Il nome di Escher è indissolubilmente legato ai concetti di illusione ottica e scienza; ma anche smarrimento filosofico, esplorazione dell’infinito, tassellature del piano e dello spazio, all’’impressione che nulla sia mai come lo vediamo. Questo e molto altro ancora è Maurits Cornelis Escher in mostra al Palazzo Ducale di Genova.
Escher – in mostra al Palazzo Ducale di Genova
Il Palazzo Ducale di Genova accoglierà dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 Escher la più grande e completa mostra antologica dedicata al grande genio olandese. Saranno esposte oltre 200 opere compresi i suoi lavori più rappresentativi come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata.
Il percorso espositivo di Palazzo Ducale si snoda in otto sezioni (Gli esordi; L’Italia; Tassellazione; Metamorfosi; Struttura dello spazio; Paradossi geometrici; Lavori su commissione; Eschermania) che ripercorrono e analizzano non solo la sua intera produzione artistica, ma anche la sua tecnica, il suo pensiero filosofico, la sua vocazione, la capacità di osservazione e rappresentazione della realtà che ne fanno uno degli artisti più vicini al mondo della scienza.
Le sue opere, infatti, sono molto apprezzate da scienziati e matematici che ne lodano le distorsioni geometriche e le interpretazioni originali. La proposta espositiva del percorso in mostra prevede anche esclusive sale immersive e strutture impossibili che saranno confrontate con opere di grandi maestri quali Giovanni Battista Piranesi e Victor Vasarely.
Escher e l’Italia
Attenzione particolare è stata dedicata al rapporto di Escher con l’Italia, Paese che lo stregò e lo ispirò nei suoi lavori. La sua formazione, infatti, non sarebbe stata completa se non ci fosse stato il soggiorno in numerose città italiane, come Siena città presso la quale eseguì le prime incisioni lignee di paesaggi italiani e luogo della prima personale nel 1923.
Legati all’Italia anche la realizzazione degli Emblemata (tutti esposti in mostra) che costituivano un libretto di motti illustrati, concepito insieme al grande storico dell’arte olandese Godefridus Johannes Hoogewerff, suo grande amico ed estimatore.
Fu un crescente stato di inquietudine a far trasferire Escher verso il sud dell’Italia, dove rimase folgorato e totalmente ispirato dai paesaggi e allo stesso tempo dalla storia di luoghi quali la Costiera Amalfitana (Ravello, Atrani e Amalfi), per poi continuare il suo viaggio alla volta dell’Abruzzo, della Calabria e di Roma, dove si stabilì.
Escher – il percorso in mostra
La prima sezione – Gli esordi – è dedicata al periodo olandese e guarda specialmente al duro lavoro che dovette fare Escher per affrontare la contrarietà del padre che desidera per il figlio tutt’altra carriera. Esposte in mostra la serie completa delle sei xilografie de I Giorni della creazione, realizzate tra il dicembre 1925 e il marzo 1926, che riproducono i sei giorni della Creazione, così come descritti nella Bibbia.
La mostra approfondisce sia gli aspetti tecnici, come la tassellazione, sia filosofici, riscontrabile nella metamorfosi dell’opera di Escher; così come la ricerca sulle sue capacità di scompaginare la realtà attraverso l’analisi della Struttura dello spazio e l’applicazione visiva dei Paradossi geometrici, a cui sono dedicate le altre due sezioni.
Eschermania – Palazzo Ducale di Genova
In ultimo, dopo la sezione dedicata ai lavori su commissione, il percorso in mostra si conclude con un omaggio all’Eschermania: la particolarità della rassegna è proprio la presenza di giochi ed esperienze che permettono al visitatore di addentrarsi nello stupefacente mondo di Escher. Come? Da protagonisti, misurandosi con quelli che sono i paradossi prospettici, e compositivi che l’artista pone in essere nelle sue opere.
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