Gillo Dorfles, dal 12 novembre scorso e fino al 31 gennaio 2022, presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia che ospita nei suoi spazi, la mostra con gli ultimissimi disegni realizzati pochi mesi prima della sua morte avvenuta nella città di Milano il 2 marzo 2018.
Ghiribizzi è il titolo dell’esposizione, curata da Aldo Colonetti e Luigi Sansone e che fa confluire in un unico spazio espositivo, oltre al famoso dipinto Vitriol realizzato nel 2010, all’interno del cui titolo si cela la frase latina Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem, anche il disegno che rimanda al detto Si ova truthionis sol excubare valet cur veri solis ope Virgo non generaret?, quest’ultimo realizzato nel 1990 da Alberto Magno e una selezione di venti disegni eseguiti da Gillo Dorfles nell’anno 2017, cioè gli ultimi della sua vita.
Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini, così parla dell’evento:
Gillo Dorfles è stato un ospite assiduo e partecipe delle attività della Fondazione Giorgio Cini.Ma è nella sua inedita veste di creativo talentuoso e ironico pittore che abbiamo voluto rendergli omaggio e di accogliere con entusiasmo la proposta di una mostra dei suoi ultimi disegni
Il disegno è da sempre stato una delle sue principali passioni e da come si può constatare a pieno in quelli esposti negli spazi della fondazione Cini.
Egli era capace di riportare su carta una grande serie di diversi stati d’animo, perplessità mentali e psicologiche e aforismi esistenziali, attraendo l’osservatore nel suo mondo di critico ed esattamente dove voleva che arrivasse.
Fa parte integrante dell’ esposizione anche il suo primo libro Discorso tecnico delle arti, che vide la sua pubblicazione nel 1952 e l’ultimo libro scritto dal titolo La mia America, edito appunto nel 2018.
A completamento del percorso espositivo va citata la presenza di due scatti fotografici che lo ritraggono: una a firma di Fabrizio Garghetti risalente al 2010 che lo ritrae mentre dipinge a Paestum e un’altra del 2016 di Carlo Orsi, che lo ritrae invece tranquillo nel salotto di casa mentre è al pianoforte.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa acquistabile al bookshop del San Giorgio Café.
Per le prenotazioni ai sensi della normativa vigente, rimandiamo alla consultazione del sito della Fondazione
Gillo Dorfles 107 anni di vita immersa nell’arte e nella ricerca
Vide i suoi natali nella Trieste del 1910, il giorno 12 aprile, i suoi studi e le sue iniziali inclinazioni lo portarono a concludere gli studi in medicina aa cui fece seguire una specializzazionein psichiatria.
In seguito però, le sue passioni lo portarono ad indagare su altri campi e fu così che divenne critico d’arte e professore di estetica nelle università di Milano, Cagliari e Trieste.
Fu anche pittore, tanto che nel 1948 ritroviamo il nome di Gillo Dorfles tra i fondatori, insieme a Monnet, Soldati e Munari, del MAC – Movimento Arte Concreta.
Alcuni dei suoi dipinti sono stati esposti alla Libreria Salto di Milano nel 1949 e nel 1950 ma anche in molte collettive del Movimento di Arte Concreta.
Tra queste va senz’altro ricordata la mostra che si tenne nel 1951 alla Galleria Bompiani di Milano, quella itinerante tra Cile e Argentina del 1952, e la grande mostra dal titolo Esperimenti di sintesi delle arti alla Galleria del Fiore di Milano nel 1955.
L’anno prima di quest’ultima mostra, Gillo Dorfles era tra i componenti di una sezione italiana del gruppo ESPACE con Munari, Monnini,Reggiani e Veronesi.
In Messico presso l’Università Autonoma Metropolitana ha ricevuto la laurea honoris causa per i suoi eccellenti studi sul valore antropologico ed estetico dell’arte moderna.
Al suo attivo più di 30 volumi tra cui Il divenire delle arti, Le oscillazioni del gusto, Il Kitsch, Nuovi riti nuovi miti e L’intervallo perduto.