Dopo il soddisfacente riscontro ottenuto in patria, la nuova personale di Andrea Gabutti trova importante spazio presso la Kromya Art Gallery, che ospiterà i lavori dell’artista elvetico nella sede di Verona, in un percorso curato da Marco Franciolli.
S.T. (senza titolo), il non-titolo, ormai consuetudine di Gabutti, sarà una mostra pronta ad aprire un’ampia finestra sul lavoro dell’artista ticinese, sia dal punto di vista delle tecniche di lavoro che sulle tematiche care ad un artista come Gabutti, frutto, come affermato da Franciolli stesso, “di un lungo e complesso percorso di sperimentazione”.
La natura e i suoi elementi, il paesaggio, così presenti, così intrinsechi nella configurazione di un paese come la Svizzera, ricca di montagne, boschi e laghi e cascate, sono il soggetto preponderante del lavoro di Andrea Gabutti già dall’inizio degli anni Novanta, espressi nelle sue opere attraverso segni, tracce e tratteggi, realizzati con grafite, inchiostro e matite colorate, che immediatamente suggeriscono la relazione profonda dell’artista con i suoi soggetti.
Ed è l’acqua, in particolare, che ha esercitato grande attrazione su Gabutti nel recente periodo della sua produzione artistica, tanto da dedicare a questo elemento il nuovo ciclo di dipinti ad olio su tela, che completano il corpus della mostra per un totale di circa 25 opere su tela e carta, molte delle quali di grandi dimensioni e, soprattutto, mai esposte prima.
Concentrando la sua attenzione su questo elemento, l’artista ne ha voluto celebrare la natura fluida e le caratteristiche riflettenti, utilizzando il suo peculiare segno come fondamentale strumento per ricreare gli effetti di luce e increspatura sulla superficie dell’acqua, trasformando un soggetto altamente iconografico e tipico della poetica degli artisti svizzeri (Franciolli ricorda infatti l’ispirazione che Gabutti trasse nel 2012 da una minuscola incisione del XIX secolo del ginevrino Barthelemy Mann, incisione di soggetto paesaggistico e di sentimento romanticista) in un discorso nuovo e contemporaneo, che conferma l’evolvere costante del linguaggio artistico di Andrea Gabutti verso nuove possibilità espressive.
La mostra, in programma dal 9 al 20 marzo 2024, è visitabile ad ingresso gratuito. Informazioni e orari sul sito ufficiale.
Andrea Gabutti
Nato a Manno (Cantone Ticino) nel 1961, ha esposto regolarmente in Svizzera e all’estero a partire dagli anni ’90. Le sue opere sono presenti in molte collezioni museali e private svizzere, tra cui il Fonds municipal d’art contemporain di Ginevra e il MASI – Museo d’arte della Svizzera italiana. L’artista vive e lavora tra Ginevra e Manno, dove si divide tra l’insegnamento di diritto (si è infatti formato presso la Facoltà di Diritto dell’Università di Ginevra) e la carriera artistica.
Kromya Art Gallery
Viene fondata nel 2018 a Lugano da Tecla Riva, Giorgio Ferrarin e Adriano A. Sala, come risultato di una passione e di competenze comuni di lunga data.
Da allora, Kromya ha continuato a creare un ambizioso programma di mostre, fornendo una sede naturale per una serie di proprietà di artisti italiani e svizzeri del XX secolo, affermati ed emergenti, e incoraggiando un discorso continuo e coinvolgente intorno alle loro opere. Tra questi Silvia Ciaccio, Cristina e Renata Cosi, Federico Ferrarini, Giovanni Frangi, Andrea Gabutti, Riccardo Guarneri, Luca Marignoni, Flavio Paolucci e Alex Pinna. Questi artisti hanno contribuito in modo determinante a plasmare l’identità della galleria e sono l’ispirazione per le diverse attività di Kromya, che riguardano l’arte, la conservazione, l’educazione e l’ospitalità.
Nel 2020 Kromya si amplia con una nuova sede a Verona, in Italia, in una posizione strategica e culturalmente vivace.
Oltre a presentare un programma dinamico di mostre, la galleria collabora con la neonata GAL (Associazione Gallerie d’Arte Lugano) per presentare mostre di qualità museale.