Perdersi non è un errore, ma un atto di consapevolezza. È la chiave per leggere il mondo da una prospettiva nuova, ed è proprio da questa idea che nasce New York, Paul Auster and me, la mostra di Euro Rotelli allestita a Palazzo Ragazzoni di Sacile, in provincia di Pordenone, visitabile fino al 5 ottobre.
Curata da Elena Cantori per Start Cultura Trieste, l’esposizione propone 90 fotografie in bianco e nero che non raccontano New York come semplice scenario urbano, ma come esperienza da vivere, proprio come nei romanzi di Paul Auster, scrittore e saggista americano scomparso nel 2024.
Un diario visivo ispirato alla “Trilogia di New York”
Rotelli parte dalle pagine di Città di vetro, il primo volume della “Trilogia di New York”, dove il vagabondare senza meta diventa metodo, quasi un rituale. La città si trasforma in un labirinto di passi, di incontri mancati e di rivelazioni inattese. Nelle sue immagini, i grattacieli si alternano a strade periferiche, la luce taglia le ombre e la solitudine convive con la vitalità frenetica.
La curatrice descrive il lavoro come uno sguardo che restituisce la doppia anima della metropoli: contraddizioni, follie immaginate e vite reali. Un mosaico visivo che traduce in immagini il ritmo narrativo di Auster, dove la fotografia diventa scrittura parallela.
Un progetto riconosciuto e condiviso con Auster

Il percorso nasce da un dialogo diretto con lo scrittore: lo stesso Auster aveva approvato l’idea di Rotelli, riconoscendo in essa una traduzione fedele della propria poetica. Non è solo un omaggio, ma una collaborazione ideale che mette in relazione la macchina fotografica con la penna.
Il risultato è un viaggio che non ha itinerari prestabiliti: chi guarda le foto non attraversa New York come turista, ma la abita con lo stesso passo incerto dei protagonisti austeriani. Ogni immagine diventa occasione per perdersi, e nel perdersi, ritrovarsi.
Il catalogo e l’esperienza oltre la mostra

Accanto all’esposizione è stato presentato anche il volume New York, Paul Auster and me (Postcart Edizioni, 2023), che raccoglie il progetto e lo amplia con testi e riflessioni. È un invito a proseguire il viaggio anche dopo la visita, portando con sé quell’idea semplice e radicale: per conoscere bisogna lasciarsi disorientare.
Un invito al lettore
La mostra, sostenuta dal Comune di Sacile e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, è a ingresso libero. È l’occasione per vedere come fotografia e letteratura possano dialogare, generando una nuova mappa emotiva della città più raccontata del mondo.
Se New York è un labirinto di passi, Rotelli ci ricorda che perdersi è il modo migliore per trovarne il senso.
Se ti affascina l’idea di perdersi per ritrovare nuove prospettive, visita la mostra e raccontaci la tua esperienza nei commenti. Seguici anche su Instagram per altri percorsi tra arte e letteratura: @icrewplaycom.