Ogni anno a Roma nel mese di aprile si festeggia il cosiddetto Natale romano, anniversario della nascita di Roma avvenuta il 21 aprile 753 a.C.. In questa occasione la città in festa realizza molti eventi ed occasioni uniche, come quello organizzato quest’ anno dalla maison orafa Bvlgari, in collaborazione con la Galleria Futurism&Co, che ospita la mostra di Giacomo Balla esponendo 10 delle sue opere come dei gioielli e cogliendo, così, l’ occasione per celebrare anche i 150 anni dalla nascita dell’ artista che si festeggeranno a luglio.
Un giusto modo per la ripartenza culturale ed artistica, settore che maggiormente è stato sottoposto a difficoltà.
Questa particolare mostra in realtà mette in risalto entrambi gli artisti che hanno fatto la storia diventando icone di quel tempo, non solo, quindi, Giacomo Balla ma anche Sotirio Bvlgari, artisti che hanno cavalcato l’ onda del successo nello stesso periodo romano.
La rivoluzione artistica di Sotirio Bulgari e Giacomo Balla a Roma
Sotirio Bulgari orafo ed argentiere greco originario di un villaggio dell’ Epiro, decise di cercare fortuna in Italia, recandosi prima a Napoli e fondando in pochi anni, nel 1884, la sua società per poi tresferirsi a Roma nel 1894, dove presentò le sue opere preziose in argento ad una gioielleria. E mentre l’ anno successivo Sotirio si trovò ad aprire una sua boutique (ed ancora attuale) in Via Condotti, 10 a Roma, in quello stesso anno, la città fu scelta come meta da un altro artista che iniziava una sua personale rivoluzione artistica che condizionò, successivamente, l’ arte italiana: parliamo del pittore, scultore, scenografo Giacomo Balla.
Entrambi iniziarono una rivolta nel campo dell’ arte della pittura e dell’ orificeria, probabilmente non incontrandosi mai, o sfiorandosi tra le vie della città.
Entrambi visionari, rivoluzionari, sperimentarono con forme e colori, materiali e tecniche, e il loro spirito di inizativa trovò le fondamenta in quella Città Eterna che scelsero per realizzarsi come artisti, tanto che Sotirio Bulgari in poco tempo divenne punto di riferimento per l’ alta orificeria e Giacomo Balla l’ artista futurista più ammirato nel periodo fascista.
Due menti brillanti che prima o poi dovettero incontrarsi in altri modi, infatti le loro progenie ebbero contatti. Nel 1961 Elica Balla, secondogenita di Giacomo (anche lei artista futurista insieme alla sorella Luce Balla, primogenita) realizzò un ritratto di Costantino Bulgari, uno dei due figli di Sotirio.
Le opere in mostra di Giacomo Balla nella boutique Bvlgari
“Ogni opera racconta un episodio della vita di Balla nel contesto romano. La scelta di esporre solo opere di Giacomo Balla è stata fatta da me e dalla dottoressa Elena Gigli, curatrice dell’Archivio di Giacomo Balla, per celebrare il giorno del Natale di Roma nei 150 anni dalla nascita dell’artista che ricorrono quest’ anno, precisamente a luglio”.
– Francesca Carpi direttrice Galleria Futurism&Co e curatrice della mostra
Tra gioielli esposti, troviamo le opere di Giacomo Balla come chiaro omaggio alla città romana, ognuna di loro esposte in precisi ambienti che richiamano un particolare, un personaggio, un monumento, come il Dittico di Parco Daini ed Espansione di Primavera, dedicate a Villa Borghese, entrambe esposte nella Promenade Bvlgari, corridorio storico.
Linea di velocità + cielo + rumore, un disegno con matite colorate su cartoncino, non datato, con la firma FuturBalla, si trova, invece, nel Salottino Taylor, dedicato ad Elizabhet Taylor, attrice di fama che non solo indossò i preziosi gioielli della maison, ma era solita riposare proprio sul salottino durante le riprese del celebre film Cleopatra.
FuturBalla fu l’ innovativa firma pseudonima che l’ artista coniò, pensata quand’ egli decise di abbandonare il passato aderendo al movimento futurista.
E poi ancora Colpo di fucile domenicale del 1918 e Insidie di guerra del 1915 esposto alla Galleria Nazionale di Roma, realizzate negli anni di adesione al manifesto “Ricostruzione futurista dell’ Universo”, dove Giacomo Balla appoggiò le idee e l’ innovazione dell’ arte d’ avanguardia sulla fusione del dinamismo plastico con quello pittorico:
«Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente»
Inseguendo l’ estetica futurista iniziò a comporre tavole parolibere, costruendo frasi su onomatopee e cercando l’ accostamento di due termini contrastanti come “animale- metallico”, “gioco- futurista”, “paesaggio-artificiale”, “vestito-trasformabile”.
Così come se ne innamorò, anni dopo, se ne allontanò. Dedicò anima e corpo al movimento futurista per poi rendersi conto di voler “interpretare la realtà nuda e sana” e non cadere in mezzo agli arrivisti delle tecniche artistiche.
«Avevo dedicato con fede sincera tutte le mie energie alle ricerche rinnovatrici, ma a un certo punto mi sono trovato insieme a individui opportunisti e arrivisti dalle tendenze più affaristiche che artistiche; e nella convinzione che l’arte pura è nell’assoluto realismo, senza il quale si cade in forme decorative ornamentali, perciò ho ripreso la mia arte di prima: interpretazione della realtà nuda e sana»
-Lettera al giornale Perseo