Diavù (Davide Vecchiato, fondatore e curatore di M.U.Ro, Museo di Urban Art di Roma), è protagonista di un’iniziativa del Centro commerciale Aura di Valle Aurelia.
L’artista rende omaggio a Gigi Proietti che sarà raffigurato nei panni dello storico personaggio del Gaetanaccio e il suo volto occuperà la scalinata di accesso al centro commerciale che si trova nella Piazza dell’antica Fornace Veschi. A proposito della scelta del Gaetanaccio, Diavù dichiara:
“La scelta dell’iconico volto di Gigi Proietti è legata alla zona in cui si trova la scalinata della Fornace, in prossimità di Città del Vaticano, della Basilica di San Pietro e di Castel Sant’Angelo; luoghi fortemente connessi ad alcuni dei personaggi interpretati dall’attore, come Il Gaetanaccio de “La Commedia di Gaetanaccio ed il Tiberino de “I sette re di Roma”, protagonisti dei bozzetti che ho proposto per la scalinata di Aura”.
Diavù e il suo legame con i luoghi
Questo progetto è partito dal 3 maggio. Sia l’artista, che la direzione del centro commerciale hanno voluto coinvolgere gli abitanti del quartiere nella scelta del soggetto. Il centro commerciale Aura ha infatti utilizzato le sue pagine social per promuovere un contest attraverso il quale i vari follower hanno scelto Gaetanaccio.
Diavù ha anche rappresentato Anna Magnani sulla scalinata del mercato Trionfale e noi come redazione di Arte.icrewplay.com l’abbiamo già seguito nel progetto Aria.
L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra Svicom, società di gestione del Centro Commerciale Aura e il Forum Real Estate Management, asset manager del centro.
Tale progetto è nato nel segno della rinascita. La storia come un eterno alternarsi di corsi e ricorsi, di crisi e rinascite vede nell’incontro tra arte, città e attività commerciali il centro propulsore di una nuova era.
“Il Grande sorriso di Gigi Proietti rappresenta la positività ed il calore con cui vogliamo accogliere le persone che vengono a farci visita.”
Ricordare infatti il grande attore romano, scomparso nel 2020, proprio nel periodo più buio della storia, dominato dal Covid, significa infatti ricominciare da una sana risata, che il grande mattatore ha sempre strappato anche alle persone più malinconiche e seriose e che come un seme nel vento ci ha accompagnato in questi periodi di convivenza con il virus.
Diavù è un artista che sa cogliere questo seme, sa parlare con la gente e con grande maestria sa trasformare i sentimenti universali in arte, riuscendo così a creare un legame vivace tra creatore e fruitore.
Con la promessa di seguire ancora gli sviluppi di questa iniziativa, vorrei lasciarti in compagnia del Gaetanaccio per farti entrare in sintonia con Roma, la mia splendida e contraddittoria città.
Gigi Proietti e il Gaetanaccio
Era il 1978 quando Gigi Proietti interpretò La Commedia di Gaetanaccio allo storico teatro Brancaccio. il protagonista di questa commedia musicale di Luigi Magni. Gaetano Santangelo, detto il Gaetanaccio era un burattinaio romano che viveva in grande povertà. Era un personaggio realmente esistito che nacque a Roma nel 1872 e morì sempre nella capitale nel 1832.
Viveva nel rione Borgo, vicino la Basilica di San Pietro e si guadagnava da vivere facendo il burattinaio. Nel suo repertorio rientravano Rugantino, celebre maschera romana e Pulcinella. Visse in un’epoca storica e politica molto difficile in quanto attraversò il dominio papalino, la Repubblica franco-romana, l’Impero napoleonico e la Restaurazione.
Le sue opere erano piene di ironia, sberleffi e allusioni ai potenti del tempo. Più volte venne messo in prigione, fino a quando nel 1825, in occasione dell’anno Santo, papa Leone XII proibì gli spettacoli. Questo fu un duro colpo per gli artisti, e ancor di più per il burattinaio le cui condizioni economiche e di salute si aggravarono ulteriormente.
Da sempre malato di tubercolosi si spense nel 1832 presso l’Ospedale di Santo Spirito.
Il volto di Gigi Proietti nei panni del Gaetanaccio sarà quindi una grande testimonianza di una vita che si rialza dietro lo sprone di una risata.