Stamattina, 5 Maggio 2021 si è tenuta, in modalità on line, la conferenza introduttiva della mostra dell’artista Aldo Giannotti dal titolo Safe and Sound. Questa è la prima mostra dell’artista in una istituzione italiana ed è a cura del direttore artistico del MAMbo il Dottor Lorenzo Balbi e della Dottoressa Sabrina Samorì.
Questa esposizione è stata realizzata grazie alla collaborazione di enti importanti come l’Istituzione Bologna Musei, l’Italian Council, la Direzione Generale Creatività Contemporanea, e il Ministero della Cultura.
Lorenzo Balbi, del MAMbo ha aperto la conferenza come moderatore.
L’introduzione è stata fatta da Matteo Lepore, assessore alla Cultura e Promozione della Città e del Comune di Bologna.
Egli ha detto che la mostra è una personale dedicata ad Aldo Giannotti. Ha inoltre sottolineato come, grazie alla Manifestazione Art City, si stanno raccontando tante cose della città di Bologna e dei progetti culturali ad essa legati.
Ha posto poi l’accento sul fatto che ci sono più misure di sicurezza per vedere le partite di calcio che per visitare i luoghi della cultura e spera che presto le due cose vengano quantomeno comparate.
Poi è intervenuto Roberto Grandi, presidente dell’Istituzione Bologna Musei.
Egli ha ringraziato l’artista per la sua opere introducendo il concetto di Eterotopia del tempo di cui parlava Foucault.
Ha asserito che la mostra è un micro cosmo in cui Giannotti palesa la presenza dei corpi e lo fa con grande bravura, in quanto gli è bastato spostare qualcosa per capire che ogni movimento avrà poi una sua conseguenza.
Il messaggio della mostra è il non dare per scontato ciò che invece ci viene posto come scontato.
Secondo Grandi un museo pubblico deve far pensare e Giannotti è riuscito a far pensare grazie alla sua mostra.
Per questo, ha concluso, questa esposizione presenta i caratteri delle mostre che un museo pubblico dovrebbe sempre fare.
Maurizio Ferretti, direttore Istituzione Bologna Musei ha ringraziato l’artista per aver scelto il loro museo per esporre la sua personale e tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione di questa.
Aldo Giannotti e “Safe and Sound”
Prima di lasciare la parola alla curatrice e all’artista, Balbi ha illustrato qualche punto dell’esposizione. Ha detto che l’intento della mostra è stato quello di mettere volutamente in crisi il ruolo dello spazio museale in questo periodo di riapertura post-pandemico. Questa mostra sarebbe dovuta essere realizzata un anno fa e ciò non è potuto accadere a causa della Pandemia.
L’artista Aldo Giannotti, stava già effettuando una riflessione attorno ai sistemi di sicurezza prima dello scoppio della pandemia: al centro delle sue meditazioni vi è sempre stato il concetto di essere sicuri e il concetto di voler controllare per essere sicuri.
Un museo è uno spazio che, attraverso salvaguardia e tutela, mette in sicurezza le opere d’arte. In ciò influisce molto la tecnologia: videocamere di sorveglianza, telefonini, ecc. , che sono strumenti con i quali controlliamo, ma anche attraverso i quali veniamo controllati.
Balbi sottolinea come l’artista ha fatto un collegamento con l’architettura parlando delle norme di sicurezza degli edifici che, come impalcatura strutturale, sono state messe in crisi.
Egli ha capito di poter lavorare non solo aggiungendo opere, ma anche intervenendo sull’architettura stessa dell’opera.
Infatti, ha coinvolto gli ingegneri, i guardia sala ma anche i visitatori, che saranno parte integrante dell’esposizione, mettendo in gioco il loro stesso ruolo durante la visita.
In occasione della mostra, ha aggiunto il direttore artistico, è stata prodotta la prima monografia completa che parla di Giannotti.
La parola poi è passata a Sabrina Samorì, assistente alla curatela della mostra. Lei asserisce che l’opera centrale della mostra, che ha avuto il riconoscimento dall’Italian Council, e che sarà poi consegnata al MACRO di Roma, è il Museum Score.
Questa vede le figure del guardia sala ( ne parteciperanno ben 22 all’esposizione) e del visitatore come centrali.
Il progetto di Aldo Giannotti consente al visitatore un alto grado di libertà per fruire la mostra in maniera diversa.
Ha fatto poi una riflessione importante su come si è tornati finalmente a lavorare in gruppo e a condividere delle esperienze dopo più di un anno di assenza. Infine la Dottoressa dice di non voler svelare di più perché è del parere che l’opera sia tutta da vivere.
Infine ha parlato Aldo Giannotti, l’artista, chiarendo il significato delle tre opere che sono i cardini dell’esposizione. Queste hanno richiesto uno sforzo maggiore a livello architettonico e sono:
- The Column: è una colonna posta in strada che crea una sorta di accesso dal quale si può entrare accedendo così alla Sala delle Ciminiere. Il visitatore sarà portato a girare intorno a questa colonna che serve da aggancio con la realtà urbana della città. L’artista la definisce quasi un ready-made architettonico. È stata pensata come un riferimento alla colonna del MAMbo che è la colonna della cultura bolognese.
- The Passage (After Aldo Rossi): questa è un omaggio all’opera dell’architetto Aldo Rossi, realizzata nella seconda metà degli anni Novanta del ‘900. Egli aveva creato una scalinata che collegava la Sala delle Ciminiere con gli ambienti sovrastanti. È stata ricostruita da Giannotti in modo da avere un collegamento tra lo spazio contemporaneo (quello delle esposizioni temporanee) e quello destinato alla collezione permanente. L’artista ci ha invitati a vedere questa esposizione come un qualcosa di collettivo e non come una serie di singoli lavori.
- The Museum Score è l’ultimo lavoro. Non si può parlar di sicurezza senza parlare di mediazione ed è per questo che le guardie sala sono le protagoniste della mostra, grazie alla loro mediazione con il pubblico. Il loro ruolo all’interno del museo è stato ridefinito e diventa da passivo ad attivo, per far pensare al visitatore un modo diverso di vivere lo spazio museale.
Le opere in esposizione sono tantissime e la maggior parte sono state realizzate proprio per questa mostra. Un’altra opera è stata realizzata con la collaborazione del Mambo di Bogotà (Colombia) per mettere in collegamento i due MAMbo.
La mostra ha aperto il 5 Maggio, durerà fino al 5 di Settembre 2021 ed è visitabile solo su prenotazione.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente link: http://www.mambo-bologna.org/mostre/mostra-308/ .