Giorgio Lopez all’età di 74 anni ha lasciato questa terra il giorno di San Lorenzo del 2021. Fratello maggiore di Massimo Lopez, è nato a Napoli il 16 febbraio 1947. Si è laureato in Lettere, con una tesi su Storia del Teatro con Meldolesi e Ferruccio Marotti nel 1974, presso l’Università La Sapienza di Roma e si è diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico. E’ stato quindi attore e regista teatrale, ma si è distinto come doppiatore ed è stato anche dialoghista e Direttore di doppiaggio.
Ne ha dato notizia su Facebook il figlio Gabriele che insieme al fratello Andrea si è avviato verso la carriera del doppiaggio:
“Caro Papà sei stato un lottatore encomiabile, ora puoi correre libero e recitare in infiniti spettacoli. Ti abbiamo amato molto”
Molto belle le parole del fratello Massimo Lopez:
“Mio fratello Giorgio questa mattina all’alba se n’è andato. E’ andato via un grande artista, una grande mente, un filosofo, un saggio. Ma lui non si è spento, il suo spirito è forte, il suo spirito rimane. Rimane e rimarrà per sempre. Mi ha insegnato tantissimo, mi ha dato il coraggio per fare questo mestiere e quindi ce l’ho sempre con me qui nel cuore”
Giorgio Lopez, vita e passioni
Giorgio Lopez era il maggiore di 5 figli, suo padre aveva fatto una carriera in banca. Giorgio, come racconta in un’intervista rilasciata a Ilmondodeidoppiatori.it, era uno studente liceale pieno di passioni: andava spesso in teatro e amava in particolar modo Shakespeare, ma era anche appassionato di fisica. Spinto dal padre tentò prima la carriera in banca, poi l’Accademia militare e infine si iscrisse ad Ingegneria.
Dopo essere inciampato in queste “false” strade, finalmente scoprì la sua vera vocazione umanistica e teatrale. Si iscrisse a Lettere e mentre frequentava l’Università riuscì ad essere ammesso all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico. Allora tra gli insegnanti c’erano Orazio Costa, Sergio Tofano e altri.
Si divideva tra lo studio e la formazione e il lavoro per l’Accademia. Fu notato anche da Luigi Squarzina che lo chiamò al Teatro Stabile di Genova per lo spettacolo Madre Courage e i suoi figli di Bertolt Brecht nel 1969. Con lo Stabile di Genova spaziò tra Pirandello, Moliere e Bulgakov ed entrò in contatto con attori del calibro di Lina Volonghi ed Eros Pagni. Lavorò inoltre con Armando Puglisi e Antonio Calenda al Teatro Stabile dell’Aquila.
Il doppiaggio invece partì con Mario Colli, celebre voce di Perry Mason. Dietro la sua guida fece un provino molto particolare: il protagonista di un attore di un film muto. Doveva parlare ogni volta che Colli lo colpiva sulla spalla. Fece così il suo ingresso nel mondo del doppiaggio ed entrò in contatto con grandi professionisti.
Giorgio Lopez, la voce di Danny De Vito e Dustin Hoffman
Giorgio Lopez ha lavorato in coppia con Ferruccio Amendola, un altro grande e indimenticabile doppiatore, per doppiare Dustin Hoffman, in particolar modo Sleepers e Sesso e potere. Lopez racconta che fu lo stesso Amendola a sceglierlo, anche se formalmente dovette comunque affrontare dei provini. In Sleepers c’erano sia Dustin Hoffman, sia Robert De Niro, entrambi doppiati da Amendola. Quest’ultimo scelse Robert De Niro e considerò Lopez più adatto ad interpretare Dustin Hoffman.
Lopez ha inoltre doppiato Danny De Vito e John Cleese e altri attori come John Hurt, Ian Holm, Bob Hoskins, Pat Morita, il celebre maestro Miyagi in Karate Kid, Groucho Marx in vari ridoppiaggi. Egli sosteneva che Danny De Vito fosse più vicino alle sue corde, sia per le somiglianze timbriche, sia per il tipo di comicità.
https://www.youtube.com/watch?v=3W_c3qC_Q7k
Numerosi i suoi doppiaggi anche nei film di animazione. Ricordiamo Baby Herman in Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Zio Paperone in Topolino e la magia del Natale, Re Harold in Shrek 2, Shrek terzo, Shrek e vissero felici e contenti.
Numerose anche le sue partecipazioni ai doppiaggi di cartoni animati e videogiochi. Una delle sue famose caratterizzazioni fu quella del sergente Garcia nella versione Disney di Zorro nel 1992.
Come Direttore del doppiaggio, Giorgio Lopez ha sempre creduto nella particolarità delle singole voci, considerate come degli strumenti che compongono una grande orchestra.
Egli riteneva inoltre che il doppiaggio avesse una sua valenza perchè in grado di unire diverse culture. Proprio grazie al doppiaggio la cultura cinematografica americana si è diffusa nel mondo.
Inoltre era convinto che la trasmissione delle armi del mestiere si concretizzasse in una perfetta fusione tra maestro e discepolo e questo era il senso profondo delle sue lezioni private di doppiaggio. La tecnica subentra quando l’allievo ha del contenuto valido da esprimere.
Memorabile fu il suo incontro in camerino con Eduardo De Filippo che si struccava dopo aver recitato in Natale in casa Cupiello. Fu in quel momento che si concretizzò quella fusione tra maestro e allievo e quell’attimo in cui il silenzio, denso di significato plasma un orecchio che sa ascoltare e una voce che sa diventare materia viva.
Vogliamo dunque ricordare Giorgio Lopez con un verso di una poetessa giapponese a lui cara, che recitava così:
“E’ il fiore che sta nel cuore degli uomini di questo mondo a non appassire”