Eugenio Bennato è stato scelto come Direttore Artistico per il Festival di Musica Etnica dal titolo “Musica, Identità, Rivoluzione” che si svolgerà in 4 serate dal 4 al 7 agosto tra il Belvedere di San Martino, Castel Sant’Elmo e l’Arena Flegrea.
Tre sono gli elementi importanti in questo Festival: la musica rappresenta per Bennato la profonda essenza dell’arte, l’identità è la musica del Mediterraneo, un percorso culturale e musicale che Eugenio Bennato ha intrapreso da quando ha cominciato a lavorare con la Compagnia di Canto Popolare. La Rivoluzione è la profonda necessità di proporre cose nuove, sia pur nel rispetto della tradizione.
Il festival rientra nella rassegna “Estate a Napoli” promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e da Città metropolitana.
Eugenio Bennato per questo Festival ha scelto sei artisti che contrappongono il concetto di Identità al concetto di Globalità e massificazione e che privilegiano la verità del contatto del pubblico alle imposizioni dello strapotere della realtà virtuale. Questo è quanto dichiara Eugenio Bennato:
“La rassegna tenta di aggregare musiche e musicisti che rappresentano, attraverso l’affermazione dell’identità, la convinta opposizione alla cultura dominante, al livellamento imposto dalla globalizzazione, al pensiero unico che ha oggi nel potere del virtuale un alleato insidioso e devastante. Si tratta di strumenti musicali e voci, che vivono la poesia e la tecnologia del presente, per mettersi in discussione rivolgendosi in maniera diretta ad un pubblico vero, reale e pronto ad ascoltare”
Tra gli artisti convocati da Bennato ricordiamo Toni Servillo, Mario Incudine e Pietra Montecorvino con Grande Sud. Nella seconda serata ci sarà il Canzoniere Grecanico Salentino. Il terzo appuntamento viene definito da Eugenio Bennato “una serata coraggiosa”, poichè sarà infatti ospite Morgan che Eugenio Bennato definisce un grande musicista, al di là degli aspetti extramusicali che la stampa tende a sottolineare.
Il pubblico avrà inoltre modo di conoscere Cesare Basile, un cantautore siciliano ed interverrà Tosca, con le sue raffinate ed intelligenti interpretazioni e aperture verso tradizioni culturali diverse. L’ultima serata si concluderà con un concerto di Eugenio e Edoardo Bennato con una canzone composta durante la fase del Lockdown dal titola La realtà non può essere questa, musica di Edoardo Bennato e parole di Eugenio.
A proposito di questo brano Edoardo Bennato ha affermato:
«È una ballata classica, che racconta questa sorta di “day after” che stiamo vivendo, che vuole trasmettere le buone vibrazioni del futuro alle porte. Percepiamo diversamente la realtà rispetto a prima: la stanza è lo spazio in cui si esauriscono questi giorni, mentre il balcone è il luogo che ci collega con il mondo esterno. Il web, invece, è da qualche tempo la prigione dove rischiamo di perdere il rapporto vero: guardarsi negli occhi, parlarsi da vicino»
Eugenio Bennato e la Compagnia di Canto Popolare: alle radici dell’identità
L’identità culturale di Eugenio Bennato ha inizio quando nel 1969 fonda insieme a Carlo D’Angiò la Nuova Compagnia di Canto Popolare e nel 1976 i Musicanova. Tra i componenti della Compagnia di Canto Popolare ricordiamo Roberto De Simone, Giovanni Mauriello, Peppe Barra, Patrizia Schettino, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e Nunzio Areni.
Il gruppo attraverso una ricerca etnomusicologica riporta in luce la musica popolare napoletana ed ottiene un grande successo con La Gatta Cenerentola, opera teatrale in tre atti scritta e musicata da Roberto De Simone nel 1976.
Anche con Musicanova Eugenio Bennato comincia una profonda ricerca sulla musica folk napoletana e pubblica l’album Brigante se more, la colonna sonora dello sceneggiato L’eredità della Priora che andò in onda su RAI 1 nel 1980.
Nuova Compagnia di Canto popolare
Nel 1998 Eugenio Bennato fonda il movimento Taranta Power per promuovere la Taranta attraverso la musica, il cinema e il teatro. Nel 1999 esce l’album Taranta Power. Tra il 2000 e il 2001 pubblica Lezioni di tarantella e Tarantella del Gargano. Fonda a Bologna la “Scuola di Tarantella e danze popolari del Mediterraneo”, prima scuola in Italia con lo scopo di recuperare, studiare e divulgare i balli popolari del Sud Italia.
Taranta Power
Nel 2002 pubblica l’album Che il Mediterraneo sia, mentre nel 2007 esce un album di inediti Sponda Sud.
«Questo nuovo lavoro è un prosieguo del percorso precedente, è un allargamento dell’orizzonte mediterraneo a più lontane latitudini, e in particolare alla intensa e misteriosa Africa, dove colloco una mitica sponda che custodisce la fonte di tutte le leggende, e il segreto di un suono battente primitivo che attraverso deserti e mari viaggia e si diffonde e arriva fino a noi, fino alle nostre sponde, che risuonano così di antiche tammorre e chitarre, nelle campagne ricche di arte e di cultura. Da Napoli al Gargano alla Calabria quelle voci quelle melodie e quei balli mi portano ad Algeri, a Orano a Casablanca, e poi più in là al Cairo, in Etiopia, in Mozambico. Ogni tappa è una scoperta e un riconoscimento, lungo il filo di un’emozione e di un’idea, in un percorso alternativo rispetto alla devastante logica del business e dell’appiattimento globalizzante, contro la quale silenziosamente combattono i tamburi di ogni villaggio”
Caro Icrewer se ti piace la musica etnica non perdere questo festival pieno di energia in bilico tra novità e tradizione.