Cadeva il giorno 14 agosto 2018 quando il Ponte Morandi di Genova subì un crollo parziale della struttura, che provocò 43 morti e 566 sfollati. L’Italia intera pianse con rabbia le sue vittime, per una tragedia in parte annunciata, poiché la struttura era vetusta e gli interventi conservativi non furono adeguati ai danni che il tempo e l’usura stavano provocando. Un ponte che collegava il nord Italia alla Francia e che costituiva un punto nevralgico per gli spostamenti dei cittadini di Genova.
Immediatamente fu aperto un nuovo bando per l’esecuzione del nuovo ponte e PERGENOVA S.C.p.A. (la società consortile per azioni costituita da Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo per la progettazione e la costruzione del viadotto Polcevera dell’autostrada A10), iniziò prima lo smantellato del vecchio e oggi ha provveduto alla posa dell’ultima campata. La scorsa notte il Presidente della Liguria Giovanni Toti ha pubblicato sul suo profilo Instagram una splendida immagine del nuovo ponte illuminato col tricolore.
Non chiamiamolo più Ponte Morandi, il progetto per Genova è firmato Renzo Piano
Il progetto architettonico di questa grande opera, come in Italia non se ne vedevano da anni, porta la firma di uno dei nostri più famosi e importanti architetti, l’onorevole (è anche senatore a vita) Renzo Piano, il quale si esprime così sull’ultima sua grande realizzazione:
Semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole ed assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi.