Pochi istanti prima dell’inizio dell’Agamennone di Eschilo, presso il Teatro Greco di Siracusa, si è tenuta la cerimonia di premiazione dedicata al regista Antonio Calenda, al quale il sindaco di Siracusa Francesco Italia e il consigliere dell’amministrazione della Fondazione Inda, Manuel Giliberti hanno conferito la Cittadinanza Onoraria con la seguente motivazione:
“Le sue regie hanno dato rinnovato impulso alla divulgazione della cultura antica e ulteriore lustro alla Fondazione
INDA e alla città di Siracusa, contribuendo a diffondere nel mondo l’immagine di una città che fonda sul valore della
cultura, e di quella classica in particolare, il perno identitario della propria storia millenaria”.
Antonio Calenda, cittadino onorario di Siracusa
Un riconoscimento importante, prestigioso e meritato quello di Antonio Calenda che visibilmente commosso ha dichiarato:
“E’ una commozione che si ingrandisce in maniera smisurata perché il Teatro Greco di Siracusa è uno
dei luoghi sacri della cultura occidentale. Il mio pensiero va a tutti i cittadini di Siracusa che quando parlano del loro
teatro hanno gli occhi lucidi e illuminati”.https://www.youtube.com/watch?v=FJyCl7eNZog
La tragedia greca è stata al centro dei suoi studi e della sua formazione, quando ancora giovane si laureò in Filosofia del diritto con una tesi sull’Orestea di Eschilo e sul concetto di giustizia.
Ha rappresentato i classici, ma ha puntato sulla ricerca, perchè il Teatro per essere vivo ha un vitale e fondamentale bisogno di esplorare vari linguaggi.
Con Virgilio Gazzolo e Gigi Proietti, nel 1965 diede vita sempre a Roma, nella cantina di via Turba a un progetto sperimentale di ricerca chiamato Teatro Sperimentale Centouno ed entrò anche in contatto con Piera Degli Esposti.
Nel 1969 diventa direttore artistico del Teatro Stabile dell’Aquila che ha diretto per 9 anni. Qui si ritrova sempre con Proietti e con Piera Degli Esposti e nel 1971 allestisce Il balcone di Genet con Franca Valeri e Roberto Herlitzka.
Oltre ai classici e alla drammaturgia contemporanea esplora anche le sacre rappresentazioni medievali, nel 1978 mette in scena Rappresentazione della Passione, dramma sacro abruzzese di origine medioevale, curato da una suora copista del Cinquecento, con l’attrice Elsa Merlini nel ruolo della Madre. La prima andò in scena presso la Chiesa di San Pietro a Coppito nel rispetto e nella ricostruzione di quelle che erano le sacre rappresentazioni medievali, quando ancora non esistevano i Teatri all’italiana e il dramma viveva nelle chiese e nelle piazze.
Nel 1995 diventa Direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, nel 2010 viene nominato Sovrintendente della Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste e nel 2012 ritorna la tragedia greca, poichè gli viene conferito l’Eschilo d’oro dall’Inda.
Nel 2019 partecipa alla riapertura del bellissimo spazio dell’ex Teatro Sala 1 nei pressi della Scala Santa, vicino alla Basilica di San Giovanni a Roma e diventa così supervisore artistico del nuovo Teatro Basilica e nel 2020 con Roberto Herlitzka ha rappresentato l’Enrico IV di Pirandello.
Ma il Teatro greco di Siracusa rappresenta quel legame con ciò che sta all’origine della sua formazione artistica: quella tesi sull’Orestea alla ricerca dell’antico concetto di giustizia. Risale al 1988 il suo debutto al Teatro Greco di Siracusa con Aiace di Sofocle, nel 1994 Prometeo, nel 2001 Agamennone e Coefore, nel 2003 Persiani ed Eumenidi e tutte le tragedie di Eschilo. Baccanti di Euripide nel 2012, Le Nuvole di Aristofane nel 2021. Con quest’ultima rappresentazione ha superato l’attore e capocomico Guido Salvini.
Egli ha dunque profuso per le rappresentazioni del Teatro Greco di Siracusa, un grande impegno filologico volto a recuperare il messaggio originario del teatro antico e ad attualizzarlo nell’ambito della cultura registica del 900 e del nuovo millennio. Grazie a Calenda si è maggiormente diffusa la cultura del Teatro Antico.
Per maggiori informazioni sulla stagione dell’Inda visita il sito.
Se ami il teatro e sei alla ricerca dei veri maestri, ti consiglio di studiare, vedere ed approfondire Antonio Calenda.