Chiara Ferragni: l’influencer più famosa al mondo, nient’altro da aggiungere. Noi di arte.icrewplay.com, ne avevamo già parlato in un articolo della nostra rubrica “satirart”, in occasione della sua visita privata agli Uffizi di Firenze, con una guida d’eccezione: il direttore Eike Shimdt. La Ferragni, postando una foto con alle spalle la Venere di Botticelli aveva acceso enormi polemiche. Ma parliamoci chiaro, nonostante tutte le critiche, non dimentichiamo che, nel weekend dopo la sua visita, c’è stato un aumento del 27% dei visitatori e soprattutto degli Under 25.
Nessuno può ridire sul suo potere mediatico e sociale perchè siamo noi, con i nostri like e con il nostro interesse alla sua vita, privata e lavorativa che le abbiamo donato lo scettro.
Il suo profilo instagram è seguito da oltre 21 milioni di persone, di tutti i continenti. Che male c’è se con le foto e video, sponsorizza la cultura del proprio Paese in tutto il mondo? Ricordiamo che l’Italia possiede un patrimonio culturale non indifferente e farlo vedere con gli occhi di chi è così seguito è solo cosa buona.
In questi giorni, tutte le testate giornalistiche hanno scritto della sua visita alla pinacoteca di Brera fatta con il figlio Leone. Perchè se ne parla così tanto? Non dovrebbe rientare nella normalità portare i propri figli in un museo?
Chiara Ferragni e la sua estate alla scoperta dell’Italia
In un suo post Chiara Ferragni, aveva annunciato che l’estate 2020, post lockdown, l’avrebbe passata in Italia, esprimendo, palesemente, la sua voglia di sponsorizzare e valorizzarla in un periodo difficile, attraverso il suo canale social. E’ così è stato. Un tuffo virtuale nelle meraviglie che il nostro Paese offre. Dalla Toscana, Forte dei Marmi, per poi andare in Puglia, in occasione della sfilata della maison Dior, è volata in Sardegna ed infine a Venezia, dove le è stato consegnato dal sindaco della città, il Leone d’oro per il suo impegno civico.
“Come molti di voi sapranno, sono una grande supporter dell’Italia e dei suoi tesori nascosti, soprattutto in questo momento difficile per il turismo”
Non dimentichiamo la sua visita a Roma ai Musei Vaticani, che ha scaturito più di qualche controversia. Uno scatto sotto il capolavoro di Michelangelo, nella Cappella Sistina, dove di solito non si possono fare foto, ha provocato grosse polemiche. La risposta è stata: “Le foto alla Cappella Sistina le può fare chiunque prenotando una visita privata. Prima di indignarsi sarebbe meglio informarsi”.
La visita di Chiara Ferragni con Leone alla pinacoteca di Brera
Il piccolo Leone, ha fatto un tour tra le opere della pinacoteca di Brera nel pomeriggio prima della chiusura totale dei musei, a causa del DCPM. Chiara Ferragni, attraverso le sue foto postate sul suo profilo, saluta, momentaneamente, la sua “missione culturale italiana”, promettendo a Leo di portarlo in tutti i musei di Milano appena riapriranno. Un messaggio che, speriamo, invogli tutti ad andare a museo, con i nostri figli educandoli all’arte.
Nella pinacoteca di Brera vengono custodite opere come la Testa di toro di Pablo Picasso, il Bacio di Francesco Hayez oltre che la Predica di san Marco ad Alessandria di Gentile e Giovanni Bellini, la Cena in casa di Simone del Veronese, la Pomona di Marino Marini, la Pala di San Domenico di Giovanni Gerolamo Savoldo, il Polittico di Valle Romita di Gentile da Fabriano.
Chiara Ferragni, qualche giorno prima era stata al Museo del Cenacolo Vinciano ad ammirare l’Ultima Cena, il capolavoro affrescato da Leonardo da Vinci nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Perchè criticare la sponsorizzazione dell’arte se è Chiara Ferragni a farlo?
Viviamo nell’era dei social network, in cui il successo delle aziende e di brand importanti si misura in numero di follower e di sponsorizzazione tramite il web. Gli “influencer” svolgono azioni di marketing e le aziende cercano di accappararsi i migliori. Chiara Ferragni è stata la pionera di tutto questo. La sua bravura e la sua riuscita, diventando un’imprenditrice di successo, sono state materie di studio all’università.
Ora, che sponsorizzi anche la cultura, quella del suo Paese, facendo conoscere i tesori che possediamo e incentivando la conoscenza con un aumento delle visite ai musei; credo che non ci sia da discutere.
E’ un sì.