Bronzi di Riace Museo Archeologico Reggio Calabria
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Bronzi di Riace a Reggio Calabria tra Mito e Mistero

Bronzi di Riace a Reggio Calabria un mistero ancora celato sul ritrovamento delle due statue

Bronzi di Riace Reggio Calabria: presso il Museo Archeologico Nazionale, dal 31 luglio si potrà ammirare il fantastico ritrovamento delle due statue in bronzo risalenti all’arte greca.

Reggio Calabria ospita i Bronzi di Riace due capolavori scultorei considerati i più significativi dell’arte greca, oltre che simbolo della città. Molte le ipotesi avanzate sulle due statue chiamate A e B le quali sembrerebbero rappresentare la prima un Guerriero Oplita (soldato  di fanteria), la seconda un re guerriero. Si dice che siano state scolpite dallo stesso maestro e realizzate intorno al V secolo A.c. I Bronzi di Riace ancora oggi ci lasciano con molte domande dalla vana risposta.

Bronzi di Riace Reggio Calabria: Guerrieri dunque o Dei?

I bronzi di Riace nel nostro mezzogiorno italiano a Reggio Calabria ti aspettano per poter essere ammirati insieme a un ricco patrimonio archeologico esteso su quattro piani del Museo Archeologico Nazionale, sarai affascinato oltre che dalle due statue in bronzo ritrovate a Riace anche da collezioni preistoriche e protostoriche, da sezioni dedicate alla città e ai santuari della Calabria greca.

Guerrieri dunque o dei? Sono state create dallo stesso artista? Come sono finite sui fondali di Riace? Tante domande ancora senza risposta creano una sorta di “mistero” attorno a questo particolare ritrovamento avvenuto durante un’immersione subacquea a 300 metri dal litorale di Riace a 10 metri di profondità.

I Bronzi di Riace rappresentano figure maschili nude, una poggiava sul dorso col viso ricoperto di barba riccioluta con le braccia aperte, l’altra coricata su di un fianco e con uno scudo sul braccio sinistro. Un intrigante tuffo nella storia così realistico da riuscire ad immergersi  a tal punto da poter immaginare di viverlo personalmente. Cosa si cela dietro questo mistero talmente affascinante che ti spinge a volerne sapere sempre di più?

A Reggio Calabria puoi venire a scoprire questi due ritrovamenti che presentano alcune curiosità per i più appassionati o anche per chi vuol semplicemente arricchire il proprio bagaglio archeologico personale.

Non meno attenzione merita il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria o Museo Nazionale della Magna Grecia, un edificio realizzato tra il 1932 e il 1941, costituito da un basamento bugnato in pietra lavica scura. Vi si alternano pilastri sporgenti in travertino e le ampie finestre delle sale espositive. Sulla facciata principale puoi osservare decorazioni scolpite che riproducono le monete della città della Magna Grecia. Tra gli edifici costruiti a scopo museale è considerato uno dei più significativi.

Oltre ai Bronzi di Riace potrai osservare la “Testa del Filosofo” ritrovata a Porticello vicino a Reggio Calabria, raro esempio di ritrattistica greca e la “Testa di Basilea”, originale greco in stile “tardo-severo” del V sec. a.C. Potrai visitare tutto questo in assoluta tranquillità in un percorso su quattro livelli espositivi partendo dal racconto della Calabria antica e concludendo con la sala dei Bronzi di Riace e Porticello.

Un dettagliato protocollo anti-Covid farà in modo che potrai comodamente goderti questa esperienza nel rispetto delle norme di prevenzione e di sicurezza sanitaria. Il MarRc (Museo Archeologico di Reggio Calabria) accoglierà visite per gruppi di 10 persone massimo e in turni di ingresso ogni 15 minuti.

A Reggio Calabria il Museo Archeologico sarà aperto al pubblico anche nei lunedì 10, 17 e 24 agosto grazie alla disponibilità di tutto lo staff dando così modo a chiunque lo desidera di poter valorizzare queste opere e renderti partecipe dei ritrovamenti che caratterizzano questa meravigliosa città.

Ti aspettiamo a partire da martedì 4 agosto al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

 

 

Ti piacerebbe immergerti nel mistero dei Bronzi di Riace? Quale è la tua ipotesi riguardo al ritrovamento ? Pensi anche tu che possa esserci la mano di artisti diversi o credi sia opera di un solo maestro?

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Roberto rampoldi
Roberto rampoldi
2 anni fa

Bellissimo articolo

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