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Electric Ladyland, Il “Museo di Arte Fluorescente” ad Amsterdam

Un museo dedicato alla fluorescenza, dove gli tutti gli oggetti sono trasformati in arte psichedelica

Electric Ladyland (Museum of Fluorescent Art), è un museo dedicato interamente all’arte fluorescente. In che modo? Tutti gli oggetti esposti vengono inondati e reagiscono alla luce ultravioletta. Quello che riuscirete ad ammirare visitando questo luogo psichedelico è variabile secondo la luce e i colori cambiano in base alla prospettiva dei movimenti dei raggi UV.

Situato nella città di Amsterdam, nella zona Jordaan, il museo è stato fondato dall’ artista Nick Paladino, che ha avuto questa idea nel periodo Flower Power, a fine anni ’60, nel quale i colori dominavano in mondo e ci si perdeva nell’alterazione delle percezioni visive ed uditive.

Electric Ladyland è sicuramente un museo anticonvenzionale che, tra manufatti e minerali, con le sue esposizioni floreali, i ritratti di musicisti e i dipinti astratti fluorescenti, ci trasporta in un mondo fuori dalla realtà.

Electric Ladyland, l’ispirazione dall’ultimo album di Jimi Hendrix

Il Museo dell’Arte Fluorescente è stato inaugurato il 19 aprile 1987 e tra nove giorni esatti festeggia ben 34 anni. Dal nome Electric Ladyland, non può non notarsi la grande passione di Nick Paladino per Jimi Hendrix, a tal punto da chiamare la galleria con lo stesso titolo dell’ultimo album di Hendrix. L’obiettivo principale del museo è quello di far vivere al visitatore in prima persona questo viaggio attraverso i colori, perciò chiunque entri non è solo spettatore, ma è coinvolto nell’esperienza con una sorta di “Arte partecipativa”.

Infatti, il fulcro del museo è la sala Flourescent Environment dove tutti hanno la possibilità di creare sculture fluorescenti, divertendosi a sperimentare in base alla propria visione.

Inoltre vi è una grande collezione di minerali fluorescenti che provengono da tutto il mondo, che reagendo ai raggi UV in modo differente esplodono in arte psichedelica a tutto colore.

I manufatti che troviamo all’interno, fanno parte di una collezione che inizia a partire dagli anni ’50.

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Entrando nella galleria, non si può fare a meno di notare le influenze del fondatore del museo, che hanno una direzione indù e persino sciamaniche. Un universo fuori dal tempo tra luce nera e interferenze colorate, con opere dai nomi evocativi come “Il Reattore”, “La Terra tra zecca e becco”, “L’Himalaya”, “Le Grotte nascoste” o “Saltare attraverso il Muro del Tempo” che vogliono rimandarci in un’altra dimensione.

Nick Paladino, chi è l’ideatore del Museo di Arte Fluorescente

“Electric Ladyland”, fondata da Nick Paladino: un cognome che sembra avere origini italiane, ma in realtà Nick è americano. Ci credete che per dar vita a questo luogo ha scavato tutto da solo un seminterrato? Ebbene sì, lo ha fatto. Come già accennato, lo scopo principale è quello di coinvolgere al massimo il visitatore nell’esperienza sensoriale del museo.

“The magic land of lights, sounds and dimensions,” e “The Sister Mary Bernadeth Grotto”, ad esempio, sono due delle esperienze interattive che ha ideato: un gioco dove si schiacciano alcuni bottoni per un po’ di volte, cambiando le luci e musiche di sottofondo, tra polvere UV e vernice lucida ultravioletta, rendendo il tutto un po’ mistico.

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L’interesse di Paladino è quello di accompagnare personalmente i visitatori all’interno del percorso a Electric Ladyland, tenendo un discorso per spiegare la sua opera d’arte, i cristalli e la sua passione per l’arte fluorescente. Un luogo sotterraneo dove nel buio, attraverso la luce, tutto assume un altro aspetto.

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Una piccola curiosità sull’artista e su Electric Ladyland: anche l’ufficio del fondatore è completamente fluorescente.

Tutto al museo lo è, tranne una vecchia foto di Nick Paladino insieme alla sua musa Michele Delage, che è in bianco e nero.

 

 

Ti piace l'astratto, gli anni '60 e70 o tutto ciò che è psichedelico? Scrivilo nei commenti!

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