943 inizia l’Operazione Crossbow. L’aviazione americana attacca le basi segrete tedesche dove si sospetta vengano fabbricate le rivoluzionarie armi di Adolf Hitler, i missili V1 e V2. Le prime indagini di intelligence nel 1943 sul progresso delle armi tedesche a lungo raggio furono condotte sotto il nome in codice Bodyline. Il 15 novembre venne avviata un’operazione più ampia sotto il nome Balestra, diventando note alla fine della guerra come Operazione Balestra.
Balestra era il nome in codice per queste operazioni anglo-americane. Queste consistevano in operazioni strategiche contro la ricerca e lo sviluppo delle armi, la loro fabbricazione, il trasporto, gli attacchi al sito di lancio e le intercettazioni dei caccia contro i missili in volo lanciati dal Reicht.
5 dicembre 1943, caccia alle armi tedesche
Nel maggio del 1943 la sorveglianza alleata osservò la costruzione del primo di undici grandi siti nel nord della Francia per armi segrete tedesche, di cui sei per il Razzo V-2. A novembre venne scoperto il primo dei novantasei siti sciistici per il Bomba volante V-1.
I funzionari si ritrovarono a discutere sull’entità del pericolo delle armi tedesche, alcuni consideravano i siti come esche per deviare i bombardieri alleati, mentre altri temevano armi e bombe chimiche o testate biologiche (o peggio, nucleari). Quando le informazioni di ricognizione e di intelligence riguardanti il V-2 divennero convincenti, il Gabinetto di guerra Comitato per la difesa diresse la prima campagna pianificata del raid: Operazione Hydra attaccare su Peenemünde nell’agosto 1943.
I lavori in Francia dovevano essere su novantasei siti con bunker di stoccaggio (le forme sci) e rampe esterne, sono stati il tedesco Site System 1, il sistema del sito 2 (una riserva) e il sistema 3 sono stati pianificati.
C’erano anche quattro siti più grandi Wasserwerk (Acquedotto), anch’essi siti bunker: Siracourt, Lottinghen, Nardouet, e Brécourt. Destinati all’uso nel gennaio 1944, dopo l’ispezione dell’alto comando tedesco in ottobre, i progressi effettivi nella progettazione, costruzione e fornitura di V-1 erano in ritardo.
I rapporti francesi e le ricognizioni aeree dettagliate legate alla perlustrazione di Peenemünde, segnavano la possibilità di duemila missili al giorno contro l’Inghilterra. Oltre la metà delle locazioni era stata completata entro dicembre, ma l’intelligence alleata ne aveva identificati tutti i novantasei entro la fine di gennaio.
Il primo bombardamento contro i siti venne effettuato da parte dell’USAAF Martin B-26 Marauder (bombardieri medi) all’inizio di dicembre, con al comando bombardieri della RAF che diedero inizio ad attacchi notturni poco dopo; ma i bombardamenti notturni non diedero l’esito aspettato, in quanto la visione notturna non diede la possibilità di obiettivi precisi per i bombardamenti, portando ai capi di stato maggiore congiunti e a utilizzare bombardieri pesanti statunitensi alla luce del giorno.
Alla fine di dicembre cinquantaquattro siti vennero attaccati e sette erano stati distrutti. I bombardamenti continuarono: entro la fine del 9 marzo ne erano stati disfatti alcuni, di cui trentacinque gravemente danneggiati, entro il 24 maggio altri ne vennero eliminati e cinquantotto gravemente danneggiati.
Le priorità sui bombardamenti
Su richiesta del Gabinetto di Guerra Britannico, il 19 aprile 1944, Dwight Eisenhower decise che gli attacchi dell’Operazione Crossbow avevano la priorità assoluta su tutte le altre operazioni come l’Operazione Pointblank, confermata dopo l’attacco ai V1 e che ebbe inizio la notte tra il 12 e il 13 giugno 1944.
Per quanto riguardava gli obiettivi Crossbow, questi ultimi devono avere la massima priorità su tutto, tranne che per le necessità più urgenti dell’Operazione Overlord, fino a quando non furono certi che il problema fosse stato risolto.
Però i nuovi bombardamenti tedeschi sorpresero gli Alleati, i quali avevano creduto che gli attacchi precedenti ai siti avessero eliminato il pericolo. Gli inglesi, che non si aspettavano una ripresa dei bombardamenti tedeschi in un periodo così tardo della guerra, furono colti di sorpresa. Alcuni, come risposta, suggerirono di utilizzare del gas sui siti di lancio o anche l’esecuzione di civili tedeschi come rappresaglia.
Carl Spaatz rispose il 28 giugno alla lamentela che Crossbow era un diversivo dal compito principale di logorio della Luftwaffe e del bombardamento dell’industria tedesca per l’operazione Pointblank. Entro il 10 luglio, Tedder aveva redatto un elenco di obiettivi Crossbow, che furono assegnati 30 alla RAF, 6 alla AEAF, e 68 alla USSTAF. In seguito Eisenhower autorizzò un bombardamento su obiettivi di riserva non segnati nell’Operazione Crossbow.
Tuttavia, nel periodo tra luglio e agosto, oltre il 25% delle bombe dell’operazione Pointblank vennero utilizzate contro i siti delle Vergeltungswaffen, molti degli attacchi furono inefficaci, dato che erano diretti verso siti dismessi piuttosto che verso quelli usati per il lancio dei missili tedeschi. Spaatz propose, senza successo, che gli attacchi si concentrassero sulla rete elettrica di Calais, sulle fabbriche di girobussole in Germania e sui depositi di stoccaggio dei missili V1 in Francia.
Gli attacchi ai girobussole e ai serbatoi di ossigeno liquido (che gli Alleati sapevano essere necessari per i V2) avrebbero potuto essere molto efficaci contro i missili. Il 21 luglio 1944 fu istituito un apposito comitato che preparò uno speciale piano oltre al bombardamento dei siti di stoccaggio dell’ossigeno liquido e ai siti di lancio, quest’ultimo prevedeva delle operazioni di ricognizione aerea.
Dopo l’ultimo lancio dei V1 dalla Francia l’1 settembre del 1944, e dopo gli attacchi di V2 previsti ma mai iniziati, i bombardamenti di Crossbow vennero sospesi il 3 settembre e la campagna contro gli impianti petroliferi tedeschi divenne la massima priorità. La minaccia dei V1 dalla Francia occupata si concluse il 5 settembre 1944, quando gli elementi del VI Reggimento Ricognizione canadese e la II Divisione di Fanteria canadese arginarono le unità militari tedesche della regione Nord-Passo di Calais, ottenendo la loro resa il 30 settembre.