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Lettura: Arte in TV nel 2025: programmi che si salvano (e altri che… lasciamo stare)
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ArteNotizie

Arte in TV nel 2025: programmi che si salvano (e altri che… lasciamo stare)

Nel 2025 l’arte in televisione c’è, ma bisogna cercarla bene. Ecco i programmi culturali che vale la pena guardare davvero, senza addormentarsi sul divano.

Massimo 2 settimane fa Commenta! 4
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Sì, lo sappiamo. Parlare di arte in TV sembra quasi una contraddizione. Accendi e trovi reality, talk gridati, ricette riciclate… e poi, tra uno spot di ammorbidente e una replica di un film anni ’90, all’improvviso compare qualcosa che vale la pena guardare.

Contenuti
Quelli che (per fortuna) esistono ancoraQuelli che ci provano… ma non decollanoCosa manca davvero alla TV culturale?Ma quindi, vale la pena accendere la TV?

Sì, esistono ancora programmi che parlano d’arte senza far venire sonno. Pochi, ma ci sono. E se sei tra quelli che la sera vogliono nutrire il cervello e non solo la pancia, ecco una mini guida senza filtri ai contenuti culturali in TV nel 2025.

Quelli che (per fortuna) esistono ancora

Luigi xiv

Partiamo da chi tiene duro, resistendo tra palinsesti che sembrano usciti da un karaoke del 2005.

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“Art Night” su Rai 5:
Lo conosci, vero? Documentari, interviste, mostre, focus su artisti dimenticati e su chi fa arte oggi senza finire su TikTok. È curato, ben scritto e ha quel ritmo che non ti fa alzare per andare a scrollare il cellulare. Una boccata d’ossigeno nel rumore generale.

“Save the Date” su Rai Cultura:
Parla di spettacoli, mostre, danza, teatro. Un po’ istituzionale? Sì. Ma fatto bene. E soprattutto, si parla di cultura vera, non del costume della cantante a Sanremo.

“Io e Lei” (Sky Arte):
Nel 2025 Sky Arte continua a proporre format coraggiosi, uno su tutti questo: accoppiare due donne di epoche diverse che “dialogano” tra storia e visione contemporanea. Una trovata geniale che riesce a farci riflettere senza moralismi.

Hai mai visto uno di questi programmi? Intanto, puoi anche leggere:

  • Donne afghane. Due speciali serate su Rai documentari
  • Elton John, una leggenda in streaming al Dodger Stadium
  • Tvboy e l’opera “Nessuno si salva da solo”

Quelli che ci provano… ma non decollano

Qui entriamo in zona “vorrei ma non posso”. Programmi che parlano d’arte ma con la voce di un navigatore GPS.

  • Interviste troppo impostate
  • Montaggi lenti come il restauro di un affresco
  • Musiche di sottofondo che sembrano fatte per addormentare il cane

Un esempio? Meglio non fare nomi. Ma se hai mai visto un programma culturale con voce narrante stile dopolavoro ferroviario, hai capito.

L’intenzione c’è, eh. Ma manca il ritmo, il coinvolgimento, la scintilla. L’arte è vita, non un sermone.

Cosa manca davvero alla TV culturale?

Mancano formati che parlino il linguaggio di oggi, senza scimmiottare i social né essere noiosi. Manca il coraggio di fare programmi sull’arte con ironia, con sguardo critico, con energia.

E soprattutto, manca la capacità di coinvolgere le nuove generazioni. Perché l’arte può essere pop, può essere contemporanea, può anche far ridere. Non è detto che debba sempre sembrarci una visita al museo con l’audio guida in latino.

Ma quindi, vale la pena accendere la TV?

Sì. Ma devi sapere dove guardare. E soprattutto, devi avere voglia di farti sorprendere. Perché ogni tanto, nel mare della programmazione, arriva quel documentario che ti lascia qualcosa dentro, una frase, un’immagine, una storia che ti resta.

E tu? Hai un programma culturale che segui e che salveresti senza pensarci? Scrivicelo nei commenti oppure taggaci su Instagram: facci sapere che l’arte in TV può ancora far battere il cuore.

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