Fiori Rubati. Inaugurata a Milano sabato 29 settembre negli spazi espositivi del concept store Nonostante Marras, la mostra di Matteo Carassale, resterà aperta al pubblico fino al 31 ottobre.
Bel connubio davvero, il clima dell’eclettico spazio espositivo scelto dalla curatrice della mostra Francesca Alfano Miglietti per ospitare nell’arco di un intero mese, cinquanta fotografie scelte dalla produzione dell’artista ligure.
Gli orari sono quelli canonici dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 19:00, la domenica invece i battenti della Mostra Fiori Rubati apriranno alle 12:00 per chiudere sempre alla stessa ora degli altri giorni. Il lunedì si osserva il turno di riposo, il tutto in via Cola di Rienzo al civico 8 all’interno del concept store Nonostante Marras che ospita la mostra.
Tutte le immagini esposte ma è diciamo una caratteristica dell’autore, sono prive di rimaneggiamenti da post-produzione, riuscendo a conservare così quell’alone di veridicità che riesce ad esprimere il loro delicato equilibrio nel rappresentare in. uno scatto, momenti opposti come la fugacità dell’esistenza contrapposta all’immortalità della fotografia.
Francesca Alfano Miglietti, curatrice unica della mostra, così l’ha presentata:
In questi Fiori rubati emerge lo stretto legame tra vita e morte, tra sottrazione e aggiunta, tra apparizione e scomparsa. Un tema ricorrente della poetica di Carassale: prendersi del tempo e volgere lo sguardo per osservare la meraviglia nascosta in ogni singolo soggetto. Osservazione e ammirazione. Queste sono le sue parole chiave
Fiori Rubati di Matteo Carassale negli spazi espositivi di Nonostante Marras
L’approfondimento artistico di Matteo Carassale con Fiori Rubati, affonda giocoforza le sue radici nel recentissimo passato con protagonista l’inimmaginabile lockdown, momento in cui l’aspetto emotivo della forzata costrizione, ha cercato di stabilire, seppur precario per natura, un accettabile equilibrio tra vitalità e decadimento, tra fugacità dell’esistenza e l’immortalità della fotografia.
I Fiori ed in questa mostra sono nominati con i termini di Fiori Rubati, colti nella fugacità di uno scatto, nella loro caduca bellezza sinonimo di passaggio, forse su questa terra che racchiude in sé il messaggio di vivere al meglio ciò che la vita ci offre, così come i fiori, delicati per natura ma non per questo rinunciano a priori, solo perché destinata a perire in fretta, rinunciano al loro splendore di forme e soprattutto colori.
Matteo Carassale con la mostra Fiori Rubati torna un po’ nella sua Liguria, luogo d’origine la cui tradizione vivaistica per anni è stata a livelli mondiali quanto a competitività e qualità.
Tornano quindi per l’autore i fiori della sua infanzia, ora visti con l’occhio o meglio l’obiettivo di chi di strada ne ha fatta tanta in senso artistico ma anche personale.
Sterlizie, rose, calle, papaveri e tante foglie tornano dal passato e parlano di futuro nella mostra Fiori Rubati nel loro essere parte del ciclo vitale della natura che impavida sembra andare avanti nonostante tutto e tutti, insegnamento forse troppo tralasciato per ciò che di effimero la vita ormai c’ha abituati a considerare.
Luci e ombre là dove la vita nasce e muore incorniciata in vestito elegante quali i petali di un fiore, eterna allegoria, in cui proprio il fiore, simbolo di natura e vita, diviene rappresentazione degli accadimenti terreni.
Ed è con queste parole che l’artista stesso oltre che con le sue opere imprime profondità alla sua arte e al messaggio che essa veicola:
una carezza per curare le ferite inferte dal nostro senso di libertà che si divincola dal nostro corpo, un simbolo di bellezza da offrire e da ricevere nei momenti di difficoltà come memento e allo stesso tempo come augurio di rinascita
Per domande riguardo il rispetto delle normative anti Covid-19 per la mostra Fiori Rubati, si possono chiedere info al numero 02 76280991.