Fino a farci scomparire, il titolo del nuovo singolo di Diodato, pubblicato sulle piattaforme lo scorso 21 dicembre 2020, è ambientato in una installazione di Tresoldi.
Il nuovo videoclip porta sugli schermi il felice connubio musica-arte molto apprezzato dagli amanti di entrambe le arti.
Diodato e Tresoldi, un videoclip che racchiude musica ed arte contemporanea per il suo nuovo singolo
Il cantante Antonio Diodato, vincitore del Festival di Sanremo 2020, unisce la musica all’arte contemporanea grazie al video del suo nuovo singolo Fino a farci scomparire, prodotto da Borotalco TV in collaborazione con Pulse films e con la regia di Laszlo Molnar e Giacomo Citro.
Per buona parte del videoclip, Diodato balla davanti ed all’interno di Etherea, l’installazione di Tresoldi presente alla mostra Back to nature, tenutasi dal 15 settembre al 13 dicembre 2020 al Parco di Villa Borghese a Roma e curata da Costantino D’Orazio.
Etherea è una scultura di grandi dimensioni trasparente ed abitabile, realizzata con il filo metallico che caratterizza l’artista lombardo. L’opera di Tresoldi entra in dialogo con gli alberi del parco dei Daini ed è la prima installazione pubblica dell’artista a Roma.
Il nuovo singolo è contenuto nell’album già disco d’oro intitolato Che vita meravigliosa della Carosello Records che include anche la canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2020 dal titolo Fai rumore.
Diodato, in merito al suo nuovo videoclip, dichiara:
“Ho avuto il privilegio di poter interagire con l’opera di uno degli artisti che amo di più, Edoardo Tresoldi. La sua Etherea mi ha fatto pensare a quel tempio che gli amanti costruiscono nella loro vita insieme e che, quando una storia finisce, piano piano si dissolve, alleggerendosi del peso delle aspettative, delle proiezioni future, delle nostre paure e incertezze”.
“In quel momento”, continua Diodato,
“è possibile rivederne il tratto iniziale, ambizioso, bellissimo, sospeso. Una Roma silenziosa mi ha portato davanti a questa meraviglia che era custodita tra gli alberi di Villa Borghese, in cui ho visto una sorta di monolito kubrickiano capace di piegare il tempo, punto di congiunzione tra passato, presente e futuro che ha acceso in me una danza catartica e liberatoria”.
Diodato (1981) pubblica il suo primo EP autoprodotto nel 2007 e viene subito notato. Nel 2013 riceve la prima offerta discografica ed incide il suo primo disco dal titolo E forse sono pazzo avendo successo, tanto che il video del singolo Ubriaco viene selezionato da MTV New Generation.
Sempre in quell’anno cominciano le sue esibizioni che culminano in dicembre con la selezione per partecipare al Festival di Sanremo 2014 nelle nuove proposte, arrivando secondo e la vincita del premio Deezer come miglior artista dell’anno.
Nel 2014, con il brano Se solo avessi un altro, trionfa agli MTV Awards nella categoria Best New Generation e pubblica il suo secondo album, A ritrovar bellezza, nel 2017 esce il suo terzo album, Cosa siamo diventati.
Nel 2018 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo arrivando ottavo e nel 2020, sempre sul palco del Teatro Ariston, trionfa con il brano Fai rumore, presente nel suo ultimo album poi certificato doppio disco di platino in Italia con oltre 140.000 copie vendute.
Sempre dell’ultimo album è il brano da cui prende il titolo, Che vita meravigliosa, a vincere il Nastro d’argento alla migliore canzone ed il Premio Soundtrack Stars Award alla mostra del Cinema di Venezia.
Edoardo Tresoldi (1987), scultore italiano, è specializzato nella creazione di installazioni in rete metallica e raggiunge la notorietà grazie alla sua opera di ricostruzione della basilica paleocristiana di Siponto.
Nel 2009 lascia il mondo del cinema, in cui lavora come scenografo, per seguire un percorso artistico indipendente, realizzando al principio figure umane in rete metallica.
Nel 2013 realizza una delle prime sculture pubbliche, un uomo che contempla il mare da un piccolo promontorio, nel 2014 una site-specific intitolata Pensieri che rappresenta una umana necessità di niente, una generica assenza di pensiero per incoraggiare a pensare di meno.
Nel 2016 la Soprintendenza archeologica della Puglia gli affida un progetto di riqualificazione, conservazione e valorizzazione della basilica paleocristiana di Siponto. Tresoldi realizza Dove l’arte ricostruisce il tempo, utilizzando 500 metri quadrati di rete elettrosaldata zincata alta 14 metri, del peso di 7 tonnellate.
Nel 2017 partecipa ad un progetto sperimentale dove poesia, arte e musica si fondono realizzando una vela posta direttamente sul mare e viene inserito da Forbes nel 2017 nella lista dei più importanti artisti europei under-30, nel 2020 realizza una serie di colonne in rete metallica sul lungomare di Reggio Calabria.
L’unione musica-arte contemporanea, Diodato-Tresoldi, Fino a farci scomparire-Etherea, è un ulteriore successo di questi due giovani artisti del XX secolo che rendono onore e gloria alla tradizione artistica del nostro Paese.