Il Mito di Venezia

La mostra Il Mito di Venezia da Hayez alla Biennale celebra l’anniversario dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia

Novara, Castello Visconteo Sforzesco dal 30 ottobre 2021 al 13 marzo 2022 per celebrare #Venezia1600

In occasione dell’anniversario di #Venezia1600 al Castello Visconteo Sforzesco di Novara si apre una grande mostra dal titolo Il Mito di Venezia da Hayez alla Biennale proposta da Mets Percorsi d’arte, Fondazione Castello ed il Comune di Novara, per il periodo che va dal 30 ottobre 2021 al 13 marzo 2022, per celebrare con l’arte la fondazione di Venezia avvenuta il 25 marzo del 421.

La mostra Il Mito di Venezia da Hayez alla Biennale renderà omaggio a Venezia attraverso l’arte pittorica partendo da Hayez considerato il maggior esponente della pittura romantica in Italia per proseguire con ben settanta opere dei grandi maestri della pittura lagunare del periodo ottocentesco, i quali hanno influenzato la pittura veneziana del secolo grazie alla loro arte.

Un percorso espositivo ricco in quantità e qualità, di grande valore, che presenta anche opere inedite perché appartenenti a collezioni private.

Il Mito di Venezia
Il Mito di Venezia- Fragiacomo P. – Alle Zattere, 1888, olio su tela 54 x 87 cm

La mostra Il Mito di Venezia rientra a pieno titolo nelle manifestazione di Venezia 1600 legate alla grande mostra a Palazzo Ducale.

È stata curata da Elisabetta Chiodini con l’aiuto del Comitato scientifico formato da Fernando Mazzocca di cui fanno parte Elena Di Raddo, Anna Mazzanti, Paul Nicholls, Paolo Serafini e Alessandra Tiddia, ed è stata promossa dal Comune di Novara con il patrocinio di Venezia 1600, Regione Piemonte, Commissione Europea e Provincia di Novara.

Il Mito di Venezia da Hayez alla Biennale

Le settanta opere esposte per la mostra Il Mito di Venezia saranno disposte in ben otto sale del Castello Visconteo Sforzesco di Novara per “raccontare il mito della città lagunare”.

Nel 2021 ricorre l’anniversario della fondazione di una grande e magica città: Venezia, i 1600 anni ab urbe condita, così come ci attestano gli scritti di Marin Sudo durante l’incendio di Rialto.

«Solum restò in piedi la chiexia di San Giacomo di Rialto, la qual fu la prima chiexia edificata in Venetia dil 421 a dì 25 Marzo, come in le nostre croniche si leze.»

La mostra Il Mito di Venezia celebra così la città attraverso l’arte e la pittura degli artisti lagunari dei primi decenni dell’Ottocento i quali  hanno influenzato con il loro operato la pittura veneziana della seconda metà dell’Ottocento, protagonista della rassegna, e racconta attraverso queste importantissime opere, l’evolversi della pittura italiana dalla metà dell’Ottocento fino ai primi del Novecento.

Le sale

Il Mito di Venezia
 Il Mito di Venezia – Hayez F. – Venere che scherza con due colombe, olio su tela 183 x 137 cm

Nella prima sala sono esposte opere della pittura di storia, genere di pittura considerato nobile e che è definito dal soggetto piuttosto che dallo stile artistico.

Narrano un fatto storico, appunto, come i quattro dipinti esposti di Francesco Hayez tra cui lo splendido Venere che scherza con due colombe (1830) che è il ritratto della ballerina Carlotta Chaber, Ritratto di Gentildonna (1835) e l’imponente Prete Orlando da Parma inviato di Arrigo IV di Germania e difeso da Gregorio VII contro il giusto sdegno del sinodo romano (1857), accompagnato dalle opere di Ludovico Lipparini (1800-1856) e Michelangelo Grigoletti (1801-1870) maestri ispiratori di Marino Pompeo Molmenti (1819-1894) e Antonio Zona (1814-1892), anch’essi in mostra.

Il Mito di Venezia
Il Mito di Venezia- Caffi I. – Venezia Palazzo Ducale, olio su tela 55 x 91 cm

Nella seconda sala sono esposte opere di artisti veneziani e non che hanno legato la loro arte alla pittura della veduta paesaggistica, un genere artistico molto noto nella città di Venezia, tra questi troviamo Ippolito Caffi (1809-1866) con due splendide vedute veneziane: Festa notturna a San Pietro di Castello (1841 circa) e Venezia Palazzo Ducale (1858), Giuseppe Canella (1788-1847), Federico Moja (1802-1885) e Domenico Bresolin (1813-1899) considerato il pittore e fotografo paesista.

Egli fu il primo che si interessò all’arte fotografica e condusse i suoi allievi dell’Accademia a studiare e a dipingere gli effetti della luce all’aperto in laguna, tra questi Gugliemo Ciardi (1842-1917), Giacomo Favretto (1849-1887), Luigi Nono (1850-1918), Alessandro Milesi (1856-1945) e Ettore Tito (1859-1941).

Il Mito di Venezia
Il Mito di Venezia- Ciardi G. – Veduta della laguna veneziana, 1882, olio su tela 62 x 102 cm

E la terza sala è proprio dedicata a Guglielmo Ciardi del quale sono esposte ben dodici opere come Veduta della laguna veneziana (1882), immagine della mostra, ed altre splendide tele che raffigurano scorci e dintorni di Venezia come ad esempio Mercato a Badoere (1873 circa).

Nella quarta, quinta e sesta sala l’esposizione si focalizza sul genere della pittura dal vero con tema la famiglia e gli affetti.

In queste sale troviamo Il bagno (1884) di Giacomo Favretto; Alle Zattere (1888) di Pietro Fragiacomo; Mattino della domenica (1893 circa) e La signorina Pegolo (1881) di Luigi Nono; Girotondo (1886) di Ettore Tito.

Il Mito di Venezia
Il Mito di Venezia- Tito E. – Girotondo, olio su tavola, 1886, 24 x 32 cm

Altre tele sono incentrate sul mondo del lavoro nelle quali vediamo apparire personaggi come contadine, raccoglitrici di riso e venditori di animali, come La raccolta del riso nelle terre del basso veronese (1878) e Il mercato di Campo San Polo a Venezia in giorno di sabato (1882-1883) di Giacomo Favretto; il malinconico paesaggio Verso sera presso Polcenigo (Friuli) (1873) di Luigi Nono; Lavandaie sul Garda (1888) e Raggi di sole ((1892) di Ettore Tito.

Altre opere, invece, sono dedicate all’amore, in particolare agli idilli amorosi come Idillio (1884) di Luigi Nono, e tele di Favretto, Tito, dove spuntano personaggi come fidanzati e sposi e le opere di Alessando Milesi con un altro Idillio (1882 circa) e Corteggiamento al mercato (1887 circa).

Il Mito di Venezia
Il Mito di Venezia- Nono L. – Le due madri, 1886, olio su tela 136 x 70 cm

La settima sala è dedicata a Luigi Nono dove troviamo Le due Madri e molti altri dipinti ad olio, disegni e studi con focus su una delle sue opere più importanti il Refugium peccatorum.

Nell’ottava ed ultima sala espositiva sono esposte tele che fanno riflettere sull’evoluzione pittorica del tempo, che dalla seconda metà dell’Ottocento si spostava verso i primi del Novecento, influenzata dagli stili diversi di artisti stranieri che partecipavano alle Biennali Internazionali d’Arte italiane.

Spiccano Il Bucintoro (1902-1903 circa) di Guglielmo Ciardi; Visione antica (1901) di Cesare Laurenti; Luglio (1894) e Biancheria al vento (1901 circa) di Ettore Tito.

Info

Mostra:   “Il Mito di Venezia da Hayez alla Biennale”

Sede:  Novara, Castello Visconteo Sforzesco piazza Martiri della Libertà n.3

Data: dal 30 ottobre 2021 al 13 marzo 2022

Orari:  Martedì – domenica 10,00 – 19,00 / La biglietteria chiude alle 18,00

Aperture straordinarie:  Lunedì 1 novembre, mercoledì 8 e domenica 26 dicembre, sabato 1, giovedì 6 e sabato 22 gennaio

Chiuso:venerdì 24, sabato 25 e venerdì 31 dicembre

Biglietti:  Intero € 12,00/ Ridotto € 10,00/ Ridotto under 19 / Gratuito minori di 6 anni

Per info e prenotazioni consultare il sito: METS Percorsi d’Arte (metsarte.it)  alla sezione Biglietti: metsarte.it/biglietti

 

 

 

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