Oltre 400.000 visitatori e una proroga eccezionale per un’esposizione che continua a emozionare
La mostra più attesa dell’anno a Roma non chiuderà il 6 luglio. “Caravaggio 2025” — l’evento che ha già conquistato oltre 400mila visitatori — proseguirà fino al 20 luglio grazie a una proroga ufficializzata oggi dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica. Un successo travolgente, in Italia e all’estero, che ha convinto organizzatori e curatori a offrire al pubblico due settimane in più per immergersi nell’universo inquieto e travolgente del pittore lombardo.
Un’occasione da non perdere
La proroga arriva come un regalo per chi ancora non è riuscito a visitare la mostra. E vale la pena coglierlo al volo. Perché Caravaggio 2025 non è un’esposizione come le altre: è un viaggio dentro il chiaroscuro, la materia viva della pittura, lo sguardo di un artista che continua, secoli dopo, a colpirci dritti allo stomaco. Curata da Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, la mostra offre un percorso coinvolgente e filologicamente accurato, che unisce capolavori celeberrimi ad opere meno note ma altrettanto folgoranti.
L’unica variazione rispetto all’allestimento originale è il ritiro dell’opera “I Musici” (1595-1596), che tornerà al Metropolitan Museum of Art di New York per impegni istituzionali già fissati. Ma restano visibili ben 23 opere, tra cui autentiche rarità e riscoperte recenti come:
- Il Ritratto di Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII
- L’Ecce Homo ritrovato a Madrid nel 2021
- La prima versione della Conversione di Saulo, un quadro di potenza cinematografica
Orari prolungati e biglietto combinato

Anche per questa estensione, gli orari di apertura rimarranno invariati:
- Lunedì, martedì e mercoledì dalle 9:00 alle 22:00
- Da giovedì a domenica dalle 9:00 fino a mezzanotte
Ad eccezione del 9 luglio, quando la mostra resterà chiusa per motivi tecnici.
Non solo: chi desidera ampliare la propria esperienza caravaggesca può accedere con un biglietto speciale anche al Casino Boncompagni Ludovisi, storica residenza privata che conserva uno dei pochissimi affreschi eseguiti da Caravaggio — il celebre “Giove, Nettuno e Plutone”, dipinto sul soffitto di una piccola stanza con un azzardo compositivo e simbolico senza precedenti.
Caravaggio oggi: ancora necessario
Quello che questa mostra dimostra — e che il pubblico sembra aver percepito con forza — è che Michelangelo Merisi da Caravaggio continua a parlare al nostro tempo. Con i suoi santi e i suoi delinquenti, i volti sporchi e gli occhi che implorano, con la sua pittura che lacera la tela come un atto di verità. Nessuna patina, nessun compiacimento. Solo la luce, e l’ombra, e la carne.
In un’epoca in cui l’immagine è tutto, Caravaggio ci ricorda che vedere davvero è un’esperienza profonda e disturbante. E ci invita a farlo senza filtri, senza ipocrisie. Chi entra a Palazzo Barberini non guarda dei quadri: si confronta con un artista che ha osato trasformare la realtà in arte e l’arte in realtà.
Allora se non l’hai ancora fatto, è il momento giusto. E se l’hai già vista, potresti volerci tornare: ogni volta Caravaggio cambia. Ogni volta ci cambia.
Hai già visitato la mostra? Qual è l’opera che ti ha colpito di più? Raccontacelo su Instagram.